La Associated Press ha rivelato che la guerra sostenuta dagli Stati Uniti e guidata dai sauditi contro lo Yemen include l’uso di Al Qaeda come forza mercenaria contro i ribelli Houthi.

Ciò conferma la realtà di quello che, fin dal 2011 e con la complicità dei media occidentali, è stato ampiamente respinto dai politici occidentali come “complottismo”.

La prova che gli Stati Uniti e i loro alleati hanno arruolato Al Qaeda e altri gruppi estremisti per condurre guerre per procura seriali attraverso il Medio Oriente e il Nord Africa (MENA), dalla Libia e dalla Siria allo Yemen, si è accumulata in una montagna emergente sopra la nebbia della  disinformazione, dietro cui sono state combattute queste guerre.

L’articolo [in inglese] di Associated Press intitolato “Investigazione Associated Press: alleati degli Stati Uniti, Al Qaeda sconfigge i ribelli in Yemen”, riferirebbe (enfasi aggiunta):

Per più volte negli ultimi due anni, una coalizione militare guidata dall’Arabia Saudita e sostenuta dagli Stati Uniti ha affermato di aver vinto battaglie decisive che hanno respinto i militanti di Al Qaeda dalle loro roccaforti in tutto lo Yemen, e ridotto la loro capacità di attaccare l’Occidente.

Ecco cosa non hanno rivelato i vincitori: molte delle loro conquiste sono arrivate senza sparare un colpo.

Questo perché la coalizione ha instaurato accordi segreti con i combattenti di Al Qaeda, pagando alcuni di loro per lasciare le città chiave e le cittadine e permettendo agli altri di ritirarsi con armi, equipaggiamento e mazzette di denaro rubato, come rivelato da un’indagine della Associated Press. Centinaia di altri sono stati reclutati per unirsi alla coalizione stessa.

 

Associated Press collegherebbe anche i Fratelli Musulmani direttamente ai militanti di Al Qaeda, affermando:

In alcuni luoghi, i militanti si uniscono alle battaglie in modo indipendente. Ma in molti casi, come scoperto dall’Associated Press, i comandanti delle milizie della setta ultraconservatrice salafita e della Fratellanza Musulmana li fanno entrare direttamente nelle loro fila, dove beneficiano dei finanziamenti della coalizione.

Questa è una prova ulteriore che espone il ruolo dei Fratelli Musulmani nel preparare le basi per le insurrezioni della “Primavera araba” del 2011, architettate dagli Stati Uniti, e per la violenza programmata che le ha accompagnate.

Naturalmente, mentre i leader occidentali sui media hanno tentato per anni di negare la complicità nel ruolo dominante di Al Qaeda nei conflitti in tutta la regione MENA, dando uno sguardo a qualsiasi mappa dei conflitti – siano essi in Siria o in Yemen – rivela che le sacche di estremisti operanti in entrambe le nazioni sono adiacenti ai territori e alle linee di rifornimento controllate dagli Stati Uniti e dall’Arabia Saudita, e non perché queste ultime stiano combattendo contro Al Qaeda e le sue affiliate, ma perché stanno proteggendo e usando questi estremisti per combattere in varie guerre regionali per conto loro.

Per quanto riguarda il motivo per cui gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita potrebbero essere di aiuto e supporto ad Al Qaeda, Associated Press citerebbe Michael Horton della Jamestown Foundation:

“Elementi dell’esercito americano sono chiaramente consapevoli che gran parte di ciò che gli Stati Uniti stanno facendo in Yemen sta aiutando Al Qaeda, e c’è molta angoscia”, ha detto Michael Horton, un membro della Jamestown Foundation, un gruppo di analisi statunitense che segue il terrorismo.

“Tuttavia, sostenere gli Emirati Arabi Uniti e il Regno dell’Arabia Saudita contro ciò che gli Stati Uniti considerano l’espansionismo iraniano, ha la priorità sulla battaglia contro Al Qaeda e persino sulla stabilizzazione dello Yemen”, ha detto Horton.

Tuttavia, gli Stati Uniti non sono riusciti a chiarire quale minaccia costituisca l’Iran, una minaccia che sia uguale o superiore a quella posta da Al Qaeda. Si suppone che fosse Al Qaeda, non l’Iran ad aver dirottato gli aerei di linea e ad averli fatti precipitare sul World Trade Center di New York e sul Pentagono nel 2001, dando il via alla “Guerra al Terrore” lunga ormai quasi due decenni. In realtà, l’Iran ha investito sangue e soldi nel combattere e sconfiggere Al Qaeda e i suoi succedanei, incluso l’autoproclamato “Stato Islamico”, sia in Siria che in Iraq, contribuendo così direttamente alla sconfitta delle due organizzazioni terroristiche.

Sembrerebbe che se l’Iran fosse coinvolto nello Yemen, anche lì combatterebbe chiaramente contro Al Qaeda.

E mentre l’inchiesta della Associated Press presenta quella tra Al Qaeda e la coalizione guidata dai sauditi e sostenuta dagli Stati Uniti, come una coalizione di convenienza, la verità è che l’Arabia Saudita stessa è l’originale “Stato Islamico”, avendo sponsorizzato la perversione e l’abuso dell’Islam attraverso il Wahhabismo sin dal suo inizio, avendo reclutato e indottrinato estremisti attraverso una rete globale di madrasse finanziata da Riyadh fin dalla Guerra Fredda, e avendo armato direttamente e sostenuto organizzazioni terroristiche tra cui Al Qaeda quando fanno la guerra in Libia, Siria, Iraq e Yemen.

Anche gli Stati Uniti, da parte loro, consapevolmente e volentieri, stanno aiutando e favorendo Al Qaeda, usando i suoi militanti come ausiliari per combattere dove le truppe americane non possono essere dispiegate per ragioni politiche o pratiche.

Questo non è semplicemente un accordo recente prodotto da un crudo realismo, ma un piano sviluppato nel corso di almeno tre presidenze americane: George Bush, Barack Obama, e ora Donald Trump.

Era nel pezzo [in inglese] di Seymour Hersh del New Yorker del 2007 intitolato “Il cambio di rotta è la nuova politica della Amministrazione, che avvantaggia i nostri nemici nella guerra al terrorismo?”, in cui si rivela che (enfasi aggiunta):

Per indebolire l’Iran, prevalentemente sciita, l’Amministrazione Bush ha deciso, in effetti, di riconfigurare le sue priorità in Medio Oriente. In Libano, l’Amministrazione ha collaborato con il governo dell’Arabia Saudita, sunnita, in operazioni clandestine che hanno lo scopo di indebolire Hezbollah, l’organizzazione sciita sostenuta dall’Iran. Gli Stati Uniti hanno preso parte anche ad operazioni clandestine contro l’Iran e la Siria, sua alleata. Un sottoprodotto di queste attività è stato il rafforzamento dei gruppi estremisti sunniti che sposano una visione militante dell’Islam e sono ostili all’America e solidali con Al Qaeda.

Anche l’articolo di Hersh ha fatto un chiaro legame tra gli estremisti di Al Qaeda e dei Fratelli Musulmani con gli Stati Uniti e gli sponsor sauditi, che si preparavano entrambi per quello che le sue fonti sostenevano fosse un “conflitto catastrofico”.

Così Al Qaeda, che costituisce la spina dorsale della guerra a guida saudita sostenuta dagli Stati Uniti nello Yemen, o Al Qaeda che combatte le guerre per delega di Washington in Libia o in Siria, non è una semplice coincidenza o un incidente, o anche solo un fenomeno recente che emerge dalla crescente disperazione occidentale di “contenere l’Iran”, ma è parte di una mossa geopolitica a lungo pianificata, volta ad eliminare i concorrenti di Washington e ad affermarsi come unica egemone sulla regione del MENA.

Le rivelazioni dovrebbero rafforzare ulteriormente l’imperativo morale dell’Iran e dei suoi alleati, tra cui Russia, Siria e Hezbollah libanese. Dovrebbe inoltre minare ulteriormente la credibilità sia degli Stati Uniti che dei loro alleati, così come “l’ordine internazionale” su cui presumono di avere il dominio.

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Articolo di Tony Cartalucci pubblicato su New Eastern Outlook il 22 agosto 2018
Traduzione in italiano di Pappagone per SakerItalia

[le note in questo formato sono del traduttore]

Americani e Sauditi assumono Al Qaeda per la guerra in Yemen

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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