Assange libero, no all’ estradizione negli Stati Uniti.
Francesco Cecchini
Lo scorso ottobre l’ ex leader laburista britannico, Jeremy Corbyn, ha affermato che Julian Assange andrebbe ringraziato per aver fatto emergere, attraverso i documenti segreti intercettati da WikiLeaks, tanti fatti inconfessabili e crimini di guerra imputati agli americani in Afghanistan e in Iraq; non certo consegnato agli Usa, che gli danno la caccia da oltre un decennio e dove rischia di andare incontro a una condanna a 175 anni di galera.
Il link con la nota pubblicata su Ancora Fischia il Vento è il seguente:
https://www.ancorafischiailvento.org/2021/10/30/jeremy-corbyn-julian-assange-va-ringraziato-non-estradato/
L Alta corte di Londra non ha ringraziato, ma ha ribaltato la prima sentenza, Julian Assange può essere estradato negli Usa dove verrà processato per spionaggio.
L Alta corte di giustizia di Londra ha accolto quindi, il ricorso degli Stati Uniti contro la sentenza del tribunale penale di Londra dello scorso gennaio, che aveva negato l estradizione in territorio americano di Julian Assange, fondatore di Wikileaks. È uno sviluppo particolarmente importante, perché significa che lipotesi di estradare Assange negli Stati Uniti si è fatta più concreta, anche se lapplicazione della sentenza è ancora lontana. La compagna di Assange, Stella Moris un avvocato,, ha definito la decisione “un grave errore giudiziario”. “Come può essere giusto, , come può essere possibile estradare Julian nello stesso paese che ha pianificato di ucciderlo?” Allo stesso modo, Moris ha assicurato che la difesa presenterà ricorso “il prima possibile”.
La sentenza è il risultato di una cospirazione politica durata 10 anni da parte di Stati Uniti, Regno Unito, Australia e Svezia per perseguitare un coraggioso giornalista che ha denunciato i crimini commessi dai governi imperialisti durante l’invasione omicida e l’occupazione dell’Iraq e Afghanistan.
Reporters sans frontières ha anche condannato la decisione del tribunale. “Crediamo fermamente che Julian Assange sia stato preso di mira per i suoi contributi al giornalismo”, ha dichiarato il segretario generale dell’organizzazione, Christophe Deloire. Ha anche avvertito che il caso potrebbe avere “pericolose conseguenze per il futuro della libertà di stampa nel mondo”.
E’ necessario che una campagna per liberare Assange si diffonda in tutto il mondo, la sua causa deve diventare la parola d’ ordina di un movimento politico, sociale e culturale: JULIAN ASANGE LIBERO!

Julian Assange
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