Ogni giorno che passa Cuba si dimostra sempre più faro mondiale della solidarietà.
Sono arrivati a 24 in meno di due mesi i Paesi raggiunti dalle Brigate Mediche volontarie per la lotta al COVID-19.
In alcuni casi, come per esempio l’Italia, le Brigate arrivate sono state anche più di una.
Nelle ultime ore altri 4 Paesi le stanno ricevendo, tra essi è singolare la situazione del Perù, governato da decenni da presidenti di destra filostatunitensi, appartenente al Gruppo di Lima, ha rotto le relazioni diplomatiche con Cuba, ma nonostante ciò, adesso ha chiesto e ricevuto l’invio di una Brigata Medica.

Di seguito i report dai 4 Paesi

Messico

Una Brigata Medica cubana è arrivata a Città del Messico per aiutare il paese con il proprio lavoro nella lotta alla malattia del nuovo coronavirus COVID-19, che ha già causato la morte di 1.221 persone e 12.872 casi di contagio in Messico.

In una conferenza stampa, il sottosegretario alla prevenzione e alla promozione della salute del Messico, Hugo López-Gatell, ha precisato che il personale sanitario dell’isola è arrivato questa mattina su un aereo speciale dell’Aeronautica Messicana (FAM).

Ha chiarito che il team medico cubano è arrivato per operare a Città del Messico, la capitale del paese, la zona dove attualmente si trova il maggior numero di casi di COVID-19.

Il team medico cubano, ha spiegato, ha “un’esperienza enorme”, tra cui alcuni specialisti in medicina d’emergenza e altre specialità, ha affermato il funzionario messicano.

Questa è la prima squadra medica straniera ad arrivare in Messico, da quando è presidente Andrés Manuel López Obrador, il quale ha annunciato il 6 aprile che, approfittando dei buoni rapporti con il governo di Cuba, aveva deciso di chiedere specialisti in terapia intensiva, dal momento che il paese caraibico, a suo avviso, ha infermieri esperti in terapia intensiva e medici specializzati.

La decisione ha suscitato le proteste della destra filostatunitense messicana la quale, ripetendo gli slogan di altre destre latinoamericane, ha affermato che questi professionisti della salute vengono utilizzati dal governo AMLO come “cavallo di Troia” e che le Brigate Mediche cubane “cercano di introdurre la dottrina comunista dell’isola, come hanno fatto in passato con il Venezuela”.

Dichiarazioni dettate dalla volontà di seguire la linea di Washington, che da anni attacca le Brigate Mediche cubane, esempio lampante dei successi scientifici ottenuti da Cuba nonostante sia sottoposta da 58 anni ad un criminale blocco economico da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati.

CapoVerde

La presenza nella Repubblica di Capo Verde, della 22a brigata di professionisti della salute che marciano per combattere l’espansione di COVID-19 nel mondo, esprime ancora una volta “l’alto morale della collaborazione medica cubana” ha dichiarato il presidente Miguel Díaz-Canel.

La brigata, composta da 20 specialisti, si unisce ai 79 soccorritori cubani già presenti nel paese, che hanno effettuato circa 1,5 milioni di visite e che ora stanno combattendo la pandemia, la quale, secondo le autorità di Capo Verde, ha provocato finora 68 infettati in quella nazione.

Sudafrica

L’ambasciata cubana in Sudafrica ha confermato che oggi (domenica) arriverà una Brigata Medica cubana volontaria del contingente Henry Reeve dell’isola e composta da 217 professionisti per sostenere la battaglia con la pandemia di COVID-19.

Il gruppo comprende, tra gli altri, medici di famiglia, epidemiologi, ingegneri delle tecnologie sanitarie ed esperti di biotecnologia.

Sono stati accuratamente selezionati per garantire una vasta esperienza e conoscenza nella pianificazione, esecuzione e gestione dei casi clinici, nonché nella risposta alla salute pubblica, ha affermato l’ambasciata in una nota.

I membri della Brigata Medica cubana saranno schierati in diverse province del paese, secondo i piani strategici elaborati dal Dipartimento della Salute sudafricano.

L’invio di professionisti da parte di Cuba risponde a una richiesta avanzata dal governo sudafricano alla sua controparte sull’isola per rafforzare gli sforzi attualmente compiuti dal paese africano nel contenimento del nuovo coronavirus.

“Questi tempi richiedono cooperazione e solidarietà. Se agiamo insieme, la diffusione del virus si fermerà, in modo più rapido ed efficiente”, sottolinea la nota dell’ambasciata cubana in Sudafrica.

Attualmente, Brigate Mediche cubane dedicate alla lotta contro COVID-19, con oltre 1.200 professionisti della salute, sono impiegate in 24 paesi in vari continenti.

Il popolo e il governo di Cuba – indica il comunicato del quartier generale diplomatico cubano – apprezzano profondamente l’amicizia molto speciale e profonda con il governo e il popolo del Sud Africa e ritengono un dovere estendere la solidarietà e il sostegno ai nostri fratelli di questa bellissima nazione in questo momento del bisogno.

Rodolfo Benítez Verson, ambasciatore cubano in Sudafrica, ha precisato che la cooperazione bilaterale si materializza in molti settori, tra cui servizi sanitari, istruzione, scienza e tecnologia, oltre all’agricoltura, allo sviluppo delle infrastrutture, alle abitazioni, all’acqua e ai servizi igienico-sanitari, difesa, insediamenti umani, opere pubbliche, sport, tecnologie dell’informazione e della comunicazione, tra gli altri settori.

Perù

In Perù, paese dove le decisioni del governo di destra di fronte alla pandemia hanno provocato disastri sociali con decine di migliaia di persone accampate in strada a Lima in attesa di tornare nelle province ma senza trasporti disponibili, c’è grande aspettativa per l’arrivo tra poche ore della Brigata Medica cubana.

In particolare nella regione settentrionale di Áncash, secondo quanto affermato dal suo governatore Juan Carlos Morillo.

Il funzionario ha annunciato l’arrivo di medici cubani, dopo gli sforzi dei governi regionali, nei territori di Áncash, Moquegua, Arequipa e Ayacucho, dove, secondo il ministro della Salute, Víctor Zamora, si prevede un rapido aumento dei casi nelle prossime due settimane.

Per quanto riguarda Áncash, l’attesa ha radici storiche, poiché quest’anno si celebrano i 50 anni dall’arrivo in quella regione della prima brigata medica cubana, dopo il terremoto del 1970, che causò la morte di 70.000 personr e la distruzione di intere città.

Questa brigata è stata inviata da Cuba nonostante il fatto che le relazioni diplomatiche bilaterali non sono attive (per decisione peruviana). Oltre a servire la popolazione di varie province, gli aiuti sono stati estesi alla costruzione e all’allestimento di una rete di ospedali.

Morillo ha sottolineato l’importanza della cooperazione dei medici cubani, che a suo avviso saranno in prima linea nella terapia intensiva.

Ha precisato che non saranno solo nella città di Huaraz, ma anche nelle varie province contadine della regione, per contribuire con la loro esperienza alla lotta contro Covid-19, che in Perù riporta già circa 21.000 infettati e 572 morti ufficiali ma si stima che le cifre reali siano molto maggiori.

Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana

http://spanish.xinhuanet.com/2020-04/25/c_139006861.htm?fbclid=IwAR3Yo2Gv7FUHg5q-MkjjKhOKhzCr7__57uYevNvvnJ65Sn_TgZJCRpF17RA

http://www.granma.cu/cuba-covid-19/2020-04-23/cabo-verde-contara-con-cuba-frente-a-la-covid-19-23-04-2020-00-04-21

https://www.prensa-latina.cu/index.php?o=rn&id=360848&SEO=en-peru-aguardan-con-expectativa-llegada-de-brigada-medica-de-cuba

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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