OGGI LA FRANCIA E’ IN FIAMME. COS’E’ IL MOVIMENTO DEI GILETS GIALLI E COSA VOGLIONO?

Bloccano le strade da due settimane vestiti con dei giubbotti catarifrangenti, vogliono il blocco dell’aumento dei prezzi della benzina, ma anche l’aumento del salario minimo ed un trasferimento più complessivo della ricchezza verso le classi medio-basse. Si definiscono apolitici, ma le organizzazioni popolari francesi, da France Insoumise al Comitato Adama Traoré, dalla CGT al movimento studentesco, dai “cheminots” ai “nuit-debouts” hanno manifestato insieme a loro per le strade di Parigi.

I media francesi tendono a sovrarappresentarli ed a dipingerli come un movimento violento e qualunquista vicino all’ex Front National, mentre in Italia la destra prova ad attribuirsene le gesta.

Ad una prima occhiata ricordano il movimento italiano cosiddetto “dei forconi” del 2012, egemonizzato dai padroncini e dagli autotrasportatori e pesantemente infiltrato dai neofascisti. Un movimento che aveva giustamente sollevato molte diffidenze a sinistra per le sue rivendicazioni che andavano contro gli stessi lavoratori.

Ma per i gilets jaunes è diverso, molto diverso. Giovedì i gilets gialli hanno rilasciato un comunicato stampa contenente una lista di quaranta “direttive popolari” inviate anche ai deputati, che includeva misure come la presa in carica di tutti i senza tetto; l’instaurazione di un sistema di tasse fortemente progressivo; un sistema universale di sicurezza sociale; un salario medio per tutti i deputati; il divieto di delocalizzazione e del lavoro distaccato; il ritorno ai contratti a tempo indeterminato; l’abolizione del CICE (sistema di sgravi fiscali alle imprese), sostituito da investimenti nei trasporti sostenibili; la fine delle politiche d’austerità; l’introduzione di un salario massimo (€15,000 al mese); un calmiere sugli affitti; e la fine immediata dello smantellamento di ferrovie, poste, scuole e asili nido, ecc.

Di fronte alla repressione e a un governo sordo, il movimento va intanto estendendosi e radicalizzandosi, mentre i diversi settori in lotta cominciano e convergere.

In questo articolo, Aurélie Dianara del coordinamento nazionale di Potere al Popolo ci spiega la genesi e le ragioni di questo movimento.

Da Potere al Popolo

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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