GolpeDeEstadoEnBolivia Comincia malissimo e con una manovra scorretta il lavoro del “nuovo” Tribunale Supremo Elettorale installato dal governo golpista in Bolivia con l’impedimento di oltre il 3% dei voti validi (201 mila su circa 6 milioni).

Il suo presidente Romero ha annunciato infatti che non sarà permesso il voto dei boliviani all’estero, ufficialmente “per motivi di tempo e logistica”.
Spiegazione singolare visto che 3 mesi fa il voto si è svolto regolarmente e gli elenchi dei votanti sono già registrati e solo da aggiornare.

È evidente che la spiegazione sia un’altra come mostra la foto, documento ufficiale delle ultime elezioni rilasciatoci dal Tribunale Supremo Elettorale, essendo stati osservatori internazionali alle precedenti elezioni ed i cui numeri sono verificabili sulla pagina del TSE-OEP.

Alle elezioni del 20 ottobre 2019 il voto dei boliviani all’estero ha contribuito in maniera fondamentale alla vittoria del socialista Evo Morales, il quale superò il quorum del 10% di vantaggio sul secondo candidato per pochi voti.

All’estero espressero il loro voto valido 201.629 boliviani, di questi, 120.647 (pari al 59,84%) votarono per Evo Morales mentre 54.589 votarono per il secondo classificato, il candidato di destra, in seguito filogolpista, Mesa (pari al 27,05%).

Un vantaggio netto di 66.079 voti su cui il partito socialista non potrà fare affidamento nelle prossime elezioni, ammesso, ovviamente, che gli elettori avessero votato in maniera analoga.
Da notare che 66.079 voti non sono pochi poiché corrispondono ad oltre il 10% del vantaggio che Evo Morales aveva ottenuto su Mesa (648.439), senza quei voti la vittoria al primo turno era a rischio.
Vietando il voto all’estero si elimina il voto di un elettorato emigrato e povero, che vota in netta maggioranza socialista.

Interessante, in senso negativo, anche la decisione sugli osservatori internazionali.
Hanno immediatamente confermato la loro presenza quelli della Organizzazione degli Stati Americani, la quale con i report manipolati scatenò la campagna mediatica sui brogli che in seguito non furono mai dimostrati, ma trasformati in “alcune irregolarità al seggio”.
Mentre invece l’Unione Europea, i cui osservatori presenti si dimostrarono imparziali astenendosi dall’emettere comunicati prima della fine dello spoglio, NON ha ancora confermato l’invio per controllare il processo elettorale gestito dai golpisti.
Un atteggiamento per lo meno sospetto che lascia pensare, al momento, ad un voler chiudere gli occhi su quanto avverrà a maggio in Bolivia.

Di seguito l’articolo con le dichiarazioni ufficiali.

Il Tribunale Supremo Elettorale della Bolivia ha approvato ufficialmente domenica scorsa la data per le elezioni presidenziali che si terranno il 3 maggio, dopo che il presidente costituzionale, Evo Morales, ha subito un colpo di Stato.

“L’organo elettorale ha approvato formalmente l’appello al processo elettorale 2020 per eleggere la presidenza e l’Assemblea legislativa”, ha dichiarato il presidente della TSE, Salvador Romero.

Romero ha dichiarato che tutti i partiti che hanno partecipato alle ultime elezioni del 20 ottobre potranno partecipare con candidati a presidente, vicepresidente, deputati, senatori e parlamentari.

Allo stesso modo, il presidente del TSE ha dichiarato che alle elezioni generali è prevista l’osservazione di organizzazioni internazionali come l’Organizzazione degli Stati Americani (che furono i responsabili dei report manipolati che favorirono i golpisti, n.d.r.), una delegazione di organi elettorali dell’America Latina e dell’Unione Europea, quest’ultima non ha ancora confermato la sua presenza.

Romero ha sottolineato che il processo elettorale non include la registrazione all’estero, come invece avvenne nelle elezioni del 20 ottobre: “Per motivi di tempo e logistica, questa volta la legge ha indicato che non ci sarà un processo speciale di registrazione e registrazione all’estero”, ha detto.

Traduzione Rete di solidarietà rivoluzione bolivariana

https://www.telesurtv.net/news/bolivia-tribunal-electoral-aprueba-convocatoria-elecciones-20200105-0027.html

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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