Esercito popolare di liberazione saharawi


Francesco Cecchini


“Il popolo saharawi continuerà la sua lotta fino alla vittoria finale.” Brahim Ghali, presidente della Repubblica Araba Democratica dei Sahrawi
Il 10 dicembre 2010 l’ Assemblea generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione 65/119, proclamò il 2010-2020 come il terzo decennio internazionale per l’ eradicazione del colonialismo. Mancano una ventina di giorni alla fine del 2020 e il Sahara Occidentale è ancora dominato da un paese coloniale, il Regno del Marocco.
Il popolo saharawi ha, però, perso la pazienza. La goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza colmo fino all’ orlo è avvenuta lo scorso 13 novembre quando il Marocco ha rotto il cessate il fuoco con il Fronte Polisario che durava dal 1991. L’ esercito marocchino ha lanciato un’ operazione militare contro civili saharawi nella zona vicina alla città di Guerguerat vicino al confine con la Mauritania. Le forze militari del Fronte Polisario sono intervenute respingendo l’ attacco, ma non hanno deposto le armi. Secondo il Rapporto di guerra n. 26 pubblicato l’ otto dicembre dal Ministero della Difesa le unità dell’ Esercito popolare di liberazione saharawi hanno continuato i loro attacchi contro le posizioni delle forze di occupazione marocchine lungo il Muro della vergogna. Questi attacchi continuano senza sosta, causando notevoli perdite umane e materiali alle forze di occupazione marocchine.
Contemporaneamente crescono le manifestazioni di appoggio al popolo saharawi nella sua lotta per l’ indipendenza.
Il 5 dicembre il ministro degli Esteri norvegese, Ine Eriksen Søreide, ha affermato sabato che la posizione del suo paese riguardo al conflitto nel Sahara occidentale è ferma ed è in linea con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, ha espresso la preoccupazione del governo norvegese per gli eventi nel Sahara occidentale, sottolineando che mentre esorta le parti a rispettare l’alto Incendio del 1991, sostiene il lavoro delle Nazioni Unite per una soluzione politica e l’accelerazione della nomina di un emissario delle Nazioni Unite per il Sahara occidentale.
Il 6 dicembre il ministro degli Esteri svedese, Ann Linde, ha affermato che il suo paese, la Svezia, non ha mai riconosciuto le rivendicazioni di sovranità del Marocco sul Sahara occidentale, secondo la lettura giuridica del conflitto delle Nazioni Unite.
L’ 8 dicembre 2020 il Vice Presidente della Repubblica della Namibia, Dr. Nangolo Mbumba, ha esortato a cancellare dal continente africano le vestigia del colonialismo e spianare la strada all’indipendenza del Sahara Occidentale.
L’ 8 dicembre Il membro del Segretariato Nazionale e Rappresentante del Fronte POLISARIO per l’Europa, Ubbi Buchraya Bachir, ha ringraziato i partiti Verdi europei per la loro “ferma posizione a favore del inalienabile del popolo saharawi all’autodeterminazione, sottolineato nella sua 32a Conferenza tenutasi dal 2 al 6 dicembre scorso .
Il 9 dicembre la Lega dei Giovani del Forum Socialista del Ghana ha espresso la sua solidarietà alla Repubblica Araba Democratica Saharawi che affronta una continua e rinnovata aggressione e una guerra da parte Regno del Marocco,
E così via.
Il 9 dicembre l’ Ufficio permanente del Segretariato nazionale saharawi ha accolto l’ invito dell’Unione Africana (UA) a due membri della sua organizzazione, la Repubblica Sahrawi e il Regno del Marocco, a partecipare alla ricerca di una soluzione giusta e duratura basata sul rispetto del diritto all’ autodeterminazione del popolo saharawi. In una dichiarazione resa pubblica, a seguito della conclusione di una riunione presieduta dal Presidente della Repubblica e Segretario Generale del Frente POLISARIO, Sig. Brahim Ghali, l’Ufficio di Presidenza ha accolto con favore la posizione espressa dall’Unione Africana che sottolinea la necessità di trovare soluzioni ai conflitti tra Stati membri nel rispetto dei principi e degli obiettivi dell’Unione . D’ altra parte, durante la riunione dell’ Ufficio di presidenza, è stata fatta una presentazione sui principali risultati del quattordicesimo vertice straordinario dell’ UA tenutosi il 6 dicembre, che è stato dedicato al tema di mettere a tacere le armi e preparare le condizioni per lo sviluppo continentale “.

Giovane saharawi con la sua bandiera

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy