• Francesco Santoianni

Piccolo promemoria su un Afghanistan che oggi vede l’avanzata vittoriosa dei Talebani, mentre tutti i media si strappano i capelli per la fine di un criminale regime sostenuto finora dall’Occidente, costellato da vessazioni (soprattutto contro le donne) e tenuto su da una colossale esportazione di oppio.

Nel 1978 il Partito Democratico Popolare dell’Afghanistan (PDPA), d’ispirazione marxista-leninista, forte anche di un grande consenso, prende il potere dando vita alla Repubblica Democratica dell’Afghanistan governata da Nur Mohammad Taraki. Nei mesi successivi, il governo avvia una serie di riforme: fece distribuire le terre a 20.000 contadini, abrogò l’ushur (ovvero la decima dovuta ai latifondisti dai braccianti) e bandì l’usura, regolò i prezzi dei beni primari, statalizzò i servizi sociali garantendoli a tutti, diede il riconoscimento al diritto di voto alle donne, legalizzò i sindacati, vietò i matrimoni forzati e lo scambio di bambine a scopo economico, sostituì leggi tradizionali e religiose con altre laiche, mise al bando i tribunali tribali e rese pubblica a tutti l’istruzione, anche alle bambine che in precedenza non potevano andare a scuola. Per avere una idea di come allora in Afghanistan, date una occhiata al video qui sotto.

L’opposizione a queste riforme da parte delle autorità religiose locali e tribali fu tradotta dalla CIA in un colpo di stato che, nel 1979, fatto assassinare Taraki, mise a capo del governo un suo burattino: Hafizullah Amin. Anche per questo l’Unione sovietica, nel 1979, invase il paese. Gli Stati uniti risposero finanziando e armando i Mujaheddin (tra cui Osama Bin Laden) e alimentando una guerra contro i sovietici conclusasi nel 1989, con l’abbandono del Paese da parte delle truppe di Mosca. Nel 1991 faide interne al fronte dei Mujaheddin, permise l’arrivo al potere, nel 1996, dei Talebani che, applicando in ogni dove la shari’a, mise fine ad ogni libertà, inclusa quella di produrre ed esportare oppio. Produzione tornata, nel 2020, alla cifra record di 9000 tonnellate

Dopo l’11 settembre gli Stati Uniti invadono e occupano, con una coalizione di 8 paesi, l’Afghanistan, al fine dichiarato portarvi la democrazia e scovare Osama Bin Laden, fino a poco prima al soldo della CIA. L’Operazione Enduring Freedom dura venti anni: è costata agli afghani un numero imprecisato di morti; agli Stati uniti 2400 soldati uccisi e 2.000 miliardi di dollari; all’Italia 10 miliardi dollari, 63 militari morti e 720 feriti gravi

https://lantidiplomatico.it/dettnews-da_repubblica_laica_e_socialista_allo_sfacelo_attuale_causato_dagli_usa_piccolo_promemoria_sullafghanistan/6119_42682/

Di Red

„Per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio d'inventare l'avvenire. Noi dobbiamo osare inventare l'avvenire.“ — Thomas Sankara

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