I leader del partito spagnolo di estrema destra Vox (terzo partito del Paese col 15% dei voti) stanno lavorando da tempo, su “mandato” della ultradestra statunitense alla costruzione di una piattaforma di leader conservatori in America Latina, Spagna e Portogallo. Il cosiddetto Forum di Madrid è un’alleanza internazionale “per fermare l’avanzata del comunismo nella sfera iberica”, affermano nella lettera di fondazione.

Il compito è creare un fronte di estrema destra per cospirare e rovesciare qualsiasi governo di sinistra che appare in America Latina.

La mossa più recente è arrivata all’inizio di questo mese, quando l’alleanza è stata sostenuta in Messico da Santiago Abascal, leader di Vox, dove ha ricevuto l’adesione di 15 senatori e 3 deputati del tradizionale Partito d’Azione Nazionale (PAN) e del Partito Rivoluzionario Istituzionale (PRI), che promettono di fondare un Vox messicano nel prossimo futuro.

Il blocco di estrema destra, che cerca di opporsi al Forum di San Paolo e al Gruppo Puebla – formati da ex presidenti, partiti e movimenti sociali dei campi progressisti, popolari e di sinistra -, avrà riunioni annuali e una struttura di gestione permanente.

La proposta è emersa nell’ottobre 2020, con la pubblicazione della Carta di Madrid, firmata da politici di estrema destra europei e latinoamericani, come il deputato brasiliano Eduardo Bolsonaro figlio del presidente Jair Bolsonaro; il deputato brasiliano Bia Kicis; Arturo Murillo, ex ministro del governo golpista boliviano, oggi incarcerato negli Stati Uniti; Antonio Ledezma, ex sindaco di destra di Caracas e uno dei protagonisti del colpo di Stato del 2002 contro Hugo Chávez; María Corina Machado, una delle organizzatrici dei disordini violenti venezuelani; Rafael López Aliaga, ex candidato di estrema destra alla presidenza del Perù.

Al fine di estendere i propri tentacoli in altri Paesi, il documento è stato ora presentato dai vertici di Vox in Ecuador, durante l’insediamento dell’attuale presidente filo statunitense, il banchiere milionario Guillermo Lasso, e in Perù, durante le ultime elezioni presidenziali insieme a Keiko Fujimori, figlia del dittatore Alberto Fujimori.
Ad agosto, il gruppo era in Colombia con i sostenitori del Centro Democratico, che contrariamente al nome, è un partito di ultradestra con a capo l’ex presidente Alvaro Uribe, che è stato presidente tra il 2002 e il 2010 e ha guidato il Paese nei peggiori anni della repressione e violenza paramilitare.

Oltre alla presente iniziativa, il partito spagnolo Vox ha anche creato la Fundación Disenso, un nucleo di intellettuali conservatori. L’eurodeputato di Vox e presidente dell’organizzazione Hermann Tertsch, in interviste con i media spagnoli locali, ha affermato che la Fondazione “cerca di rafforzare le alleanze con i democratici che combattono contro il narcocomunismo, in paesi come Perù e Bolivia. Cuba è la testa del serpente”, ha dichiarato.

In Cile, il fondatore del Partito repubblicano cileno, José Antonio Kast, difensore della dittatura di Augusto Pinochet, sarebbe uno dei promotori della nuova iniziativa di destra.

Le radici conservatrici e made in USA

Una breve retrospettiva mostra che le radici dell’articolazione a guida spagnola sono emerse in un incontro negli Stati Uniti.

Nel 2019, il rappresentante della politica internazionale del partito Vox, Espinosa de los Monteros, ha partecipato alla Conservative Policy Action Conference (CPAC) negli Stati Uniti, alla presenza dell’allora presidente Donald Trump e del vicepresidente Mike Pence.

Nel 2020, il segretario alle relazioni internazionali di Vox e il presidente del partito, Santiago Abascal, sono tornati negli Stati Uniti a febbraio per conoscere il funzionamento di vari “think tank” e partecipare a una nuova edizione del CPAC.
All’incontro erano presenti l’eurodeputato spagnolo Herman Tertsch e il deputato Eduardo Bolsonaro.

Il 3 settembre 2021 si è svolta la prima edizione del CPAC con sede in Brasile, organizzata da Eduardo Bolsonaro a Brasilia e ha visto la partecipazione di diverse personalità dell’estrema destra statunitense, oltre a una conferenza online con Donald Trump Jr.

Lo stesso giorno, i leader di Vox hanno presentato il “Forum di Madrid” in Messico.

Ma il progetto ha subito anche alcuni insuccessi, come il raduno fallito a New York, dove Abascal aveva annunciato un atto pubblico nello Spanish Center nel Queens (New York) sicuro di ricevere un bagno di folla dei militanti della destra statunitense.

Invece l’atto è stato annullato. Sebbene la versione di Vox annunciasse l’annullamento “a fronte di gravi minacce ricevute da gruppi di sinistra radicale e per proteggere l’integrità di membri e sostenitori”, la realtà è che vari membri del centro culturale avevano protestato per aver ospitato “un atto di un partito politico fascista”.

Il ruolo di Steve Bannon

Tra i diversi incontri di Vox e dei repubblicani di Donald Trump c’è l’intervista a Rafael Bardají, ex consigliere di Aznar ed ex direttore della politica internazionale di FAES, insieme al quale c’era il capo strategy advisor di Donald Trump, Steve Bannon, interessato a Vox dal 2018 che è andato in Spagna per incontrarli nel 2019.
Bannon è stato il manager della campagna elettorale di Trump nelle elezioni del 2016 e il suo principale ideologo e stratega per condurlo alla presidenza attraverso un discorso populista, razzista e pieno di fake news. Un modello copiato da Bolsonaro in Brasile e da Vox in Spagna.

Rete solidarietà rivoluzione bolivariana

L’articolo completo nel seguente link:
https://mundo.sputniknews.com/20210910/vox-inicia-la-creacion-de-un-frente-ultraderechista-latinoamericano-meses-despues-de-viajar-a-eeuu-1115912283.html

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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