Tra Pd e Lega è tutta una gara a chi sta più con Draghi e le sue (contro) riforme. Una gara condotta con tattiche diverse. Letta, identificato in tutto e per tutto con Draghi, intima alla Lega di rimanere composta. Salvini non può fare a meno di alzare polveroni per non perdere consensi sul versante di Fratelli d’Italia, della sua opposizione di facciata, ma a scanso di equivoci, precisa subito: “poveri illusi, gli alleati più leali di Draghi e dell’Italia siamo noi”. Minuetti di Palazzo. Di fatto queste forze rispondono tutte alle stesse regole d’ingaggio, le regole del neoliberismo più o meno spinto. E quando c’è da trovarsi sullo stesso palco a sostenere la guerra di Israele contro i palestinesi di Gaza lo fanno senza remore e vergogna. C’è solo un modo per uscire da questa situazione che è quello di ricostruire una sinistra di alternativa degna di questo nome, di mettere radici nella società, nei luoghi di lavoro, nella materialità dei bisogni delle classi subalterne. Che è quello che ci ostiniamo a voler continuare a fare.
Ezio Locatelli PRC