Giulio Chinappi1

Nonostante la guerra commerciale messa in atto dagli Stati Uniti di Donald Trump, le proiezioni economiche affermano che la Cina continuerà nella sua crescita economica.

I piani degli Stati Uniti per cercare di rallentare l’economia cinese continuano ad inanellare un fallimento dopo l’altro. A dire il vero, la guerra commerciale tra le due superpotenze economiche sta danneggiando soprattutto le multinazionali statunitensi che fanno affari in Cina, mentre l’economia del Paese asiatico continua a godere di un’ottima salute.

Molti mass media occidentali, al contrario, hanno festeggiato il “rallentamento” dell’economia cinese nel mese di agosto, dimenticando che, nonostante il rallentamento, le performance della Cina restano comunque nettamente superiori rispetto a quelle di qualsiasi Paese occidentale. Il rallentamento della crescita cinese in agosto è stata causata da una produzione industriale più debole, ma che è comunque aumentata del 4,4% rispetto all’anno precedente. Si tratta certamente di un dato inferiore al 4,8% di luglio e del 6,3% di giugno, ma resta pur sempre un risultato rispettabile.

L’Ufficio Nazionale di Statistica di Pechino ha poi aggiunto che la crescita delle vendite al dettaglio è rimasta stabile, aumentando del 7,5% su base annua, rispetto al 7,6% di luglio. Le vendite totali hanno raggiunto 3,39 trilioni di yuan (479,8 miliardi di dollari) in agosto, secondo i dati diffusi dallo stesso istituto.

Gli investimenti nelle immobilizzazioni sono rimasti stabili a un tasso di crescita del 5,5% nei primi otto mesi, in leggero calo rispetto al 5,7% nel periodo gennaio-luglio. Le prestazioni economiche complessive del Paese sono rimaste stabili.

Altri indicatori, invece, hanno fatto registrare un miglioramento, anche grazie alle politiche intraprese dalla Banca Popolare Cinese, che ha aumentato i prestiti, mentre il governo ha accelerato l’emissione di titoli di Stato. Come conseguenza di queste misure, la crescita degli investimenti in infrastrutture è salita del 3,3% rispetto al 2,7% di luglio e la crescita degli investimenti immobiliari è salita del 10,5% in agosto dall’8,5% del mese precedente.

Fu Linghui, portavoce dell’Ufficio Nazionale di Statistica, ha espresso fiducia nel raggiungimento degli obiettivi di sviluppo economico per l’anno in corso, date le basi stabili dell’economia cinese: “La struttura industriale generale sta migliorando, il che si riflette soprattutto nella più rapida espansione del settore dei servizi ad alta tecnologia“, ha affermato.

All’interno del rapporto pubblicato, gli economisti cinesi hanno fatto notare che la crescita della Cina è stata influenzata da una moderata attività di investimento e da un calo delle esportazioni a causa dell’escalation delle tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti. Concordi anche gli economisti occidentali di Oxford, capeggiati da Louis Kuijs, responsabile per l’economia asiatica. “Dato che le prospettive economiche a breve termine continuano a essere difficili tra un ambiente esterno più rigido e una domanda interna debole, è necessario un allentamento più significativo delle politiche per stabilizzare la crescita e riteniamo che si concretizzerà“, ha affermato il gruppo di lavoro guidato da Kuijs, secondo il quale il PIL della Cina per l’intero anno raggiungerà il suo obiettivo e rimarrà stabile ad un tasso di crescita del 6,1%.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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