Chile (Cile) Per rompere il silenzio e leggere un articolo sulla repressione del governo di destra cileno contro i manifestanti sembra che purtroppo fosse “necessario” il ferimento di un italiano.
C’è infatti un italiano ricoverato in Cile tra i feriti in piazza, si chiama Sebastiano Riso, 36 anni, regista, era a Santiago del Cile e stava raccogliendo testimonianze dei manifestanti, vittime della risposta violenta dei carabineros.
Il giovane racconta di essere rimasto ferito a un braccio mentre tentava di scappare dall’incursione di un’autoblindo antisommossa che usava idrogetto e lacrimogeni contro la folla. Dall’ospedale Sapu el Aguilucho, Riso, che non è in condizioni gravi, dichiara: «Qui, ci sono repressione e violenza. Ad oggi 26 innocenti sono stati uccisi e più di 300 persone hanno perso la vista perché la polizia spara vergognosamente ad altezza uomo, mirano ai volti dei manifestanti utilizzando proiettili di gomma e acciaio. Mi sento vicino ai cittadini cileni, al loro diritto irrevocabile di manifestare per la libertà e per la democrazia. In Cile si stanno violando i diritti umani fondamentali».
Riso è autore di «Una famiglia», presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2017, protagonisti Micaela Ramazzotti e Fortunato Cerlino, contestato film sull’utero in affitto. Il 2 ottobre 2017 era stato vittima di un’aggressione a sfondo omofobo nell’androne del suo palazzo a Roma, che aveva collegato ai temi forti affrontati nel suo film. Aveva avuto una prognosi di dieci giorni, non sufficiente per spegnere il suo desiderio di occuparsi dei diritti civili.
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Ricordiamo che l’ultimo sondaggio sull’operato del presidente filostatunitense Piñera indica un livello di approvazione del suo operato del 6% ed un rifiuto dell’81% ma questo non sembra un dato interessante per essere pubblicato dalla grande stampa (secondo link).
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