“La proposta di Sanchez per 1,5 trilioni di finanziamenti è giusta, ma la Commissione europea non vuole farlo in questo modo. Vogliono costringerci ad aumentare nuovamente i nostri debiti e ad applicare una nuova austerità. L’era dei memorandum e dei ricatti è finita, non siamo disposti a discutere di queste cose. Abbiamo sostenuto la proposta di Sanchez, ma ancora una volta l’Europa ha mostrato il suo cinismo e non si è posta all’altezza delle circostanze”, ha detto ad “Avgi” Manu Pineda, eurodeputato di Unidas Podemos e dirigente della Sinistra Unita e del Partito Comunista di Spagna.

Intervista a Manu Pineda, eurodeputato di Unidas Podemos a cura di Argiris Panagopoulos*

Pineda, originario di Malaga, in Andalusia, ha lottato per anni tra le fila del più grande sindacato spagnolo, le Comisiones Obreras – CC.OO., in seguito è diventato un attivista a sostegno della solidarietà con i palestinesi, partecipando a lungo alle strutture di solidarietà sociale a Gaza e in Cisgiordania.

“Questa è la prima volta in trent’anni, da quando mi occupo di politica, che sento che il governo del mio paese sta facendo la cosa giusta. Sanchez non è andato a pulire e lustrare le scarpe a nessuno, così come faceva la destra e Felipe Gonzàlez. Per la prima volta la Spagna e altri paesi hanno alzato la testa nell’interesse dei lavoratori di tutta Europa”, ha affermato l’eurodeputato di Unidas Podemos.

Come ha visto le decisioni del Consiglio europeo?

L’intera storia ricorda il calvario della Grecia quando è stata lasciata sola di fronte alla Troika. Ancora una volta, stiamo attraversando la demonizzazione di chi ha bisogno. Ancora una volta, non è solo la Grecia, ma l’intero Sud europeo a soffrire della natura errata delle politiche neoliberiste e nazionaliste. Ieri ci hanno sacrificato per salvare le loro banche e oggi vogliono lasciarci in ostaggio al coronavirus.
Lo dirò con un esempio preso dal calcio: l’Unione Europea ancora una volta non sa cosa fare e ha buttato la palla in avanti al vuoto. L’Eurogruppo si è riunito, il Parlamento europeo si è riunito e il vertice è stato convocato. Come è possibile che non si possa prendere una decisione che rispetti il buon senso quando migliaia di persone muoiono ogni giorno non solo nel Sud Europa, ma anche nell’Europa centrale e del Nord?

L’Unione europea è un’entità in cui le persone lavorano insieme per trovare un terreno comune o un bazar per piccoli bottegai? Non siamo un consorzio commerciale, il consiglio di amministrazione di una multinazionale, ma un continente con centinaia di milioni di persone, alla ricerca di un futuro migliore.
Cosa pensano la Germania e i suoi alleati? L’Europa del Sud non diventerà mai il loro cameriere. Hanno smantellato il nostro settore industriale, rendendoci sempre più vulnerabili.

I Paesi Bassi ci stanno puntando il dito quando si sono trasformati in una sorta di paradiso fiscale e stanno facendo una concorrenza sleale attraverso un dumping fiscale per spostare le multinazionali e altre società a casa loro. Ciò aumenta le disuguaglianze in Europa e per questo siamo nella posizione in cui ci troviamo.

Il problema è passato ora alle calende dell’Eurogruppo prima di tornare al vertice …

L’unica istituzione eletta in Europa rimane in disparte. Alla fine, il circolo magico della Commissione, dell’opaco Eurogruppo, la BCE e il vertice decideranno nuovamente. Decideranno tutto, quello che alla fine sarà l’opinione della Germania.

Dobbiamo cercare di stringere nuove alleanze, perché al momento le forze neoliberiste hanno la maggioranza. Sanchez ha fatto una proposta logica, non ha cercato una rivoluzione, sostenendo che dovevano avere un debito sul quale dover pagare solo i tassi di interesse in modo da non strangolarci, senza Memorandum e politiche di austericidio.

Oggi siamo chiamati a salvare l’Unione europea dal cinismo di alcuni paesi e a dimostrare a tutti i popoli che l’UE esiste perché è utile per il nostro comune benessere. Non possiamo essere tenuti in ostaggio delle aspirazioni del capitale tedesco, delle grandi multinazionali dopo più di dieci anni di austerità catastrofica.

Come vede la vostra partecipazione al governo?

Per la prima volta in 80 anni stiamo partecipando a un governo e sembra che la nostra presenza faccia la differenza nella sua politica, perché abbiamo sostenuto lo “scudo sociale” per la protezione dei lavoratori, dei gruppi vulnerabili e delle piccole e medie imprese dalla crisi economica e sociale che la pandemia porta con sé. L’obiettivo è di non lasciare indietro nessuno in Spagna e in Europa.
Con le misure a sostegno dei disoccupati, abbiamo impedito l’impoverimento di un gran numero di lavoratori, abbiamo congelato i licenziamenti e i pignoramenti della prima casa. A maggio, il governo deciderà sul reddito minimo sociale che i cittadini riceveranno da subito per garantire che non vi sia un singolo cittadino senza reddito per una vita dignitosa.

La destra e l’estrema destra si nascondono purtroppo dietro un falso patriottismo, hanno trasformato la bandiera nazionale in un simbolo della loro politica e stanno lanciando campagne di notizie false contro il governo. Molti dei loro leader hanno portato i loro soldi in Andorra e in altri paradisi fiscali.
Nel momento in cui stavamo cercando di fare un passo avanti nel Parlamento europeo sulla reciprocità del debito, che riguarda principalmente il Sud europeo, il Partito popolare di Casado e i populisti e neoliberisti Ciudadanos hanno votato insieme a Germania, Paesi Bassi, Austria e agli altri paesi che ci trattano come se fossimo pigri professionisti e rifiutano di aiutarci, in un momento in cui la pandemia ha colpito duramente alcuni paesi, come la Spagna e l’Italia.

La destra sta cercando in tutti i modi di creare problemi al governo, coltivando paura e ansia, persino ripetendo le chiamate all’esercito per organizzare un colpo di stato, rovesciare il “governo socialista-comunista” e rovesciare la democrazia. In Spagna abbiamo più di 21.000 morti per il coronavirus e loro pensano solo ai voti.

Ora non possono dirci di salvare le banche per la seconda o la terza volta, ma quando la pandemia passa vedremo cosa ha fatto ognuno di noi. Ora la nostra casa è in fiamme e dobbiamo salvarla e non discutere chi pagherà per l’acqua e l’elettricità, perché tra poco non ci resterà nulla. Abbiamo più di 21.000 persone che hanno perso la vita e centinaia di migliaia di persone che sono state impaurite e intimidite dai messaggi di divisione e intolleranza della destra e dell’estrema destra. Usano la morte e trasformano l’odio in uno strumento di politica. Questa è la destra e l’estrema destra che abbiamo in Spagna.

*L’intervista di A. Panagopoulos è stata pubblicata sul quotidiano di SYRIZA “Avgi”, sabato 25 aprile del 2020.

Di Nardi

Davide Nardi nasce a Milano nel 1975. Vive Rimini e ha cominciato a fare militanza politica nel 1994 iscrivendosi al PDS per poi uscirne nel 2006 quando questo si è trasformato in PD. Per due anni ha militato in Sinistra Democratica, per aderire infine nel 2009 al PRC. Blogger di AFV dal 2014

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