Iván Duque, presidente della Colombia, con un narcotrafficante.


Francesco Cecchini


Lo giuro davanti a te, lo giuro per il Dio dei miei genitori, lo giuro per loro, lo giuro per il mio onore e lo giuro per il mio paese, che non darò riposo al mio braccio, né riposo alla mia anima, finché non avrò rotto le catene che ci opprimono per volontà del potere spagnolo. Simón Bolívar El Juramento del Monte Sacro a Roma, il 15 agosto 1805.
Il 20 luglio è una giornata importante per la Colombia, si celebra il Día de la Independencia. 210 anni fa, nel 1810, veniva firmato l’ Acta de la Revolución e il presidente Iván Duque, uomo di Álvaro Uribe, non è certo Simón Bolívar. Anche in un’ occasione simile Iván Duque non ha mancato di mentire al popolo colombiano nel suo discorso al Congresso, ripreso dalla televisione. Le cifre da lui fornite non corrispondono per niente alla vera situazione del Paese, che è critica sia economicamente e che socialmente. Comunque una delle balle più eclatanti è stata l’ affermazione è che gli omicidi dei leader sociali sotto la sua presidenza siano diminuiti del 25 %. Così Iván Duque: “Anno dopo anno abbiamo ridotto il tasso di omicidi dei nostri leader sociali, che rispetto al periodo 2016-2018 durante il nostro governo ha portato ad una riduzione del 25% .”
La dichiarazione del presidente colombiano è una balla poiché è dimostrato che gli omicidi di leader sociali in Colombia sono in aumento. Sembra inoltre che il governo di Duque, invece di prendere misure che impediscano di assassinare più leader sociali solo numeri non veri per dimostrare che fa meglio del governo precedente. A questo punto è importante ricordare alcune cifre su questi omicidi: secondo l’Istituto di studi per lo sviluppo e la pace, Indepaz, tra il 7 agosto 2016 e il 20 luglio 2018, cioè durante l’ultimo mandato di Santos, furono assassinati in totale 438 leader sociali. Tra il 7 agosto 2018 e il 20 luglio 2020, vale a dire durante mandato di Duque, 572 leader sociali sono già stati assassinati. Si aggiungono poi centinaia e centinaia di omicidi di ex guerriglieri. I numeri sono agghiaccianti.
Una decina di giorni prima delle bugie di Iván Duque, la Marcia per la Dignità, composta da indigeni, contadini, persone di origine africana e persone dei collettivi LGTBI, è arrivata a Bogotá. dopo aver percorso a piedi quasi 600 chilometri e 22 municipi per chiedere la fine della violenza, per lassassinio di leader sociali, in Colombia.
Centinaia di membri di 40 organizzazioni sociali hanno chiesto al governo di Iván Duque di proteggere i leader sociali in Colombia.
I manifestanti sono arrivati ​​da Popayán, nel sud del paese, da dove hanno iniziato il loro viaggio che è durato più di due settimane.
La Marcia per la Dignità ha l obiettivo di generare azioni efficaci per proteggere la vita dal genocidio di leader e difensori dei diritti umani in Colombia e i manifestanti hanno dichiarato che ve ne saranno altre che percorreranno diverse aree della Colombia sempre gridando: Ci stanno uccidendo.

Marcia per la dignità da Popayán a Bogotá

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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