L’ex presidente socialista boliviano Evo Morales, che nel 2019 dovette fuggire all’estero per un colpo di Stato messo in atto dalla destra filostatunitense, accoglie con favore la rielezione del presidente sandinista Ortega alle elezioni nicaraguensi e respinge le politiche interventiste e le accuse degli Stati Uniti.
“Salutiamo il degno popolo del Nicaragua che, in una dimostrazione di coraggio e maturità democratica, ha eletto il fratello Daniel Ortega presidente costituzionale nonostante la campagna di menzogne, ricatti e minacce degli Stati Uniti. Il trionfo di Ortega è la sconfitta dell’interventismo yankee”, ha detto lunedì sul suo account Twitter.
L’ex presidente boliviano ha ripudiato i tentativi degli Stati Uniti di ignorare la volontà democratica e sovrana del Nicaragua ed ha attaccato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che domenica, ancora prima dei risultati e del report degli osservatori internazionali, aveva definito le elezioni nel Paese centroamericano una “pantomima”.
A questo proposito, Morales ha sostenuto che “l’unica pantomima” viene eseguita ogni giorno alla Casa Bianca, dove i “presidenti” seguono gli ordini delle multinazionali, delle industrie di armi e della Central Intelligence Agency (CIA) degli Stati Uniti, invece di servire il proprio popolo.
Il Consiglio Supremo Elettorale (CSE) del Nicaragua ha riferito lunedì che Ortega, candidato del Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (FSLN), con un numero di votanti del 65,35%, ha ottenuto il 75,92% dei voti.
La Casa Bianca venerdì aveva annunciato che Biden adotterà dopo le elezioni nicaraguensi la cosiddetta Legge Renacer, secondo la quale verranno intensificate le sanzioni contro il governo Ortega. Secondo Washington, questa legge promuoverà il coordinamento con paesi che la pensano allo stesso modo, come il Canada, l’Unione Europea (UE) ed i partner dell’America Latina e dei Caraibi, al fine di “aumentare la pressione” contro il governo del Nicaragua.
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