Casi di dengue in America Latina nel 2019


Francesco Cecchini


AMERICA LATINA


Mentre in tutto il mondo l’attenzione è concentrata, per ovvi motivi, sul corona virus ( i dati ufficiali danno in Cina ad oggi la cifra di 2004 morti e di 74185 contagiati), il continente latinoamericano è una delle regioni che, per il momento, rimane fuori dallo scoppio del coronavirus, che ha già raggiunto Asia, Europa, Australia e Stati Uniti, ma è scosso dal dengue. Il dengue è una malattia tropicale che si trasmette con una puntura della zanzara Aedes aegypti e i suoi sintomi sono febbre alta, vomito, dolori articolari, mal di testa, inappetenza e svenimenti. Questa malattia infettiva, se non è curata in tempo e con medicinali appropriati, può provocare anche la morte. Il virus esiste in cinque sierotipi differenti (DENV-1, DENV-2, DENV-3, DENV-4, DENV-5). Solo all’inizio del 2020, in America Latina sono stati registrati oltre 125.000 casi dengue, con gravi focolai in Honduras e Paraguay. Nel 2019, il numero di infezioni ha raggiunto un livello record, superando i 3 milioni di infetti e causando 1.501 decessi. Questo è stato il più grande record di casi nella storia, superando l’epidemia del 2015 del 13 percento. Il Brasile è stato il paese più colpito, con 2.201.115 casi e 782 morti.


PARAGUAY

Bandiera del Parguay e un dengue


L’isola circondata da terra nel cuore del Sud America è stata invasa da zanzare Aedes aegypti. La Camera dei deputati del Paraguay ha recentemente dichiarato lo stato di emergenza nazionale a causa del dengue. Precedentemente era stato dichiarato dal Senato. Secondo i dati del ministero della Salute, sono sedici i decessi causati dalla dengue dall’inizio dell’anno e 4.255 i casi accertati di contagio. Lo stesso presidente Mario Abdo Benítez è stato contagiato. Anche la Conferenza episcopale del Paraguay (Cep), attraverso un comunicato del proprio Ufficio comunicazioni e stampa, ha messo in allarme sullepidemia di dengue in atto del Paese,
I ministri della Salute del Mercosur si sono riuniti il 19 febbraio ad Asunción capitale del Paraguay. Sono i ministri di salute dell’ Argentina, Ginés González García; del Brasil, Luiz Henrique Mandetta; del Paraguay, Julio Mazzoleni, y dell’ Uruguay, Jorge Basso. Il ministro della sanità argentino Ginés González García ha affermato che l’epidemia di dengue lo preoccupa più del coronavirus. In Argentina, il Ministero della Salute della provincia di Buenos Aires ha confermato 73 casi di dengue, due dei quali indigeni, cioè non si tratta di persone che hanno viaggiato verso aree con circolazione di virus; mentre quest’anno la città di Buenos Aires ha segnalato 46 casi importati. Nella provincia del Chaco ci sono già 13 casi confermati di dengue e altri 35 in fase di valutazione; mentre in Entre Ríos sono stati rilevati 20 importati e 4 indigeni. Per prevenire la diffusione del virus, i diversi portafogli provinciali e municipali svolgono attività di fumigazione nelle aree in cui la zanzara può riprodursi, oltre a campagne di sensibilizzazione in modo che nelle case private evitino di avere potenziali luoghi dove possono alloggiare le larve delle zanzare.


CUBA

Tutti contro il dengue


Cuba ha una lunga storia con il dengue, basti pensare alla guerra biologica che la CIA gli sferrò contro. Nel 1981 scoppiò a Cuba unepidemia di dengue emorragico che in poche settimane provocò la morte di 158 persone, tra le quali 101 bambini. Anni dopo, durante un processo che si svolgeva nella città di New York contro il terrorista cubano Eduardo Arocena, costui confessò daver introdotto virus infetti, tra i quali il dengue, a Cuba. Nel processo svolto negli USA nel 1984 contro Eduardo Arosena, capo della organizzazione terrorista Omega 7, questi confessò daver introdotto i germi a Cuba e riconobbe che la febbre del Dengue Emorragico fu introdotta nellIsola da agenti di gruppi affini, dorigine cubana, radicati negli Stati Uniti.
E’ una storia vittoriosa, Cuba vinse e chiese i danni agli Stati Uniti, che ha rafforzato la sua capacità di di vincere il dengue sia all’interno sia nell’intero continente latino americano.
Negli ultimi mesi vi sono stati alcuni casi di dengue, ma nessun morto e la situazione e sotto controllo.
Come ogni due anni Cuba ha organizzato a Camagüey, lo scorso settembre, il decimosesto il corso internazionale sul dengue e su altri virus tropicali della durata di due settimane. Vi hanno partecipato esperti da 50 paesi del mondo.
Cuba potrebbe aiutare di più contro il dengue in America Latina, ma paesi reazionari come il Paraguay, Colombia o il Brasile non vogliono la sua collaborazione. Dopo il colpo di stato in Bolivia contro Evo Morales i medici cubani sono stati espulsi dal Paese.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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