Il Ministero dell’Ambiente del Governo del Brasile ha annunciato di sospendere tutte le operazioni per combattere sia la deforestazione illegale in Amazzonia che gli incendi dell’area del Pantanal per mancanza di fondi.

“A partire dal 31 agosto, tutte le operazioni per combattere la deforestazione illegale in Amazzonia, così come tutte le operazioni per combattere gli incendi nel Pantanal e in altre regioni del paese, saranno interrotte”, ha riferito il ministero con un comunicato.

Il ministero ha altresì precisato che il blocco, di circa 60 milioni di reais (oltre 11 milioni di dollari), è dovuto ad una decisione della segreteria del governo.

In origine, queste risorse erano state assegnate all’Istituto brasiliano per l’ambiente e le risorse naturali rinnovabili (Ibama) e all’Istituto Chico Mendes per la conservazione della biodiversità (ICMBio), un ente ambientale del governo.

Alle accuse, il vice presidente del Brasile, Hamilton Mourao, ha minimizzato la gravità degli incendi in Amazzonia, dicendo che sono “come un ago in un pagliaio”.
In una videoconferenza organizzata da Canal Rural, Mourao ha infatti affermato che i 24.000 focolai registrati ad agosto “sono poca cosa se si tiene conto dei 5 milioni di chilometri quadrati di cui dispone l’Amazzonia”.

Per nulla d’accordo, l’Istituto nazionale per la ricerca spaziale (INPE), il quale ha riferito che la deforestazione nell’Amazzonia brasiliana è cresciuta tra agosto 2019 e luglio 2020 del 34,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno prima.

Queste cifre, tradotte in chilometri quadrati (km2), dicono che il disboscamento è stato di 9.205 km2, rispetto ai 6.844 km2 registrati nell’anno precedente.

Tenendo conto delle osservazioni satellitari del sistema Deter (un programma per monitorare la foresta in tempo reale), l’INPE ha anche rivelato che tra gennaio-luglio 2020 l’area deforestata nella più grande foresta tropicale del pianeta era di 4.731 km2, anche in questo caso maggiore del periodo gennaio-luglio 2019.

Gli esperti assicurano che la crescita ininterrotta della distruzione, iniziata già nei primi mesi del governo del presidente di estrema destra Jair Bolsonaro e del ministro Ricardo Salles, non si è fermata nemmeno con la mossa propagandistica dell’invio dell’Esercito in Amazzonia.

Nel caso di questa regione, la tendenza è la crescita costante della deforestazione.

Il Brasile si è dimostrato insensibile al problema nonostante una forte pressione internazionale, comprese le minacce di fuga di investimenti. Il governo Bolsonaro fino ad ora non ha infatti presentato azioni concrete per fermare la distruzione nella più grande foresta pluviale del pianeta.

rete solidarietà rivoluzione bolivariana

https://www.prensa-latina.cu/index.php?o=rn&id=392679&SEO=brasil-suspende-combate-contra-deforestacion-en-la-amazonia

https://www.telesurtv.net/news/brasil-suspenden-operaciones-contra-deforestacion-amazonia-20200829-0006.html

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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