Si è tenuto questa mattina a Roma un incontro tra il Partito Comunista dei Lavoratori e Potere al Popolo, con la presenza dei portavoce nazionali delle due organizzazioni, Marco Ferrando e Giorgio Cremaschi. L’incontro si colloca lungo il percorso dei contatti e/o incontri con le diverse organizzazioni destinatarie della nostra proposta di unità d’azione sul terreno dell’opposizione al governo (vedi l’appello “Per un’iniziativa unitaria di mobilitazione contro il governo Conte di tutte le sinistre di opposizione”).

L’incontro è stato positivo. Entrambe le organizzazioni caratterizzano il governo Conte bis come governo del grande capitale. Entrambe giudicano negativamente il sostegno della CGIL al governo, la capitolazione al governo di Sinistra Italiana, le ambiguità irrisolte di Rifondazione Comunista verso il nuovo esecutivo (come rivela la stessa proposta di accordo con PD e M5S in Umbria). Entrambe si collocano con chiarezza all’opposizione del governo Conte e per la costruzione dell’opposizione sociale e politica ad esso.

In questo quadro si è discussa la nostra proposta di unità d’azione delle sinistre di opposizione, nella chiarezza reciproca.

PCL e PaP sono e restano soggetti distinti sul piano programmatico, dell’organizzazione, dei riferimenti internazionali, della presenza elettorale. L’unità d’azione contro il governo non implica alcuna rinuncia alla piena autonomia politica di soggetti diversi, che è anche il diritto alla critica reciproca e alla battaglia politica. Implica invece la volontà di unire le forze sul terreno della mobilitazione e della lotta, a partire da una comune scelta di campo: quella dell’opposizione al capitale e al suo governo. Un’unità d’azione tanto più importante nella situazione di ripiegamento del movimento operaio, di frammentazione dell’iniziativa di avanguardia, di dispersione delle forze.

Su questo terreno la discussione tra PCL e PaP ha fatto emergere una disponibilità comune. Si è insieme iniziato a ragionare su possibili tempi e percorsi di una iniziativa unitaria in autunno, ed oltre. Una primissima bozza di riflessione, che dovrà comunque essere approfondita nelle rispettive organizzazioni (PaP ha il 6 ottobre la propria assemblea nazionale) e soprattutto portata a confronto con tutte le altre organizzazioni interessate, in un quadro di relazioni paritarie e corrette. Nessuno si nasconde le difficoltà, comune è la volontà di affrontarle. Non era scontato, e se confermato è un fatto importante.

Il PCL tiene alla propria autonomia e al rigore della battaglia politica quanto alla propria correttezza verso le altre organizzazioni. Abbiamo la volontà di contribuire ad un’iniziativa realmente unitaria, la più ampia possibile nelle condizioni date, fuori da manovre pubblicitarie e autocentrate. Ogni iniziativa di partito e di organizzazione è legittima, ma non va spacciata per unitaria né deve essere contrapposta all’unità d’azione. Continueremo a lavorare con questo metodo leninista: partiti distinti, battaglia comune; marciare separati, colpire insieme.

Partito Comunista dei Lavoratori

https://www.pclavoratori.it/files/index.php?obj=NEWS&oid=6255&fbclid=IwAR2wZlLUj5QO93hp0aSItYANIdz7D-Lnue5TM3LQOcfuJ1LvhZmtqp77Ou0

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

Un pensiero su “Incontro fra Partito Comunista dei Lavoratori e Potere al Popolo”
  1. A mio avviso la formula “marciare separati, colpire insieme” non funziona.L’insieme di più piccole forze da l’dea di voler mantenere ancora piccoli feudi per modesti feudatari, che comunque vogliono mantenere i loro scranni di legno tarlato. Ciò di cui ha bisogno il popolo italiano non è tanto di una forza unitaria ma di una forza UNICA che possa dare la speranza nella realizzazione di un unico partito di comunisti e socialisti autentici capaci di affrontare le molteplici difficoltà della società, a cominciare dalle giovani generazioni.

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