Antoni Campañà


Francesco Cecchini


In un garage di Sant Cugat del Vallès, Barcellona, sono state trovate 5000 negativi e 700 fotografie fatte dal fotografo Antoni Campañà, durante la Guerra Civile spagnola. Sono state trovate anche foto di Agustí Centelles e Joan Andreu Puig Farran, collaboratori di Campañà.
Agente di Leica a Barcellona, quando iniziò la guerra civile avrebbe scattato la maggior parte delle sue foto con questa macchina fotografica,
Premiato con premi internazionali, una delle sue immagini fu, nel 1934, la copertina della rivista americana di fotografia, American Photography, che pubblicò anche un paio di sue istantanee sulla guerra civile.
Fotografò Barcellona durante questo tragico evento: bambini feriti durante i bombardamenti, pattinatori in costume da bagno nel Turó Park, donne in fila davanti alla Pedrera e molte altre immagini.
Nell’ultima parte della guerra civile fu autista dell’aviazione repubblicana. Alla sconfitta Campañà fuggì verso la Francia lasciando la famiglia a Barcellona, ma ritornò e si arrese ai franchisti nel quartier generale di Bruc, dove aveva ritratto gli anarchici.
Campañà fotografò la guerra civile con amarezza e tristezza e questo gli impedì diffondere le sue immagini, che restarono per lo più inedite. Non ha mai voluto mostrare a nessuno le sue fotografie di guerra. Ma, potendo farlo, non le ha nemmeno distrutte. Ora sono state ritrovate nel garage della sua casa e sicuramente verranno pubblicate o saranno organizzate delle mostre.

Foto di Antoni Campañà: ragazzini giocando alle barricate nell’estate del 1936.

Kati Horna
Fotografie della fotografa ungherese Kati Horna sono state trovate da una storica ricercatrice spagnola, Almudena Rubio, nell’ Istituto Internazionale di Storia Sociale di Amestardam dove dal 1947 si trovano 48 casse di legno contenenti l’archivio della Confederación Nacional del Trabajo (CNT). Si tratta di una scoperta importante di 500 negativi presi tra il 1937 e il 1938. Kati Horna durante la guerra civile era incaricata dal servizio di propaganda esterna dagli anarchici e degli anarco-sindacalisti della CNT e della Federazione Iberica Anarchica ( FAI). Questa foto si aggiungono a 250 negativi che dal 1983 si trovano nel Centro documentario della memoria storica di Salamanca.

Foto di Kati Horna.
La Guerra Civile spagnola è stata fotografata da Robert Kapa e da Gerda Taro, che Il 25 luglio 1937, a soli 26, al ritorno dal fronte di Brunete perse la vita a causa di un terribile incidente; ebbe l’ addome squarciato dai cingoli di un carro amato amico nella confusione della ritirata. Gerda non smetteva di fotografare, correndo gli stessi rischi dei combattenti antifascisti con i quali condivideva la vita.
Tina Modotti partecipò alla Guerra Civile spagnola, ma non fotografò, anche se sollecitata. Fu combattente, responsabile del Soccorso Rosso internazionale, infermiera e scrittrice per la rivista Ayuda

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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