Foto da istat.it

Il Rapporto Istat 2019 sulle condizioni di vita, reddito e carico fiscale delle famiglie conferma le disuguaglianze e il rischio di cadere in miseria per oltre il 20% degli italiani. Ma non avevamo abolito la povertà?

Il 28 settembre del 2018 l’allora ministro dello Sviluppo economico e vicepremier Luigi Di Maio annunciò dal balcone di Palazzo Chigi l’abolizione della povertà. I dati pubblicati dall’Istat confermano invece che questa condizione è rimasta immutata per milioni di italiani e che tanti altri rischiano di caderci.

Il numero di individui a rischio di povertà o esclusione sociale è rimasto stabile. Nel 2019 erano circa 12 milioni e 60 mila individui, cioè il 20,1% del totale della popolazione italiana. A sostenerlo è il Rapporto Istat sulle condizioni di vita, reddito e carico fiscale delle famiglie del 2019. Si tratta di persone che vivono con un reddito mensile di circa 858 euro, mentre il 7,4% si trovava in una ‘grave deprivazione materiale’.

La media nazionale rimane molto elevata, anche se è passata dal 27,3% del 2018 al 25,6% dello scorso anno. La percentuale più alta è stata registrata nel Mezzogiorno, dove le persone a rischio di povertà ed esclusione sociale sono passate dal 45% del 2018 al 42,25 del 2019. Mentre, il rischio di cadere in povertà è rimasto invariato o quasi, è passato cioè dal 34,4% al 34,7%.

La disuguaglianza tra i ceti sociali rimane stabile. Il reddito delle famiglie più povere resta sei volte inferiore rispetto a quello delle famiglie più abbienti. È cresciuto, sia pur di poco, il reddito da lavoro dipendente, mentre è diminuito quello da lavoro autonomo. Il reddito netto medio delle famiglie (31.641 euro annui) è aumentato in valore nominale, ma si è ridotto in termini reali (-0,4%).

Nel Meridione esso è stato di 29.876 euro (la media nazionale è stata di 36.416 euro), mentre nel Nord-est è stato di 40.355 euro, cioè il 25,96% in più rispetto al Sud del Paese.

Nel Mezzogiorno ‘la disuguaglianza reddituale è più accentuata’. Il 20% più ricco della popolazione aveva un reddito 5,8 volte superiore a quello della fascia più povera, mentre il rapporto più basso (3,9) è stato registrato nel Nord-est.

Fonte istat.it

REDNEWS

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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