Lucio Magri, Rossana Rossanda, Eliseo Milani e Luciana Castellina, negli anni 70.

Francesco Cecchini

… In fin dei conti, non ci affidiamo ad altro che a un lavoro collettivo: a una passione militante: a ciò che molti chiamano utopia estremismo e noi fiducia nelle masse e tranquilla coscienza: al sostegno di chiunque riconoscerà in queste pagine un impegno comunista e questo impegno vorrà condividere.  Luigi Pintor                                                                     Il Manifesto – 28 Aprile 1971

Il Manifesto è un quotidiano comunista fondato nel 1971, il primo numero uscì il 28 di aprile di quell’  anno e faceva seguito all’   omonima rivista fondata nel 1969. Aveva 4 pagine e costava 50 lire, mentre gli altri quotidiani 90 lire.

Il Manifesto, prima rivista e organizzazione politica e poi quotidiano, fu fondato da Luigi Pintor, primo direttore,dal 28 aprile 1971 al 19 settembre 1975, Valentino Parlato, Lucio Magri, Rossana Rossanda, Aldo Natoli e Luciana Castellina, Eliseo Milani e altri. L’   unica che vive e scrive ancora sul giornale è Luciana Castellina. Rossana Rossanda, la ragazza del secolo scorso, è morta da pochi mesi, il 20 settembre 2020. La morte più drammtica fu quella di Lucio Magri che morì suicida in Svizzera nel 2011, assistito da Rossana Rosanda.

La prima sede del Manifesto fu al terzo piano di un edificio in via Tomacelli, pieno centro di Roma. Nel dicembre del 2010 fu anche oggetto di un attentato di un militante di estrema destra, segno che il giornale, indipendente e graffiante, dava fastidio. Ora è in  via Angelo Bargoni 8, ma anche a Trastevere, e con direttori Norma Rangeri e Tommaso Di Francesco, dopo ben oltre una decina di direttori, l’ informazione è abbastanza in armonia con il contenuto del primo editoriale di Luigi Pintor.

Dal luglio del 2016 Il Manifesto, dopo aver passato difficoltà economico- finanziarie è tornato proprietà al 100% della cooperativa editrice indipendente e libera composta da lavoratori, giornalisti e poligrafici. Lo scopo è chiarito nelle prime righe dello Statuto della cooperativa: “essere una forma originale della politica, per interpretare criticamente le contraddizioni del capitalismo contemporaneo, dare voce alle istanze di chi lo subisce, ispirandosi a valori di democrazia, libertà ed eguaglianza, che orientano tutta la sua attività di informazione e vengono assunti a riferimento anche per la definizione delle regole della sua vita interna”. Gli articoli che Il Manifesto pubblica sono all’ altezza di questa dichiarrazione di principio, basti pensare a ciò che scrive Daniela Preziosi sulla politica italiana, Michele Giorgio sul Medio Oriente, Livi su Cuba, Claudia Fanti sull’ America Latina e a tutti gli altri giornalisti su tutto.

Inoltre si è arricchito di importanti inserti: Le Monde Diplomatique, edizione italiana, Alias, L’ Extra Terrestre e molti altri su temi specifici.

I contributi che il Manifesto usufruiva come cooperativa editoriale solo stati tagliati, innanzitutto per iniziativa del M5s. Il fatto ha raccolto solidarietà di sindacati di categoria, di giornalisti e di poltici.

Il prossimo 28 aprile Il Manifesto sarà in edicola con un numero speciale per festeggiare il compleanno.

Cento di questi giorni, quotidiano comunista Il Manifesto!

Prima pagina del primo numero del Manifesto

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

Un pensiero su “IL MANIFESTO, QUOTIDIANO COMUNISTA, COMPIE 50 ANNI E LI PORTA BENE.”

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