Francesco Cecchini

Popolo colombiano sollevato
L’anno trascorso, il 2019, in America Latina non consente un bilancio facile. Vi sono luci, la resistenza del Venezuela bolivariano e la vittoria di un peronismo progressista in Argentina, ed ombre, il colpo di stato in Bolivia, e nessun risultato è definitivo. Nel 2019, in diversi paesi dell’America Latina, i popoli hanno hanno manifestato per esprimere il loro malcontento, contestando i governi per stagnazione economica, corruzione, disuguaglianza e problemi nazionali più specifici. I cittadini di Venezuela, Perù, Porto Rico, Honduras, Nicaragua, Cile, Bolivia sono scesi in strada ed anche i colombiani in Colombia lo hanno fatto e fanno. In Colombia, il rifiuto del popolo colombiano dei piani economici di Iván Duque e Álvaro Uribe Vélez, la famigerata catena di omicidi di leader sociali ed ex guerriglieri, il tradimento degli Accordi di Pace, la scoperta di fosse comuni di falsi positivi, l’accusa di Uribe alla Corte suprema, i risultati delle elezioni regionali mostrano un sistema in difficoltà, ma non ancora superato.
Oltre che da recenti terremoti la Colombia è scossa da continue mobilitazioni popolari.
EL PARO NO PARA. LO SCIOPERO NON SI FERMA.
La Colombia continua a rimanere in fermento dallo scorso 21 novembre, giornata di sciopero nazionale. Finora si sono dimostrati vani i numerosi tentativi di trovare un compromesso tra il Comitato nazionale dello sciopero e il governo, criticato per le proposte di riforma riguardanti il sistema tributario, pensionistico e lavorativo, così come per lo scarso livello di attuazione dellaccordo di pace. Alla fine del 2019 la mobilitazione dei colombiani che richiede un cambio politico economico e sociale continua, mentre il governo del sotto presidente Iván Duque e del suo capo Álvaro Uribe Vélez, il vero presidente, continua ad amministrare la Colombia a favore di pochi grandi capitalisti. E’ prevedibile che la sordità del governo provocherà la crescita della mobilitazione sociale nel 2020. Alle richieste del popolo la risposta è militarizzazione delle strade, il rafforzamento dell’ESMAD e l’ascesa dei generali responsabili dell’assassinio di civili innocenti e indifesi, i falsos positivos. I settori mobilitati stanno dicendo alle classi dirigenti che il loro modello politico, economico e sociale è fallito
La parola d’ordine del popolo colombiano è ¡Otra Colombia si es posible! Un’altra Colombia è possibile!
LA PACE.
Tre anni dopo la firma dell’accordo di pace, il popolo colombiano chiede anche nelle manifestazioni di strada il pieno rispetto ed applicazione di quanto convenuto dal governo e dalle FARC-EP (Le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia – Esercito del Popolo in spagnolo Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia – Ejército del Pueblo). D’accordo a un comunicato di inizio dicembre del partito FARC (Forza Alternativa Rivoluzionaria del Comune) i funzionari del governo designati non partecipano alle riunioni di verifica dello stato di attuazione degli accordi. Il comunicato fu emesso dopo che l’Alto Comissario per gli Accordi della Pace informò della sua assenza a una riunione da tempo programmata per un impegno nellla regione del Cauca. Nel comunicato tra l’altro si informa: ” Osserviamo con preoccupazione la mancanza di regolarità e periodicità nel lavoro della Comissione, che dovrebbe essere la colonna vertebrale del seguimento e impulso all’Accordo Finale di Pace.”
Altra questione irrisolta, quella relativa ad almeno 600 prigionieri ex combattenti delle FARC che nonostante gli accordi rimangono ancora in cella. Alcuni di loro, detenuti nella prigione di La Picota a Bogotà il 18 dicembre hanno diffuso alcune rivendicazioni, in particolare di poter usufruire dellamnistia concordata nel 2016.
LEADER SOCIALI  ED EX GUERRIGLIERI  ASSASSINATI.
Il massacro di leader sociali è senza fine. Secondo un rapporto di, Indepaz Instituto de Estudios para el Desarrollo y la Paz, dello scorso settembre, dal 2016 alla prima settimana di settembre 777 leader sociali erano stati assssinati di cui 155 nel 2019. Naturalmente a fine anno è il numero è cresciuto e di molto. Secondo un recente rapporto della Commissione interamericana per i diritti umani (CIDH), tra il 2018 e il 2019, le uccisioni di difensori dei diritti umani e leader sociali sono aumentate in Colombia del 13%. La vigilia di Natale è stata assasinata in Tumaco Lucy Villareal di 32 anni e madre di due bambine. La donna oltre ad essere una leader sociale, che difendeva la vita, era una cultrice del Carnevale di Pasto, dedicata ad opere artistiche legata alla danza. Dicembre è stato un mese violento per i leader sociali, molti sono stati uccisi, uno tra i tanti Reinaldo Carrillo Vera della Asociación Nacional de Usuarios Campesinos de Colombia (ANUC) avvenne il mattino del 25 de diciembre, ma l’uccisione di Lucy Villareal è stata la più crudele, perché colpisce anche le figlie, due bambine. IMPORTANTE. L’ONU chiede di catturare e condannare gli assassini di leader ambientalisti e sociali. L’Organizzazione delle Nazioni Unite, ONU, ha condannato i sei casi di omicidio registrati nelle ultime ore in Colombia contro due ambientalisti, un leader sociale, un membro dell’Anuc e un indigeno Le Nazioni Unite sono fiduciose che gli assassini e i leader intellettuali di questi crimini saranno catturati, perseguiti e puniti. Siamo spiacenti per l’omicidio degli ambientalisti Nathalia Jiménez e Rodrigo Monsalve; Lucy Villarreal, leader di Nariño; del membro dell’Anuc Huila Reinaldo Carrillo; dell’indigena Nasa Jairo Ortiz; e Richard Caicedo a Putumayo “, ha affermato l’ONU.
Risale al 21 dicembre lennesima uccisione di un ex guerrigliero colombiano. Almeno sessanta ex guerriglieri sono stati assassinati in Colombia nel 2019. Come è noto, le ripetute uccisioni di ex guerriglieri hanno costituito il principale motivo per cui in molti hanno ripreso le armi formando le FARC-EP Segunda Marquetalia.
PARTITO FARC ( FORZA ALTERNATIVA RIVOLUZIONARIA DEL COMUNE).
Forza alternativa rivoluzionaria del comun, è il nuovo nome scelto dagli ex guerriglieri delle Farc-Ep, le Forze armate rivoluzionarie di Colombia, che sono diventate ufficialmente un partito politico e mantengono parte dello stesso acronimo. A rendere noto il nome è stato il leader del gruppo, Rodrigo Timonchenko Londono, precisando che la scelta stata approvata in modo maggioritario dal congresso in corso da qualche giorno a Bogotà. Il simbolo una rosa rossa, nel solco dei partiti di ispirazione socialista più che marxista. Il partito si presenterà alle elezioni presidenziali del 2018. Limmagine ha preso il posto del simbolo utilizzato per anni dal gruppo guerrigliero,una bandiera della Colombia con due fucili incrociati e un libro. Secondo gli accordi di pace il partito Farc ha dieci seggi di diritto fino al 2026. Il partito Farc ha puntato molto sulla comunicazione con video rivolti ai giovani soprattutto su internet e spera di cavalcare lo scontento molto forte in Colombia contro i partiti tradizionali.
Forza alternativa rivoluzionaria del comune è innanzituuto impegnato affinché l’Accordo Definitivo di Pace del 2016 venga realizzato.
Alle scorse elezioni regionali Julián Conrado, noto come il cantante delle FARC-EP, è diventato il nuovo sindaco di Turbaco (Bolívar). Con il sostegno di Human Colombia e UP, lex guerrigliero ha vinto. Il Partito FARC, sebbene fosse la sua prima partecipazione ed ancora non bene organizzato, ha così il suo contributo, seppur piccolo, alla sconfitta all’ uribismo di Álvaro Uribe e di Iván Duque.
FARC-EP. Segunda Marquetalia.
Un video di 32 minuti, lo scorso 29 agosto, ha ufficializzato il ritorno delle Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia-Ejército del Pueblo (Farc-Ep) alla lotta armata. Annunciamo al mondo che è iniziata la seconda Marquetalia, ha dichiarato Iván Márquez, uno dei comandanti storici della guerriglia, richiamando il luogo dove le stesse Farc erano nate più di mezzo secolo fa. Mai siamo stati vinti, né sconfitti ideologicamente. Siamo stati obbligati a riprendere le armi, ha proseguito Márquez, denunciando, una volta di più, il tradimento degli accordi pace del novembre 2016, ai quali non ha mai realmente creduto nemmeno lex presidente Juan Manuel Santos (interessato soltanto a conseguire un affrettato e immeritato Nobel) e che poi sono stati definitivamente seppelliti dal cosiddetto duqueuribismo.
Per fine anno FARC-EP Segunda Marquetalia ha inviato un messaggio al popolo colombiano nel quale propone un Accordo Politico Nazionale che abbia lo scopo di definire rifome e cambi istituzionali che sappiano rispondere alle sfide della pace e che mettano in marcia un processo costituente aperto e democratico che permetta di uscire dalla profonda crisi nazionale. La conclusione è seguente: Fino a che vi sarà volontà di lottare, vi sarà speranza di vincere!
ELN (Esercito di Liberazione Nazionale in spagnolo Ejército de Liberación Nacional.)
In occasione delle feste di Natale e fine anno l’ELN ha liberato degli ostaggi e dichiarato un cessate il fuoco unilaterale. L ELN ha annunciato la cessazione delle operazioni armate durante le festività natalizie. La tregua durerà, come nel 2018, dal 23 dicembre al 3 gennaio, per contribuire a un clima di tranquillità a Natale e a Capodanno.
Da quando è diventato presidente della Colombia, lo scorso 7 agosto, Iván Duque Márquez ha condizionato la ripresa dei dialoghi di pace con lEsercito di Liberazione Nazionale, ELN, alla rinuncia di operazioni armate e alla concentrazione in un luogo. Una resa senza condizioni, quindi. Va sottolineato che Duque è un uomo dellex presidente Álvaro Uribe Vélez il nemico numero uno della pace. LELN ritiene, quindi, che il governo ostacoli la ricerca di una soluzione politica al conflitto armato imponendo condizioni inaccettabili per riprendere i negoziati. La direzione nazionale dellELN continua a dichiarare che è loro scopo dare continuità al tavolo di dialogo allestito allAvana, di rimanere impegnati nella ricerca di una soluzione politica al conflitto e di chiedere al presidente della Colombia, Iván Duque, di inviare i suoi delegati nella capitale cubana. LELN ribadisce che non si alzerà dal tavolo del dialogo e continuerà a lavorare per la continuità del processo di pace, in conformità con lagenda stabilita, attraverso la partecipazione della società e laccompagnamento della comunità internazionale. Lo scopo è porre fine al conflitto armato e stabilire una vera democrazia in Colombia.
Significativo che Consiglio Comunitario Maggiore dell’Associazione Contadina Integrale dell’Atrato (Cocomacia), formato dalle comunità nere e indigene di Chocó, abbia chiesto a Duque di ristabilire i dialoghi di pace con l’Eln.
Resistere è una delle azioni che identifica maggiormente i leader del Consiglio della Grande Comunità dell’Associazione contadina integrale dell’Atrato (Cocomacia). E non è per meno. Sono nati a Chocó e, secondo la loro stessa voce, hanno trascorso la vita sopravvivendo alla violenza e sopportando l’assenza dello Stato e delle sue istituzioni. Cocomacia è composta da 124 consigli di comunità indigeni e afro. 38 anni fa, l’organizzazione civile lavora con le comunità del Medio Atrato, con i comuni di Murindó, Bojayá, Vigía del Fuerte, Urrao e Quibdó. Secondo l’ultimo rapporto DANE, Chocó è il quinto dipartimento con la più grande povertà multidimensionale (indicando l’accesso ai bisogni di base), con il 45,1% della sua popolazione classificata in quella categoria. Ma, decenni fa, la povertà nella regione ha cessato di essere il suo problema principale. Ora soffrono la paura di essere nel mezzo dello scontro di gruppi armati come le forze di autodifesa gaitaniste della Colombia (Agc).
Dalla Colombia allEuropa, sono molte le organizzazioni della società civile che insistono affinché si riaprano i negoziati di pace con l’ELN, nonostante la scarsa affidabilità dellattuale presidente Duque, perché la guerra e la violenza politica rischiano di avere una volta di più conseguenze tragiche per il paese.
PARAMILITARI.
Lo scorso ottobre 2019 il Centro di Memoria Storica di Bogotá ha pubblicato Analisi Quantitativa del Paramilitarismo in Colombia, che con dati concreti racconta la verità storica del paramilitarismo in Colombia e sulla sua portata criminale e bellica. Nel 2019 i paramilitari sono ancora vivi e vegeti in molte parti della Colombia ed impegnati, innanzitutto, a occupare le aree che le FARC-EP hanno sgomberato e a assassinare ex guerriglieri e leader sociali. Un luogo per tutti: La Sierra Nevada dove regnano con il terrore i Pachenca e le Autodefensas Gaitanistas per difendere e sviluppare il narcotraffico che controllano. Inoltre vi sono anche i BACRIM (bandas criminales), che a differenza dei gruppi paramilitari , non hanno unagenda politica chiara. Mentre lAUC era una gang attiva nel conflitto civile e combatteva contro le forze ribelli, la nuova generazione di criminali sembra interessata solamente al commercio di droga e alla violenza estrema. I BACRIM mantengono il controllo del territorio con la forza brutale, lintimidazione e lestorsione. Una vendita non autorizzata di cocaina, anche se di pochi grammi, è punita con la morte. I target principali del gruppo criminale sono giornalisti, giudici e politici, ma i sicari dellorganizzazione, spesso ragazzini sotto i sedici anni, uccidono su commissione per chiunque possa pagare.
CONCLUSIONE. Come a dicembre 2019, a gennaio 2020, i colombiani, liberati dalla paura e mobilitati in massa, continueranno a gridare al regime di Duque e Uribe al potere: basta!

Basta corruzione! No al paquetazo di Duque e Uribe.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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