LaSpezia Gli immigrati ci rubano anche il dovere di essere sfruttati
L’operazione compiuta dalla Gdf di La Spezia che ha portato ad 8 arresti è solo la punta dell’iceberg di un mondo di lavoro sommerso nascosto nella catena di appalti, subappalti e di caporalato finalizzati a ridurre salari e diritti a livelli inauditi. Chi lavorava negli yacht di lusso per conto di insospettabili aziende italiane era sottoposto a vessazioni per un salario di 4 euro all’ora, condizione necessaria per conservare il permesso di soggiorno che una legge ingiusta fa decadere in assenza di contratto di lavoro. È un padrone, direttamente o indirettamente attraverso un suo “caporale”, che dà diritto a restare in Italia per essere sfruttati, spesso al nero.
Una sinistra degna di questo nome deve pretendere da un lato lo sganciamento del permesso di soggiorno dal contratto di lavoro e dall’altro l’istituzione di un salario minimo legale da garantire anche nei contratti d’appalto, insieme alle tutele previste dal contratto di riferimento.
Stesso lavoro, stessi diritti per tutte e tutti!
Rifondazione Comunista chiede
giustizia e diritto ad un equo risarcimento per chi ha subito angherie, disprezzo delle leggi sul lavoro e minacce a chi si ribellava e che il parlamento finalmente si muova per abrogare una legge fallimentare e razzista come la Bossi-Fini utile solo a generare profitti illeciti e discriminazioni.
Maurizio Acerbo segretario nazionale
Veruschka Fedi segretaria Provinciale La Spezia
Partito della Rifondazione Comunista- Sinistra Europea