Francesco Cecchini

Luigi Di Maio e Jean-Jacques Rousseau

Jean-Jacques Rousseau è il Karl Marx del movimento grillino.

La piattaforma Rousseau è il sistema operativo del M5S per gestire la propria attività politica. Per potervi accedere, si legge sulla homepage del sito, è necessario essere iscritti al portale del MoVimento 5 Stelle almeno dal 1° luglio 2016 e con documento d’identità già verificato. Rousseau non è solo un sistema operativo, è anche il frutto di un progetto  di Gianroberto Casaleggio, vi ha lavorato fino all’ultimo giorno, sviluppato interamente dalla sua società Casaleggio Associati. Il progetto di Gianroberto Casaleggio è stata ereditato e fatto proprio dal figlio Davide, sempre più vero leader del M5S. Secondo Davide Casaleggio la democrazia rappresentativa tradizionale, i parlamenti,  ha gli anni contati e sarà sostituita dalla democrazia diretta del M5s, la piattaforma Rousseau, cioè. In un’intervista, nell’ultimo numero del settimanale Left, il filosofo Luciano Canfora afferma che dietro il Rousseau grillino non c’è democrazia: & La società della rete porta i capi del M5s a comunicare i loro profondissimi pensieri con 19-20 mila persone al massimo.& Forse quanto dice Luciano Canfora pecca di difetto, lo scorso settembre, quando si è trattato di scegliere il capo politico e candidato premier hanno partecipato 40000 persone. La Rousseau conta ufficialmente circa 140000 iscritti, quindi alla scelta del leader maximo ha partecipato circa il 28%. Una punta, analisti come il prof. Lorenzo Mosca alla Scuola Normale Superiore di Firenze, hanno parlato di una media del 15%. Parlando di statistiche in soli 22 casi, il 6.7%, le proposte di legge discusse on-line sono state modificate in base a osservazioni di militanti grillini, utenti di Rousseau. Alla scarsa partecipazione corrisponde una scarsa comprensione di come funziona, cosa fa, come è gestita ( si sa chi la gestisce) l’Associazione Rousseau da parte della base grillina, ma non solo.  La Rousseau che in pratica ha sostituito i Meet Up, sicuramente quelli regionali, sta bene economicamente, i parlamentari eletti versano mensilmente 300 euro, inoltre vi sono donazioni dei grillini militanti.  Ma politicamente non gode di altrettanta buona salute. Significativa è la vicendaa dell’eurodeputato grillino David Borrelli, uno dei tre soci di Rousseau, insieme a Davide Casaleggio e Max Bugani, lo storico consigliere comunale del M5s a Bologna. David Borrelli ha lasciato M5s all’inizio del 2018 per non pagare il contributo che i parlamentari devono all’organizzazione, ma prima contattato dal quotidiano Il Foglio ha lanciato delle pietre contro la piattaforma Rousseau. Borrelli ha risposto sinteticamente al telefono con quello che doveva essere un “no comment” ma che in realtà è una perfetta descrizione della nebulosa che si muove sopra e dietro al M5s. “Ho visto le sue domande – dice Borrelli – ma io non so nulla, sono in quell’associazione perché Beppe mi ha chiesto di esserci, ma è come se non ci fossi”. E’ possibile sapere come e per cosa vengono spesi i soldi? “Tutti e tre gli incarichi sono intestati a Davide Casaleggio, bisogna chiedere a lui. La prego di non farmi comparire, non voglio parlare di nulla”. Ma lei ha votato il bilancio. “Il bilancio che conosco è quello online, io ho partecipato a una riunione via Skype, l’ho visto e ho dato l’ok, non ho altri elementi rispetto a quelli che ha lei”. E della sicurezza dei dati, dei voti e delle possibili violazioni della privacy? “So che c’è stata qualche violazione del database, ma l’ho saputo dai giornali, siete più informati voi. Ripeto, non dovete chiedere a me, non voglio comparire”. Quale forma di controllo ha il M5s sull’attività dell’Associazione Rousseau, c’è qualcuno che ha più informazioni di lei? “Non penso che ci sia qualcuno che fuori ne sappia più di me che sono dentro, forse Beppe chiede ogni tanto informazioni a Davide Casaleggio”. E’ una situazione un po’ strana. “Guardi, io sono un portavoce del M5s, dell’Associazione Rousseau so poco, ma meno ne so e meglio è”.

I limiti democratici della piattaforma Russeau sono molti: ogni iscriito è isolato, le discussioni non sono collegate al momeno decisionale, la base viene mobilitata per ratificare decisioni già prese, non è possibile dialogo, confronto orizzontale tra iscritti, è possibile solo tra elettori ed eletti e così via.

E’ un dato di fatto che da anni c’è una crisi delle istituzioni rappresentative, parlamenti e consigli, sia in termini di partecipazioni, vota molto meno del 50% di cooro che hanno diritto, che in termini decisionali, vedi il Parlamento europeo, ma l’alternativa non è il pasticcio antidemocratico della piattaforma grillina Russeau, anzi. In Europa vi sono esperimenti che vanno in direzione contraria alla Russeau. Per esempio a Barcellona della sindaca Colau vi è Decidim, che è il contrario di Russeau. Decidim è una piattaforma di democrazia partecipativa, che non esclude, anzi valorizza, assemblee, riunioni, confronti di base.  In Italia all’interno di Potere al Popolo vi è un interessante dibattito sul ruolo che dovrà avere la piattaforma web di cui si sta per dotare questa organizzazione politica. Sicuramente Decidim è un modello da prendere in considerazione.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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