Non capita tutti i giorni di leggere un titolo così scioccante su un importante quotidiano israeliano: Gruppi per i diritti umani chiedono a Israele di fermare i neonazisti in Ucraina [in inglese].

Un rapporto investigativo su Haaretz, il più vecchio quotidiano israeliano e probabilmente il più influente, descrive una vasta campagna in corso di oltre 40 leader dei diritti umani per spingere la Corte Suprema di Israele a ordinare la cessazione delle esportazioni di armi israeliane in Ucraina, perché sostengono che tra i destinatari di quelle armi ci siano gruppi di militanti neonazisti.

Major Israeli Daily: Our Government Is "Arming Neo-Nazis In Ukraine"

Un miliziano del Battaglione Azov – un gruppo apertamente neonazista – tiene in mano un fucile israeliano Tavor. Fonte: screenshot dal canale YouTube dell’Azov.

Secondo l’indagine di Haaretz:

Sostengono che queste armi vadano a forze che sposano apertamente un’ideologia neonazista e citano prove che le milizie di destra del Battaglione Azov, i cui membri fanno parte delle forze armate ucraine, e sono sostenute dal Ministero degli Affari Interni del paese, stiano usando queste armi.

Un precedente appello al Ministero della Difesa non ha avuto risposta.

Le considerazioni del ministero nel concedere licenze di esportazione per gli armamenti non sono divulgate al pubblico, ma pare che l’apparizione di armi israeliane nelle mani di neonazisti dichiarati dovrebbe essere una considerazione usata per opporsi alla concessione di tale licenza.

Abbiamo già parlato del famigerato Battaglione Azov molte volte, e anche se ci sono voluti anni ai mass media per raccontare questa storia, il gruppo è così apertamente e impenitentemente filonazista che persino il Congresso USA è stato costretto a prenderne atto [tutti e tre i link in inglese], mentre, ironicamente, allo stesso tempo, sosteneva direttamente i loro mecenati politici nel governo filo-UE/USA di Kiev che Washington ha contribuito a installare nel 2014.

In termini di estensione del supporto israeliano occulto a gruppi come il neonazista Battaglione Azov, Haaretz elenca incontri ad alto livello tra i funzionari militari ucraini e le compagnie israeliane della difesa, in particolare con contratti relativi a sistemi di comunicazione, aerei da guerra ed elicotteri; così come l’approvazione di Tel Aviv alla compagnia ucraina Fort perché produca fucili Tavor, Negev e Galil sotto contratto israeliano; e altri ufficiali e istruttori delle IDF che sovrintendono a scuole di addestramento militare che includono i miliziani dell’Azov; e forse, cosa più scioccante, l’intervista mediatica ucraina che ha visto un ex ufficiale dell’esercito israeliano che ammetteva di aver partecipato a battaglie nell’est dell’Ucraina, mentre stava addestrando miliziani.

C’è anche il fatto che il Battaglione Azov non è mai stato timido nel mostrare il suo equipaggiamento militare israeliano nelle foto e nei video sui social media.

Il canale ufficiale di YouTube dell’Avoz ha pubblicato video di “recensioni” dei fucili Tavor [in inglese] prodotti localmente con contratto israeliano:

Haaretz conclude: “Tutto ciò è una prova inequivocabile che Israele sta esportando armi verso l’Ucraina, sapendo che raggiungono le milizie di destra, alcune delle quali sono dei neonazisti dichiarati che godono del sostegno delle autorità”.

Come abbiamo spiegato in precedenza [in inglese] i membri del Battaglione Azov sfoggiano simboli fascisti della Seconda Guerra Mondiale e il loro fondatore e patrono principale, Andrij Bileckij – che è anche un membro di spicco del parlamento ucraino – ha apertamente dichiarato che l’obiettivo del suo gruppo è “guidare le Razze Bianche del mondo in una lotta per la loro sopravvivenza”. Recentemente ha spinto [in inglese] a vietare la “mescolanza delle razze” nel parlamento ucraino.

Negli ultimi anni c’è stata così tanta cattiva pubblicità a circondare il Battaglione Azov che il Congresso ha approvato all’unanimità una leggeche proibiva qualsiasi aiuto al gruppo – una disposizione, come ha puntualizzato questo articolo [tutti e tre i link in inglese] di Joseph Epstein nel Daily Beast molto tempo fa, alla fine era priva di significato, in quanto essenzialmente inapplicabile:

“In un’intervista al The Daily Beast, il Sergente Ivan Kharkiv del Battaglione Azov parla dell’esperienza del suo battaglione con addestratori e volontari statunitensi con molto affetto, menzionando persino gli ingegneri e i medici volontari statunitensi che li assistono attualmente. Parla anche del sostegno significativo e attivo della diaspora ucraina negli Stati Uniti per quanto riguarda la formazione che hanno e continuano a ricevere da numerose forze armate straniere. Kharkiv dice: “Dobbiamo ottenere conoscenza da tutti gli eserciti… Paghiamo i nostri errori con le nostre vite”.

I funzionari statunitensi coinvolti nel processo di controllo hanno ovviamente istruzioni di dire che le forze americane non stanno addestrando il Battaglione Azov in quanto tale. Dicono anche che i membri dell’Azov vengono filtrati, eppure nessuno sembra sapere esattamente come ciò sia fatto. In effetti, dato il modo in cui il governo ucraino opera, è quasi impossibile”.

Sì, un tema sfortunato ma familiare: i vostri dollari in tasse hanno finanziato l’armamento, l’addestramento e il sostegno dei neonazisti in Ucraina. Questo è quello che abbiamo ottenuto quando Washington ha deciso di avviare un’operazione di cambiamento di regime [in inglese] in quell’angolo di Europa sud-orientale. I vostri soldi sono anche serviti per sostenere l’economia colpita dalla guerra del paese – anche se non prima che i funzionari governativi corrotti si siano presi la loro parte [in inglese].

E ora sembra che l’opinione pubblica israeliana e i gruppi per i diritti umani si stiano accorgendo del partenariato di lunga data del governo israeliano con Washington [in inglese] nel sostenere gruppi fascisti ucraini fascisti.

Secondo Haaretz, la questione ha iniziato a ricevere più attenzione dopo un recente aumento degli attacchi e degli incidenti antisemiti in tutta l’Ucraina:

In parallelo con la crescente potenza dell’Azov, che conta più di 3.000 membri, vi è un aumento degli incidenti antisemiti e degli attacchi contro le minoranze ucraine. Gruppi neo-nazisti hanno attaccato Ebrei e luoghi commemorativi ebraici in tutta l’Ucraina, oltre a giornalisti, Rom e membri della comunità LGBT.

E inoltre, secondo Haaretz:

I gruppi di estrema destra hanno marciato a maggio attraverso Odessa, i loro leader sostenevano che la città appartiene agli ucraini, non agli Ebrei, e che si libereranno di questi ultimi.

Tutto ciò sta accadendo mentre l’amministrazione ucraina sta cercando di negare il ruolo del paese nell’Olocausto, proprio come sta accadendo in Polonia (ora con il sostegno del governo Netanyahu).

Tutto ciò dovrebbe naturalmente essere particolarmente sentito dallo stato ebraico – e questo è probabilmente il motivo per cui ci è voluto così tanto tempo perché la questione esplosiva potesse ricevere la copertura mediatica israeliana.

Sarà interessante capire se la Corte Suprema di Israele agisce sulla base delle (o addirittura le riconosce) richieste dei gruppi di attivisti israeliani che chiedono attualmente il bando delle esportazioni di armi in Ucraina, ma non tratterremo il respiro.

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Articolo di Tyler Durden pubblicato su Southfront l’11 luglio 2018
Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia

[le note in questo formato sono del traduttore]

http://sakeritalia.it/ucraina/importante-quotidiano-israeliano-il-nostro-governo-sta-armando-i-neonazisti-in-ucraina/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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