di Jane Fonda

Una nuova tornata di proteste, Fire Drill Fridays [Venerdì antincendio], guidata dall’attrice Jane Fonda sta chiamando all’azione per affrontare la crisi climatica mentre incendi boschivi alimentati da una storica ondata di calore minacciano l’Australia, l’acqua alta minaccia di inondare Venezia, e le Filippine si preparano a un tifone di Natale. Venerdì scorso, un giorno prima dell’ottantaduesimo compleanno di Jane Fonda, l’attivista politica di lungo corso, femminista e due volte vincitrice del premio Academy è stata arrestata per la quinta volta, come lo è stata quasi ogni venerdì a Washington da quanto ha avviato i Fire Drill Fridays, ispirata in parte dalla giovane attivista climatica svedese Greta Thunberg. E’ stata arrestata insieme a più di 140 altri all’interno dell’Edificio Hart dell’Ufficio del Senato, e i dimostranti le hanno cantato “Happy Birthday” mentre era portata fuori. Questo mese Jane Fonda ha scritto un articolo d’opinione sul New York Times intitolato “Dobbiamo vivere come se fossimo in un’emergenza climatica. Perché lo siamo”. In esso scrive: “Non dovrebbe sorprendere che io creda nel potere della protesta. E’ per questo che sono venuta a Washington ad avviare quelli che chiamo i Fire Drill Fridays, unendomi a milioni di giovani in tutto il mondo che sono affluiti in autunno in proteste per chiedere che i nostri leader agiscano per salvare i loro futuri”. Parliamo con Jane Fonda del suo attivismo climatico e del perché abbia avviato i Fire Drill Fridays.

AMY GOODMAN: Mentre incendi boschivi alimentati da una storica ondata di calore minacciano l’Australia, acqua alta minaccia di inondare Venezia, Italia, e le Filippine si preparano a un tifone di Natale, cominciamo il programma di oggi con una nuova tornata di proteste che chiamano all’azione per affrontare la crisi climatica. Venerdì scorso, un giorno prima dell’ottantaduesimo compleanno di Jane Fonda, l’attrice vincitrice di due premi Academy e attivista politica di lungo corso è stata arrestata per la quinta volta, come lo è stata quasi ogni venerdì a Washington, D.C., da quando ha avviato i Fire Drill Fridays a ottobre, ispirata in parte dalla giovane attivista climatica svedese Greta Thunberg. Jane Fonda è stata arrestata insieme con più di 140 altri all’interno dell’Edificio Hart dell’Ufficio del Senato. Dimostranti le hanno cantato mentre era portata fuori.

DIMOSTRANTI: [Cantano] Happy Birthday to you!

JANE FONDA: Mille grazie!

AMY GOODMAN: Questo mese Jane Fonda ha scritto un articolo d’opinione sul The New York Times intitolato: “Dobbiamo vivere come se fossimo in un’emergenza climatica. Perché lo siamo”. In esso la Fonda ha detto, cito: “Non dovrebbe sorprendere che io creda nel potere della protesta. E’ per questo che mi sono trasferita a Washington per avviare quelli che chiamo i Fire Drill Fridays, unendomi a milioni di giovani in tutto il mondo che sono affluiti in autunno in proteste per chiedere che i nostri leader agiscano per salvare i loro futuri”, ha scritto.

Bene, lunedì Jane Fonda si è unita a noi da Washington, D.C., e io le ho chiesto della sua nuova organizzazione e delle sue proteste e arresti a proposito dei Fire Drill Fridays.

JANE FONDA: Ho voluto accogliere l’appello diffuso da Greta: “Abbandonate i vostri comodi. Questa è una crisi”. E così ho deciso di muovere concretamente il mio corpo in questo luogo, il centro del potere negli Stati Uniti, e fare quello che potevo per suscitare un senso di urgenza, cercare di far sì che altre persone, più anziane, si unissero a me. Mi è stato detto che da quanto sono iniziati i Fire Drill Fridays più anziani stanno ora partecipando alle manifestazioni di Greta in Europa, il che mi rende molto felice.

AMY GOODMAN: Dunque parlaci del perché questo problema, perché la catastrofe climatica che stiamo affrontando in tutto il mondo, perché questo ti ha preso ora, quando arrivi a 82 anni?

JANE FONDA: Quella che mi ha presa è stata la scienza, quando mi sono resa conto che gli scienziati del clima sono unanimi nell’affermare che questa è una crisi. Poiché non abbiamo agito prima, il nostro saldo del carbonio, la quantità di carbonio che possiamo continuare a emettere, è diventata molto, molto limitata e abbiamo dieci anni per ridurla. E la scienza è molto chiara; non ci sono due versioni della storia. E gli stessi scienziati affermano che il solo modo in cui gli esseri umani saranno in grado di costringere i loro governi a fare ciò che è necessario consiste nel mobilitarsi in numeri senza precedenti.

Beh, mi intendo di mobilitazione. L’ho fatto in precedenza. Ho vissuto quello che succede quando numeri molto vasti chiedono qualcosa. E così ho deciso che avrei tentato di prestare la mia piattaforma. Ho una serie televisiva di successo, così, sai, questo è d’aiuto quando sei un’attivista, nel cercare di attirare più persone. Stiamo costruendo un esercito. I senatori della Task Force del Senato sul Cambiamento Climatico  che ho incontrato hanno detto: “Stai costruendo un esercito. Fallo grande. Abbiamo bisogno di pressione dall’esterno”.

E storicamente abbiamo visto che è questo che… tutte le cose importanti che sono mai successe è perché milioni di persone le hanno pretese. Sai, durante il New Deal negli anni Trenta, milioni di persone si stavano sollevando perché erano disperate e chiesero un cambiamento, posti di lavoro, programmi che li aiutassero, da parte di Franklin Delano Roosevelt. E lui disse loro: “Sono d’accordo con voi. Adesso andate fuori a farmelo fare”. Così io sono andata fuori e mi sono unita ai giovani per cercare di forzarli a farlo.

AMY GOODMAN: Voglio passare al dibattito presidenziale Democratico a Los Angeles, giovedì sera, l’ultimo dell’anno. Questo è il moderatore, Tim Alberta, un corrispondente di Politico.

TIM ALBERTA: Parleremo ora del clima… Senatrice Klobuchar, appoggerebbe un nuovo programma per sovvenzionare il reinsediamento di famiglie e aziende statunitensi da luoghi come Miami o Paradise, California, forse Davenport, Iowa, perché sappiamo che questi luoghi saranno colpiti in continuazione?

SEN. AMY KLOBUCHAR: Beh, io non… spero moltissimo che non dovremo reinsediare intere città, ma probabilmente dovremo reinsediare alcuni singoli residenti.

TIM ALBERTA: Signor Steyer, appoggerebbe un nuovo programma federale, di nuovo, per contribuire a sovvenzionare il reinsediamento di tali famiglie?

TOM STEYER: Guardi, io spero che in realtà faremo ciò che sto suggerendo, cioè dichiarare uno stato d’emergenza il primo giorno della mia presidenza. Ho fatto questa… ritengo di essere la sola persona che dirà, inequivocabilmente, che questa è la mia priorità numero uno.

TIM ALBERTA: Signor Buttigieg?

SINDACO PETE BUTTIGIEG: Dunque, io so che cosa è in gioco. Ed è per questo che insisto che agiamo con una tassa e dividendi sul carbonio, ma grandi aumenti nella ricerca sulle rinnovabili, sull’energia rinnovabile, sulla conservazione dell’energia e sull’immagazzinamento del carbonio.

TIM ALBERTA: Senatore Sanders?

SEN. BERNIE SANDERS: Tim, con tutto il dovuto rispetto, la sua domanda non coglie il punto. Non è un problema di reinsediare persone in cittadine. Il problema ora è se salviamo il pianeta per i nostri figlie e per i nostro nipoti.

AMY GOODMAN: Dunque questi sono Bernie Sanders e Amy Klobuchar, due candidati Democratici alla presidenza, nel dibattito giovedì sera, l’ultimo dibattito presidenziale dell’anno. Uno dei candidati presidenziali precedenti, che da allora si è ritirato, Jay Inslee, l’attuale governatore dello stato di Washington, ha sollecitato un dibattito concentrato unicamente sulla crisi climatica, ma il Congresso Nazionale Democratico (DNC) lo ha ripetutamente rifiutato. Jane Fonda, che cosa pensi dell’approccio dei Democratici e di quello che stanno suggerendo per il clima, e cosa pensi debba succedere in questo anno elettorale?

JANE FONDA: Non dobbiamo votare per nessuno che non comprenda l’urgenza della crisi, e l’assoluta catastrofe, l’assoluta devastazione che potrà verificarsi se non facciamo quanto è necessario. Abbiamo un finestra molto stretta per fare qualcosa senza precedenti nella storia umana, cioè ridurre della metà le emissioni di carbonio nel prossimo decennio e poi a zero nette nella metà del secolo. Questo richiede un’azione molto audace il primo giorno della prossima presidenza. Così io non appoggerei nessuno che non comprenda che non si tratta di tasse sul carbonio o di assorbimento del carbonio o di cose moderate, di trasferire la gente fuori pericolo.

No, questo… nessuno… beh, alcuni… non voglio appoggiare nessuno, ma troppo pochi di loro parlano del problema reale, che sono i combustibili fossili. Sai, si può parlare di reinsediamento, si può parlare di pale eoliche e delle rinnovabili che sono entrate in gioco, ma puntare il dito contro i criminali, quelli che hanno fatto sì che ci succedesse questo: l’industria dei combustibili fossili. Sapevano nel 1977 che cosa stessero facendo. I loro scienziati avevano detto loro che stavano avvelenando l’atmosfera e che ciò poteva determinare un danno irreversibile. E ci hanno mentito, ci hanno raggirato, e hanno continuato a trivellare. Ed è per questo che oggi è tardi per la moderazione. Dobbiamo fare passi molto, molto coraggiosi, molto audaci.

E chiunque sia eletto il prossimo novembre, dobbiamo tenergli il fuoco sotto i piedi. E’ per questo che è importante adesso costruire un esercito, sempre più vasto, in modo che il prossimo novembre avremo il necessario per fare quanto è necessario, che potrebbe significare chiudere il governo. Stiamo lottando per il futuro dei nostri figli. I giovani sanno che cosa stanno affrontando e sono furiosi. E hanno ogni diritto di esserlo. E dobbiamo fare tutto quel che possiamo.

In ogni caso le cose andranno peggio prima di rallentare, a causa di tutto il calore che abbiamo accumulato in decenni per la nostra inazione. Dunque dobbiamo aiutare le comunità, le comunità sul fronte, i più vulnerabili tra noi, in particolare, a sentirsi resilienti. Dobbiamo costruire resilienza. E per questo che un mucchio di noi, molti di noi, appoggiano un New Deal Verde, perché metterebbe la giustizia al centro del movimento climatico. Si incentrerebbe sull’assistere le persone che subiranno l’impatto maggiore di ciò che sta arrivando, e poi passare a ridurre i combustibili fossili.  

AMY GOODMAN: Siamo appena arrivati da Madrid, Spagna, dove abbiamo seguito il vertice dell’ONU sul clima, ufficialmente la Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico. Voglio passare all’attivista climatica svedese Greta Thunberg. E questo è ciò che ha detto ai leader e negoziatori climatici riuniti.

GRETA THUNBERG: Perché è importante restare sotto 1,5 gradi? Perché persino a un grado le persone stanno morendo per la crisi climatica. Perché è questo che la scienza unita chiede per evitare di destabilizzare il clima, in modo che possiamo avere la possibilità migliore possibile di evitare di scatenare reazioni a catena irreversibili, quali lo scioglimento dei ghiacciai, del ghiaccio polare e il disgelo del permafrost artico. Ogni frazione di grado conta… Come reagite a questi numeri senza provare almeno un qualche livello di panico?

AMY GOODMANEcco Greta Thunberg che si rivolge ai suoi più anziani al vertice dell’ONU sul clima, COP 25, che si è rivelato un monumentale fallimento, penso definito tale persino dai negoziatori del clima, per non parlare dell’enorme numero di attivisti all’esterno, sia a Madrid sia in tutto il mondo. Jane Fonda, questa sedicenne, che ha cominciato il suo attivismo a quindici anni… il suo hashtag, penso, “un’attivista climatica quindicenne con l’Asperger…”  di fronte al parlamento svedese ogni giorno, a chiedere che facciano qualcosa riguardo al cambiamento climatico. E quando nel paese ci sono state le elezioni è passata a una volta alla settimana e ora ha guidato questo movimento mondiale… certamente non la prima persona giovane, tuttavia, a impegnarsi nell’attivismo climatico. Parlaci di quando hai sentito per la prima volta parlare di Greta Thunberg e di quando hai preso la tua decisione, come sei arrivata a questa decisione, di trasferirti a Washington per guidare questo movimento, realmente, di anziani, per appoggiare i giovani, quando hai avviato Fire Drill Fridays.

JANE FONDA: E’ successo, Amy, molto recentemente. E’ successo nel fine settimana del Giorno del Lavoro [Labor Day]. Ero a Big Sur con alcuni amici, e ho letto il libro di Naomi Klein. Sapevo di Greta Thunberg. Sapevo che era nello spettro dell’autismo, ma non avevo mai letto qualcuno che spiegasse che cosa significhi in termini del suo rapporto con la crisi climatica e del suo modo di comunicare. Naomi Klein mi ha consentito di capire che cosa c’è in Greta che è… che la rende così forte come leader del movimento climatico giovanile.

E’ la concentrazione. L’Asperger… se qualcuno con l’Asperger è interessato a un argomento, la sua concentrazione è a raggio laser. Non gli interessa che cosa pensino gli altri, o di poter essere impopolare oppure “Oh, Dio mio, questo è terribile, gli orsi polari muoiono di fame” e poi, cinque minuti dopo, “Oh, ho appena comprato un paio di jeans nuovi!” Lei non pensa in quel mondo. E’ concentrata, ed è una fanatica della scienza.

E quando ha detto… quando ha saputo e imparato circa la scienza e che gli scienziati erano tutti d’accordo riguardo alla crisi che stava incombendo, dapprima non ci ha creduto, perché ha detto. “Se questo fosse vero, nessuno parlerebbe di altro. Non può essere vero, perché tutti si sarebbero fermati e si sarebbero concentrati totalmente su questo problema”. E quando si è resa conto che era vero e che nessuno si stava comportando in modo appropriato, la cosa l’ha così traumatizzata che ha smesso di mangiare e di parlare, così a lungo che ha bloccato la sua crescita.

Quando ho letto questo, è stato come essere travolta da un treno. Sapevo che quello che Greta aveva visto era la verità e che non ci stavamo comportando di conseguenza. E ho cercato di immaginare me stessa in una casa in fiamme e non avrei continuato a fare come nulla fosse. E, sai, ho pensato che la sola cosa che posso fare sia mettere sul fronte il mio intero corpo e prendere iniziative regolari e includere la cosa storicamente nobile chiamata disobbedienza civile.

Sai, quando hai passato decenni a pregare e supplicare e firmare petizioni e scrivere lettere e marciare e manifestare, hai usato tutte le leve che la democrazia offre per far sentire la tua voce, e loro non prestano attenzione, allora devi intraprendere il passo successivo, che è la disobbedienza civile nonviolenta. Richiama più attenzione su quanto sta succedendo. Ha cambiato le cose nella storia. Lo sappiamo nel movimento per i diritti civili. Il Mahatma Gandhi in India conquistò la libertà dal colonialismo in India con la disobbedienza civile nonviolenta. Così ho deciso di fare questo. Ci sono un mucchio di precedenti di… che mostrano che ha successo.

E all’inizio non sapevo se avrebbe avuto successo, ma penso che fosse giusto… che fosse la cosa giusta da fare nel momento giusto. Persone in numeri crescenti stanno arrivando da dovunque, che non sono mai state impegnate prima nella disobbedienza civile e hanno rischiato di essere arrestate. Ed è un’esperienza molto trasformativa, perché ti allinei con il tuo intero sé, il tuo corpo, i tuoi valori più profondi. Diventi integrato ed emancipato ed è una cosa molto bella da vedere. E pare che stia ottenendo un mucchio di seguito. E così penso che… lo lanceremo in tutto il paese. Molti ci stanno chiedendo aiuto nell’avviare Fire Drill Fridays nei loro paesi e città, e faremo questo.  

[Interruzione: commenti omessi]

AMY GOODMAN: […] lo scorso venerdì, un giorno prima del suo ottantaduesimo compleanno, Jane Fonda è stata arrestata per la quinta volta, nell’Edificio Hart dell’Ufficio del Senato insieme con 140 altri, tra cui l’icona femminista Gloria Steinem, il fondatore di Moral Mondays reverendo dottor William Barber e molti altri. Ho chiesto a Jane del suo messaggio ai senatori nell’Edificio Hart dell’Ufficio del Senato dove è stata arrestata venerdì.

JANE FONDA: A questo punto il mio messaggio è prevalentemente per chi sta fuori dalle sale del potere. Sono loro che dobbiamo mobilitare. Dobbiamo far sapere alla gente che il momento è adesso. E’, se vuoi , un privilegio molto interessante che abbiamo, quelli di noi che sono in salute e vivi in questo decennio. E’ nelle nostre mani. Siamo il decennio che può fare la differenza riguardo a come molte centinaia di milioni di persone soffriranno, e molti moriranno, in conseguenza delle nostre azioni. Che razza di potere nelle nostre mani! E dobbiamo essere in molti, molti milioni per costringere i nostri governi in ogni paese del mondo a fare ciò che è giusto. Vanno costretti. Anche se il miglior candidato del mondo sarà eletto a novembre, dobbiamo costringerli a fare ciò che è giusto.

E più di 500 organizzazioni ambientaliste hanno appoggiato un appello alla prossima amministrazione. Dal primo giorno lui o lei può compiere dieci azioni audaci nei primi dieci giorni, diffondendo un allarme di emergenza ambientale, fermando ogni nuova espansione dei combustibili fossili, perché abbiamo tutte le pale eoliche e tutti i pannelli solari nel mondo, ma se continueremo a trivellare e a fratturare e a scavare, non servirà a nulla. Dicono: “Beh, dobbiamo continuare con la fratturazione per il gas perché influenzerà la nostra sicurezza nazionale”. Oh, davvero? E allora perché ne spediscono così tanto all’estero? Oggi noi esportiamo petrolio e gas. Tutto ciò si fermerebbe il primo giorno , anche decidendo un abbandono graduale dei combustibili fossili, anche assicurandosi che le famiglie e le comunità e i lavoratori che sarebbe colpiti da ciò siano protetti con posti di lavoro sindacalizzati, addestramento, indennità, pensioni, con tutta la sicurezza che hanno ora lavorando nell’industria dei combustibili fossili, poi lavorando in un sistema di energia sostenibile. Giusto dal primo giorno un presidente potrebbe chiedere questo. E molte, molte altre cose che possono accadere come decreti presidenziali nei primi dieci giorni.

E questo è ciò che noi stiamo… la tua domanda originale era, sai, che cosa devo dire alla gente nelle sale del Congresso. Fai quello che puoi adesso. Non dobbiamo aspettare le elezioni del prossimo novembre. Ci sono cose in corso in città e paesi e stati di questo paese… Seattle, Maine, New York, Boulder, molte… Oakland, California, dove stanno concretamente cominciando a passare all’energia rinnovabile. Ed è democratico. E’ decentrato. Mette la gente in carica riguardo al genere di transizione che compirà. E’ molto, molto bello quello che sta succedendo.

Una volta che il governo li sostenga con tutto il suo potere, la cosa può essere accelerata abbastanza rapidamente. Gli scienziati ci dicono che si può fare. Abbiamo ancora tempo, Abbiamo dieci, undici anni, ma si può fare. Abbiamo la tecnologia. L’industria dei combustibili fossili e i politici che ha comprato ci dicono che non è ragionevole, che è solo fantasia, che ci distruggerà. E’ quello che dicevano del New Deal negli anni Trenta. Sai, definivano Franklin Delano Roosevelt un comunista, un fascista, e cercarono di rovesciarlo… le grandi banche e le ferrovie. Ma lui lo fece… fu coraggioso e fece quello che fece perché la gente lo stava pretendendo da lui. E quando la gente scoprì che ciò la aiutava, allora ebbe successo, perché persino quelli che all’inizio erano sospettosi cominciarono ad appoggiare quello che lui stava facendo, perché vedevano che stavano ottenendo aiuto. E’ questo ciò che il presidente deve fare.

Ma stiamo anche incoraggiando le persone a livello locale a cominciare a ridurre l’impronta carbonica delle loro stesse famiglie ma, cosa più importante, delle loro comunità e dei loro paesi e città, perché possiamo farlo. Vedi, è questo che dà speranza al riguardo. Gli scienziati ci dicono che possiamo. E’ la volontà politica che manca, perché il nostro governo, troppo a lungo, e troppi altri governi in giro per il mondo, sono stati alla mercé dell’industria dei combustibili fossili.

E una delle… la COP 25, la conferenza di Madrid che avete appena lasciato, c’è stata una cosa buona che è accaduta. E’ stata la prima volta, in una conferenza internazionale come quella, che hanno puntato il dito direttamente contro l’industria dei combustibili fossili. Finora tutti hanno in un certo modo deviato da ciò. Dunque quello è un passo importante.

AMY GOODMAN: E naturalmente il genere di organizzazione che la circondava, non tanto all’interno del COP, ma fuori, tutto attorno.

JANE FONDA: Sì, giusto, giusto.

AMY GOODMAN: Dunque, Jane Fonda, tu sei andata a Standing Rock, allo stallo di Standing Rock; tornando indietro nel tempo, profondamente coinvolta nel movimento contro la guerra, insieme con il tuo marito di allora, Tom Hayden, con il quale hai avuto tuo figlio. Hai anche davvero contribuito a finanziare, principalmente finanziare, la Campagna per la Democrazia Economica, la campagna della California, con i tuoi video di palestra, e hai anche raggiunto persone, per dire il meno, specialmente donne, milioni di donne in questo paese, in tutto lo spettro politico. A sostenuto le Pantere Nere. Hai sostenuto in Movimento Indiano Statunitense, decenni del tuo lavoro femminista, il sostegno al V-Day. Ti sei dichiarata a sostegno dei diritti dei palestinesi. Sei stata impegnata in critiche sia al presidente Trump sia al presidente Obama per la costruzione dell’oleodotto e per la politica degli oleodotti. Dunque questo movimento, i Fire Drill Fridays, emerso dalla tua ispirazione da questa sedicenne attivista climatica svedese, descrivicelo, perché non è stata la prima volta, venerdì, giusto prima del tuo compleanno, che sei stata arresta, con più di altre 140 persone, leader e movimenti di molti campi diversi provenienti da tutto il mondo incentrati sulla crisi climatica. Vero? Questa è stata la quinta volta che sei stata arrestata, visto che sei arrestata ogni settimana. Descrivi la scena.

JANE FONDA: Venerdì scorso, che era anche… ci siamo concentrati sugli effetti della crisi climatica sulla salute, ma abbiamo anche fatto una festa di compleanno per me. E ho sentito che era una specie di punto di svolta, perché dietro il grande striscione che sostenevamo tutti, “Sostegno al New Deal Verde”, c’erano leader di tanti altri movimenti che non sono solitamente associati al clima – il reverendo William Barber, Gloria Steinem, Dolores Huerta, Ai-jen Poo, tra gli altri – tutto riuniti per concentrarsi sulla crisi climatica. E’ stata una splendida esperienza. Abbiamo commesso disobbedienza civile nell’atrio dell’Edificio Hart del Senato. Il reverendo Barber ci ha guidato nelle canzoni. Se ogni volta che facciamo questo ci fosse qualcuno che sappia cantare così bene con noi! Fa davvero la differenza. Ma c’erano… sai, ci eravamo già stati, in numero molto minore. Così guardando attorno e vedendo la diversità – giovani, vecchi, neri, bianchi, asiatici, latinoamericani – tutti erano là, tanti che cantavano e scandivano slogan insieme. E ci sono diversi livelli di balconate salendo e tante persone degli uffici del Senato che si sporgevano e ci mostravano pugni e il cinque. E abbiamo visto manifesti di Fire Drill Fridays nei vetri delle finestre di alcuni uffici del Senato. Era così bello!

E poi siamo stati arrestati e poi siamo stati portati in autobus in un centro di detenzione. E’ un grande magazzino. Dapprima, eravamo in piccole celle nel dipartimento di polizia di Capitol Hill, ma poi eravamo così tanti che hanno dovuto portarci in questo magazzino con un mucchio di sedie pieghevoli. E c’erano circa venti uomini da una parte e circa… non so. Eravamo 143 in tutto, così c’era un mucchio di donne. E forse perché era il mio compleanno, forse perché eravamo così vicini al Natale, ma la polizia ci ha permesso di muoverci un po’ in giro. E così c’erano folle di donne che parlavano tra loro, si organizzavano, condividevano storie.

Posso dirti una cosa: è stato il miglior compleanno che io abbia mai avuto. Ci siamo sentiti così in gamba. Così tanti sono venuti da dovunque e si sono impegnati a realizzare Fire Drill Fridays nei loro posti di provenienza, tra cui Dolores Huerta nella Contea di Kern, dove c’è tanta trivellazione per il petrolio. Vedi, la California è considerata uno stato molto ambientalista, e c’è molto che è molto progressista in California, ma non si ci siamo separati dalle trivellazioni di petrolio e dalla fratturazione. Così, quando torno in California, realizzerò Fire Drill Fridays là per cercare di far sì che il nostro governatore, Gavin Newsom, interrompa già le trivellazioni e la fratturazione. Voglio dire, diventiamo in California davvero dei leader climatici. Ma non possiamo farlo se continuiamo a trivellare e fratturare ed esportare. Dunque questo è il nostro obiettivo.

AMY GOODMAN: Voglio passare a un attivista climatico che affronta l’aspirante alla presidenza del 2020, l’ex vicepresidente Joe Biden: Isaac Larkin, un ventisettenne dottorando della Northwestern, che interroga l’ex vicepresidente Joe Biden a un’assemblea sul clima.

ISAAC LARKIN: So che lei ha firmato l’impegno “Niente fondi dai combustibili fossili”. Ma devo chiederle: come possiamo fidarci che lei chiami queste imprese e questi dirigenti a rispondere dei loro crimini contro l’umanità quando sappiamo che domani lei terrà un’elevata raccolta di fondi condotta da Andrew Goldman, un dirigente dei combustibili fossili?

JOE BIDEN: Non è un dirigente dei combustibili fossili, mi dicono. Non è un dirigente dei combustibili fossili.  E il nocciolo della questione è che ciò di cui discutiamo è: che cosa faremo riguardo a queste imprese? Che cosa abbiamo fatto? E dovunque, lungo il percorso… ad esempio ho sostenuto e premuto perché noi citiamo in giudizio i dirigenti che sono impegnati nell’inquinamento, quelle imprese che sono impegnate nell’inquinamento. Non ho mai abbandonato questo.

AMY GOODMAN:  Ecco qua, Jane Fonda… questo era un dibattito sul clima ospitato dalla CNN… giovani che pretendono responsabilità da questi candidati, non solo retorica. E’ in questo che vedi speranza?

JANE FONDA: Sì, assolutamente. E’ esattamente ciò che va fatto. E dobbiamo essere vigili nel sapere che cosa stanno facendo, da dove arrivano i loro soldi. Dobbiamo togliere questi soldi dei combustibili fossili… beh, dobbiamo togliere questi soldi dell’industria dalla politica. Dunque io penso che sia esattamente questo che deve succedere.

Dobbiamo essere molto preoccupati riguardo a candidati politici che hanno legami con l’industria dei combustibili fossili. Chiunque sia il candidato Democratico, sento che la mia responsabilità consiste nel contribuire a costruire un movimento che li costringerà a fare la cosa giusta. Ma penso che decidere chi sarà tale candidato  dovrebbe dipendere, in larghissima parte, dalla loro volontà di tagliare i ponti con l’industria dei combustibili fossili, perché fintanto che accetteranno aiuti e denaro e una narrazione da tali poteri dei combustibili fossili, sarà difficile per loro essere indipendenti. Se prendi soldi da qualcuno collegato all’industria del gas, allora ti berrai la narrazione, come è stato citato Joe Biden, sai, nel video che hai mostrato… “Beh, non possiamo bloccare immediatamente”. Beh, no, come ho detto, non possiamo bloccare immediatamente, ma possiamo smettere immediatamente di espandere ed esportare.

E probabilmente lui è uno che crede alla narrazione che il gas è la fonte energetica ponte tra la roba davvero cattiva, come carbone e petrolio – questa è la narrazione – e quando finalmente avremo le rinnovabili. Ma quella è una narrazione falsa, perché il gas naturale è estremamente negativo per l’ambiente. Il metano, ad esempio, è un gas serra enormemente pericoloso, è un sottoprodotto della fratturazione, per non citare ciò che causa all’acqua, alle falde sotterranee dove l’acqua viene inquinata. E cancri insoliti si verificano in comunità prossime alle fosse di fratturazione. E’ una pessima cosa. La fratturazione è una brutta cosa. Dobbiamo abbandonarla. Non è una fonte ponte di energia. E quelli che dicono, “Beh, ne abbiamo bisogno per la naturale… per la nostra sicurezza nazionale, sarà la sicurezza della nostra nazione” dobbiamo garantirci la fonte sicura di energia. E’ chiamata solare ed eolica e geotermica. Sta lì. Non è tanto costosa. Non danneggia l’ambiente. Ed è a questa che dobbiamo passare.

AMY GOODMAN: L’attrice due volte premio Academy, attivista politica di lungo corso Jane Fonda, fondatrice di Fire Drill Fridays. E’ anche protagonista con Lily Tomlin della serie Netflix ‘Grace and Frankie’. Vedremo se la crisi climatica emergerà nella loro ultima stagione. Venerdì scorso Jane Fonda è stata arrestata per la quinta volta, insieme con più di 140 altri, tra cui la leggenda mediatica Pat Mitchell, autrice del nuovo libro ‘Becoming a Dangerous Woman’. Parleremo con Pat Mitchell tra un minuto.

Da Znetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Fonte: https://zcomm.org/znetarticle/we-are-in-a-climate-emergency/

Originale: Democracy Now

Traduzione di Giuseppe Volpe

Traduzione © 2019 ZNET Italy – Licenza Creative Commons CC BY-NC-SA 3.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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