Di John Feffer

Cambiamenti notevoli stanno avendo luogo sulla Penisola Coreana.

Le due Coree stanno realmente iniziando a smilitarizzare la Zona Demilitarizzata (DMZ). Proprio nelle ultime due settimane, hanno abbattuto 22 posti di guardia sminato la  Joint Security Area  (Area di sicurezza congiunta) e stabilito una  zona di interdizione ai voli sulla linea di demarcazione della penisola. Si sono ritirati dallo scontro lungo il loro confine marittimo. La Corea del Nord ha chiuso le sue unità di artiglieria costiera e le due parti hanno discusso un piano per ridurre il gran numero di posizioni di artiglieria vicino al confine.

Un indicatore fondamentale della gravità di questi cambiamenti è che gli speculatori stanno facendo salire il prezzo della terra vicino al confine nella parte sudcoreana. Anche in uno scenario di riunificazione al rallentatore, questo terreno agricolo diventerà sempre più prezioso.

Le due Coree hanno anche ripristinato i piani per riunificarsi economicamente, passo dopo passo. Al terzo vertice inter-coreano, i leader dei due paesi hanno concordato di ricollegare, la ferrovia e le strade e di riavviare il complesso industriale di Kaesong, fatto a pezzi, e che ha unito il lavoro della Corea del Nord con il capitale sudcoreano e le capacità manageriali. Che hanno messo insieme il lavoro Nord Coreano con il capitale Sudcoreano e le abilità manageriali.

C’è anche la ripresa dei progetti turistici che hanno spinto moltissimo Sudcoreani a scegliere dei luoghi al nord.

Tutto questo è stato, però, accolto da un silenzio assordante negli Stati Uniti. Peggio ancora, la grande notizia che arriva questa settimana dalla Corea, riguarda, ancora una volta, quello che i gli infidi Nordcoreani stanno facendo per rafforzare la Guerra Fredda, e non per demolirla.

Ma forse questo silenzio è una cosa buona.

Molta agitazione per i missili

Un nuovo studio di  Beyond Parallel, un progetto del Centro per gli Studi Strategici e Internazionali a Washington, DC, è finito in prima pagina per le sue rivelazioni su una rete di basi missilistiche nascoste in Corea del Nord. Il rapporto identifica 13 su 20 basi operative non dichiarate con missili balistici, e, nella prima di una serie di basi progettate, fornisce dettagli notevoli su una di queste, situata a Sakkamol.

Il rapporto conferma ciò che molti scettici hanno sostenuto da molto tempo: la Corea del Nord non fa sul serio riguardo allo smantellamento del suo complesso nucleare. L’articolo della NBC sul rapporto comprende questa citazione minacciosa del Generale in pensione Barry McCaffrey:

Sembra che sia una farsa politica ed è una farsa pericolosa. Nel breve termine, la Corea del Nord è la minaccia più significativa per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti a cui siamo esposti…Ha armi nucleari, ha sistemi di lancio che non denuclearizzerà. Penso, quindi, che il risultato di tutto questo sia che stiamo allentando i vincoli economici per questa gente e che ci stiamo illudendo.

Tutto questo sembra convincente, tranne che tutta questa copertura della stampa, trascura di far notare ciò che è ovvio.

La Corea del Nord Korea non ha mai promesso di eliminare il suo programma missilistico.

I negoziati tra Washington e Pyongyang si sono focalizzati sul complesso nucleare –

– proprio come era successo con i negoziati tra l’Iran e gli Stati Uniti, culminati nell’accordo nucleare del 2015.  I missili non sono testate nucleari. Anche se un accordo finale riguarda il programma missilistico di Pyongyang, le due parti non sono assolutamente vicine alla firma di un accordo, e quindi  la Corea del Nord, non sta violando nulla, non  sta venendo meno alla parola data e non si sta impegnando in nessun genere di farsa. Non è come se gli Stati Uniti avessero alterato il loro atteggiamento riguardo alla sicurezza nella regione, tranne aver cancellato un paio di esercitazioni militari.

Inoltre, questo complesso di missili non è nulla di nuovo. Secondo il rapporto Beyond Parallel (programma del Csis – Centro per gli studi internazionali strategici) (ndt), la base di Sakkamol non ha avuto nessun serio aggiornamento fin dal 2011. E’ vero, è una base segreta, ma la Corea del Nord non ha fornito un inventario del suo complesso nucleare o missilistico. La segretezza, come chiunque nella CIA o nell’NSA -National Security Agency -Agenzia per la Sicurezza Nazionale può dirvi,

è una parte indispensabile della strategia militare. Per un paese che è così chiaramente bene armato come la Corea del Nord, la segretezza è uno dei suoi vantaggi asimmetrici. Di fatto, nessuno sa se il paese può lanciare qualunque arma nucleare che possa avere.

La base di Sakkamol, nel frattempo, è per i missili a corto raggio. Il maggior obiettivo, quindi, sarebbe la Corea del Sud,  il governo sudcoreano non è indignato per il rapporto. “Non c’è nulla di nuovo”, ha detto un portavoce del governo, dal momento che la Corea del Nord “non ha mai firmato alcun accordo, nessuna trattativa che rende obbligatoria la chiusura delle basi missilistiche”.

Il rapporto Beyond Parallel contiene molte ricerche utili. È la copertura mediatica del rapporto che è problematica. I giornalisti trascurano le vere notizie delle due Coree che smantellano le strutture della Guerra Fredda sulla penisola a favore dell’informazione che rafforza la narrativa secondo cui la Corea del Nord è in definitiva inaffidabile.

In che modo aiutare la Corea del Nord

Donald Trump è concentrato sull’assegnazione del Premio Nobel per la Pace per avere quasi esaurito la sua storia d’amore con il leader nordcoreano Kim Jong Un. La comunità della politica estera a Washington D.C., insieme ai media statunitensi e alla classe di saccenti, è concentrata a dimostrare di avere ragione a pensare che gli attuali tentativi di pace siano una chimera. I membri dell’amministrazione Trump, come il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton, hanno adottato un atteggiamento attesa: credono che Trump alla fine si renderà conto della follia delle sue aperture, che creeranno un vuoto politico,  che essi si affretteranno a riempire con le loro strategie di cambiamento di regime.

Non aspettatevi molta differenza ora che i Democratici controllano l’Assemblea. Il partito ha criticato pesantemente il vertice di Trump e ha costantemente fatto pressione  per imporre più, e non meno,  sanzioni.

In questo contesto tetro, osservare le due Coree avanzare insieme sempre più vicine, è come stare seduti tra gli spettatori a una rappresentazione di Romeo e Giulietta. Si conosce la fine, e non è per nulla felice.

C’è, quindi, un qualsiasi modo, di modificare l’attuale copione per evitare una tragedia?

Ecco una buona notizia: non ci vorrebbe moltissimo per mandare avanti i negoziati tra Stati Uniti e Corea del Nord. Tutto quello che ha da offrire l’Amministrazione Trump, è di ridurre alcune sanzioni economiche in cambio di una richiesta specifica, per esempio, un inventario dell’arsenale e del complesso nucleare della Corea del Nord.

Questo potrebbe sembrare il Controllo degli Armamenti 101. Sfortunatamente, la posizione degli Stati Uniti è stata “tutto o niente”, non “dare e avere”. Questo è il sottile cambiamento che deve aver luogo prima che possa avvenire un ulteriore, sostanziale smantellamento della Guerra Fredda nella penisola coreana. E dato il respingimento della comunità di politica estera, del Congresso e persino dei membri dell’amministrazione di Trump, questo spostamento dovrà probabilmente arrivare dallo stesso presidente.

È una cosa terribile dover dipendere da Donald Trump per qualsiasi cosa. Ma se la Casa Bianca può ridurre uno dei principali ostacoli alla riconciliazione inter-coreana, allora i Coreani stessi possono continuare a cambiare i fatti sul terreno – passo dopo passo, senza fanfare internazionale – in modo tale che gli estranei dovranno seguire il la guida coreana piuttosto che il contrario.

Quando i giornalisti  avranno capito tutto quello che sta accadendo, forse le due Coree saranno riuscite a porre fine alla Guerra Fredda, non soltanto in senso retorico, ma fisico, e senza avere il permesso dai loro padroni.

Invece di un attacco preventivo, ci sarà una pace preventiva. In questo mondo caotico e sempre più spaventoso, questa sarà sicuramente qualcosa da festeggiare.

John Feffer è il Direttore di Foreign Policy In Focus e autore di un romanzo distopico: Frostlands.

Da: Z Net – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/is-koreas-cold-war-about-to-end

Originale: Foreign Policy in Focus

Traduzione di Maria Chiara Starace

Traduzione © 2018 ZNET Italy – Licenza Creative Commons  CC BY NC-SA 3.0

 

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy