Anna Chiappe e José Carlos Mariategui
Francesco Cecchini
Novanta anni fa, Il 16 aprile 1930, moriva a Lima per osteomielite, una malattia di cui soffriva fin da bambino, José Carlos Mariátegui . Aveva 36 anni, il suo pensiero e la sua azione sono ancora attuali, infatti è considerato tutt’oggi a Cuba, in Bolivia, in Venezuela, in Colombia e in tutta America Latina, un riferimento essenziale da cui partire per la costruzione di una prospettiva storica per il socialismo del terzo millennio. Tutti coloro che hanno voluto e vogliono combattere per un radicale cambio politico e sociale e assaltare il cielo in Peru, hanno cercato di impadronirsi dell’ eredità teorica di Mariategui dal guevarista Luis de La Puente Uceda al trotskista Hugo Blanco al maoista Abigmael Guzman.
José Carlos Mariategui
Maturò politicamente durante il suo soggiorno tra il 1919 e il 1923. ATorino durante il biennio rosso fu spettatore dell’occupazione delle fabbriche, conobbe da vicino “L’Ordine Nuovo” e il programma con cui Gramsci voleva rinnovare Partito Socialista e criticava il riformismo e la passività della burocrazia del partito e del sindacato. Come corrispondente del giornale peruviano El Tiempo, Mariátegui partecipò anche, nel gennaio del 1921, al Congresso di Livorno, dove Gramsci e gli altri componenti della frazione comunista del Partito Socialista costituirono il Partito Comunista d’Italia. In Italia, poi, si sposò con Anna Chiappe. Nella primavera del 1920 a Firenze Anna Chiappe conobbe José Carlos Mariátegui, il peruviano. In un articolo, pubblicato il 2 maggio1989 nella rivista Caretas dal titolo Juan Carlos y yo, Anna Chiappe ricorda José Carlos Mariátegui, che iniziò a parlarle in italiano con scioltezza ed eleganza, che si innamorò di lui come uomo e come peruviano, con un misto di poesie e descrizioni affettuose della sua terra e della sua gente. Che le raccontò la sua triste infanzia. Quindi le crisi di salute, le febbri, l’anputazione della gamba, il pianto, la disperazione, Il suo lavoro giornalistico a “Mundial” e a “Variedades”. Le sue relazioni con politici e lavoratori. La sensazione che la sua vita sarebbe stata breve. La sua agonia e il suo ultimo saluto nell’aprile 1930: ” Addio, Anita.” Anna Chiappe morì il 16 giugno 1990 ed è sepolta nel Cementerio Presbítero Matías Maestro d Lima, vicina a José Carlos e figli Sandro e Javier.
Anna Chiappe e José Carlos Mariategui con una gamba amputata in carozzina
José Carlos scrisse per Anna la seguente poesia in prosa.
“Sono rinato, scrissi, nella tua carne del quattrocento come la Primavera di Botticelli. Ti ho scelto tra tutte, perché ho pensato che fossi la più differente e la più lontana. Eri il destino. Eri un disegno di Dio. Come una nave corsara, senza saperlo, cercai di ancorare alla rada più serena. Ero l’inizio della morte; eri l’inizio della vita. Ho avuto la sensazione di te nell’ingenuo dipinto dei quattrocento. Ho iniziato ad amarti prima di incontrarti, in un dipinto primitivo. La tua salute e la tua antica grazia hanno aspettato la mia tristezza di pallido sudamericano. I tuoi colori della terra come fanciulla di Siena sono stati la mia prima festa. E il tuo possesso tonico, sotto il cielo latino, ha attorcigliato nella mia anima una serpentina di gioia. “