Emilio Eduardo Massera e Jorge Rafael Videla

Francesco Cecchini

Articolo di Juan Cruz Guido,  pubblicato da Agencia Paco Urondo e tradotto da Francesco Cecchini per Ancora Fischia il Vento.

Il link con l’ articolo originale è il seguente:

http://www.agenciapacourondo.com.ar/dossier/conexion-massera-la-cia-en-argentina

I documenti declassificati della Central Intelligence Agency (CIA) degli Stati Uniti hanno chiarito quale sia stata la politica estera di quel paese in Argentina, durante la dittatura militare. Il modo di relazionarsi era quello di una potenza mondiale che considerava il continente americano, e in particolare la regione latinoamericana, oggetto d’ intervento, anche armato, prioritario nel quadro della guerra fredda. Per affrontare il problema di specifici documenti segreti, è anche necessario contestualizzare la politica interna ed esterna degli Stati Uniti. Durante gli anni ’50 e ’60 avevano sviluppato un meccanismo per l’indottrinamento delle forze armate dell’ America Latina attraverso la cosiddetta Scuola delle Americhe, che in realtà furono, secondo una dottrina comune,  diversi scambi di militari dal continente al territorio degli Stati Uniti, spesso in extra-territori usurpati ,come nel caso di Panama. L’ obiettivo principale di queste formazioni di Difesa, guerra, era di neutralizzare qualsiasi tipo di influenza sovietica nella regione. Nell’ambito di queste tensioni geopolitiche, è stato creato il noto “Plan Condor”, che sarà affrontato specificamente in una puntata futura. L’ intervento USA nel conflitto bellico del Vietnam e il conseguente clamoroso fallimento, abbandonando il sud al suo destino, influirono profondamente nella politica interna del paese. Quel fallimento che  espose gli Stati Uniti all’ opinione pubblica del mondo, aumentò la perdita di prestigio dell’ala politica più dura e guerrafondaia del Partito repubblicano a seguito dello scandalo Watergate, ebbero un riflesso nella politica estera. L’arrivo del democratico Jimmy Carter, battendo il vice presidente del dimisionario Richard Nixon, il repubblicano Gerald Ford, cambiò alcune posizioni del governo. In ogni caso, c’era un ente statale che sembrava mantenere la continuità nonostante i cambiamenti nella politica del potere: la CIA. L’  Centrale di intelligence, che molti hanno accusato di aver eseguito, o almeno nascosto l’assassinio del presidente democratico John Fitzgerald Kennedy. La CIA mantenne una linea autonoma che spesso cospirò contro le stesse scelte politico-diplomatiche del governo. L ‘Argentina ha fatto le spese di  questi conflitti. Il colpo di stato militare che si stava preparando dal 1974 e che ebbe luogo il 24 marzo 1976, aveva il permesso del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Dopo il colpo di stato di Augusto Pinochet in Cile  di Salvador Allende,1973, la politica in Sud America della CIA e del Dipartimento di Stato fu molto attiva. Nei fascicoli declassificati dalla Central Intelligence Agency sulle sue operazioni in Argentina emerge come legame tra gli Stati Uniti e la giunta militare che  governava il paese un nome: Emilio Eduardo Massera. Massera è menzionato in vari documenti. In un profilo di intelligence segreto, redatto da agenti della CIA, si evidenzia che il comandante della Marina “è un amico degli Stati Uniti. Ha prestato servizio in queto paese come consigliere nel Consiglio interamericano di difesa negli anni 1963 e 64 ed è stato anche studente dell’ Inter-American Defence College a Washington. ” Il rapporto ora declassificato evidenzia anche una situazione particolare: l’ultima visita del militare negli Stati Uniti. Un anno prima del colpo di stato militare, Emilio Massera fu decorato dalla Marina degli Stati Uniti. “La sua ultima visita nel paese avvenne nel febbraio del 1975, quando incontrò il capo delle Operazioni Navali degli Stati Uniti e ricevette la medaglia della Legione al Merito”. Il memorandum redatto da un agente della CIA elogia  l’uomo fortedegli Stati Uniti nella Giunta militare, affermando che è un “ufficiale intelligente, competente e professionale”. La parola ufficiale dovrebbe essere sottolineata. Ufficiale si riferisce a chi? Quest’ultima preoccupazione è approfondita nel documento segreto intitolato: “AMMIRAGLIO MASSERA PARLA DI DIVISIONI NELLE FORZE ARMATE”.  Otto mesi dopo il colpo di stato, l’ 8 dicembre 1976, durante una cena privata di Massera con agenti dell’ambasciata amricana, questi informò dell’ intenzione di un settore militare di rimuovere dal governo Jorge Rafael Videla . Traduzione testuale del rapporto: ” L’ ammiraglio descrive il presidente Videla come debole, indeciso e incapace. Inoltre informa che il capo della Marina accusò Videla di voler mettersi al di sopra della Giunta e che questa situazione non può continuare.”  In un passo cruciale del memorandum segreto, si sottolinea che “Massera non stava cercando il sostegno degli Stati Uniti in quanto non era appropriato, ma voleva mantenere uno stretto contatto con questa fazione maggioritaria  delle forze armate che presto avrebbero governato il paese”. In questo modo, l’ uomo degli Stati Uniti all’interno della Giunta e delle forze armate in generale mostrava  la sua ammirazione e subordinazione alla politica estera di questa nazione. La sua linea diretta con l’ambasciata e il suo costante dialogo con gli agenti dell’ intelligence di stanza in Argentina, uno dei centri operativi del Plan Cóndor.

FONTI :

– EMBASSY OF BUENOS AIRES, ADMIRAL MASSERA SPEAKS OF DIVISION IN ARMED FORCES, 1976.

– CENTRAL OF INTELLIGENCE AGENCY, EMILIO EDUARDO MASSERA PADULA, 1977.

Desaparecidos argentini durante la dittatura militare

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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