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Francesco Cecchini


VIOLENZA IN COLOMBIA.
La Colombia è storicamente terra di violenza diffusa, che colpisce il popolo. Quattro esempi, due storici e due attuali, tra i molti.
Il 5 dicembre 1928, il generale Carlos Cortés Vargas diede l’ordine di fucilare i 30.000 lavoratori e residenti della Zona delle Banane, che si erano concentrati nella stazione ferroviaria della città di Ciénaga Magdalena, in attesa l’arrivo del governatore che, si diceva, era venuto “a risolvere il conflitto”. Lo scorso 5 dicembre, sono passati 93 anni da quella strage che gli storici hanno chiamato La strage della Bananeras.
Jorge Eliécer Gaitán Ayala presidente del Partito Liberale fu assassinato il 9 aprile 1948. Il suo assassinio provocò un periodo di violenti proteste conosciute come Bogotazo. Da lì partì un’ altra drammatica pagina della storia della Colombia colombiana, La Violencia, che consistette nella diffusione degli scontri tra sostenitori di Gaitan e sostenitori dell’oligarchia e del partito conservatore nelle altre città, con molti morti.
Le Nazioni Unite hanno recentemente informato di aver verificato 46 morti avvenuti durante le proteste dello sciopero nazionale tenutosi tra aprile e luglio 2021 e hanno sottolineato che in 28 di questi casi gli autori erano membri della forza pubblica e in coinvolti almeno dieci membri della Squadra Mobile Antisommossa (Esmad) della Polizia di Stato. La Colombia registra la 91ma strage del 2021
L’Istituto di studi per lo sviluppo e la pace (INDEPAZ), il 14 dicembre, ha segnalato l’ esecuzione del 91° massacro in Colombia nel corso del 2021. INDEPAZ ha riferito che lo sfortunato incidente è avvenuto il 13 dicembre nel comune di Buga nel dipartimento della Valle del Cauca, in cui tre giovani sono stati uccisi da ignoti armati nell’ abitazione di una delle vittime. INDEPAZ ha inoltre informato che si è trattato del dodicesimo massacro nel dipartimento della Valle del Cauca durante il 2021.

Colombia non è un paese, ma una fossa comune
URIBISMO.
L’ oligarchia al potere in Colombia è la più violenta dell’ America Latina e ha sempre usato la violenza contro il popolo colombiano.
Lo Stato colombiano, usurpato per più di 200 anni da una oligarchia che genera espropriazione, accaparramento di terre e repressione armata, è diventato una macchina per uccidere che si è solo perfezionata strada facendo. Un grande contributo, definito uribismo, a quanto sopra è stato dato da Álvaro Uribe Vélez,
Un libro di di Joseph Contreras e Fernando Garavito, El se ñor de las sombras — Biografía no autorizada de Álvaro Uribe Vélez edito da Oveja Negra nel 2002, racconta fino ad allora, 2002, le attività criminali di Uribe: i suoi rapporti con i paramilitari, tra l altro assieme al fratello Santiago formò il gruppo paramilitare Bloque Metro, affiliato alle Autodefensas Unidas de Colombia (AUC), contrabbando, traffico di droga, eliminazione di avversari politici, etc.,etc..
Dal 2002 fino al 2010 Álvaro Uribe Vélez è stato Presidente della República, facilitato in questa posizione a realizzare le pratiche criminali descritte dal libro di Joseph Contreras e Fernando Garavito.
Significativi di questo periodo sono stati i falsos positivos. I falsi positi, falsos positivos, sono consistiti in Colombia nellassassinare per opera dellesercito, persone innocenti e farle passare per guerriglieri delle FARC-EP, Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia — Esercito del Popolo, o dellELN, Esercito di Liberazione Nazionale, per ottenere riconoscimenti e premi dai superiori e ricompense dal governo nazionale.
Dopo gli 8 anni di presidenza Uribe ha lasciato come suoi eredi prima Manuel Santos ministro della Difesa nel 2006 durante il secondo governo del Presidente Álvaro Uribe Vélez, rimasto implicato nel grande scandalo dei falsi positivi, che ebbe come conseguenza le dimissioni dal suo incarico e che cercò di riscattarsi con la pace con le FARC-EP e poi Iván Duque Márquez attualmente in carica. Iván Duque ha avuto dal suo capo Uribe, nemico numero uno della pace, l’ incarico principale di sabotarla e di non portarre a termine l’ accordo con L’ELN, Ejército de Liberación Nacional. Va detto che nei suoi anni di presidenza Duque ce l’ ha messa tutta per soddisfare le istruzioni del suo capo, mettendo il bastone tra le ruote al processo di pace e congelando i negoziati con l’ ELN.

Immagine di Álvaro Uribe con la bocca sporca di rosso, sangue
CRISI DELL’ URIBISMO.
L’ uribismo dopo anni di pratiche criminali è però in crisi e vicino alla fine. Álvaro Uribe nella sua lunga carriera delinquenziale, da quando era governatore di Antioquia ha collezionato centinia di denunce ed anche alcuni processi alla Corte suprema, che nell’ agosto del 2020 lo mise agli arresti domiciliari, perché accusato di frode, corruzione, manomissione di testimonianze e rapporti con paramilitari. Ma quando Uribe si è dimesso dal suo incarico di senatore fu rilasciato dagli arresti domiciliari, la Corte Suprema perse il controllo del caso, stabilendo che doveva essere processato come un normale cittadino e lo ha consegnato all’ ufficio del Procuratore capo. Il processo a Uribe continua nel 2022 ed è possibile che si concluda con una condanna fino a 12 anni di galera.
Gli scioperi e le mobilitazioni sociali dal novembre 2019 al 2021 contro il governo di Iván Duque Márquez lo hanno costretto a ritirare il suo progetto principe di riforma tributaria e fatto crollare nei sondaggi, il popolo colombiano non lo vuole più come presidente.
CONCLUSIONE.
Lassassinio sistematico di leader sociali, di difensori dei diritti umani, di ex guerriglieri e delle loro famiglie continua incessantemente a un ritmo spaventoso. Perché ciò finisca c è bisogno di un radicale cambio politico, economico, sociale e culturle. Se il processo a Uribe andrà avanti e sarà condannato, qusto sarà un duro colpo all uribismo e un punto a favore per coloro che stanno costruendo un alternativa politica a Uribe, Duque, María Fernanda Cabal, candidata uribista alle prossime presidenzili dl 20221 e al loro partito politico Centro Democrático, rappresentanti degli interessi dell’ oligarchia. Non facile a realizzarsi in Colombia, ma le prossime elezioni presidenziali e legislative a fine maggio 2022 sono un’ opportunità. In buona posizione per vincere le elezioni e quindi l’ uribismo è il Patto Storico per l’ Alternativa, una coalizione politica ed elettorale in Colombia composta da partiti politici e movimenti sociali di centrosinistra e di sinistra. È stata lanciata l 11 febbraio 2021 attraverso una conferenza stampa alla quale hanno partecipato diversi leader politici . del paese, hanno partecipato: Gustavo Petro, Alexander López, Iván Cepeda, María José Pizarro, Roy Barreras, Clara López, Aída Avella, Armando Benedetti, Martha Peralta, tra gli altri. L obiettivo è essere alternativa a Iván Duque, al suo capo Álvaro Uribe e al loro partito il Centro Democrático. E chiaro che per vincere Patto Storico deve coinvolgere i sindacati del Paro No se Para, i lavoratori, i campesinos, i popoli originari, gli afro-discendenti, gli insegnanti, gli studenti, le donne e altre organizzazioni sociali.

Manifesto del Patto Storico con al centro il leader Gustavo Petro, favorito nei sondaggi con oltre il 20%

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

Un pensiero su “COLOMBIA. ELEZIONI PRESIDENZIALI E LEGISLATIVE 2022 PER IL CAMBIO.”

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