Il 1º gennaio ha un doppio significato per Cuba: oltre all’inizio del nuovo anno, infatti, segna anche l’anniversario del trionfo della Rivoluzione guidata da Fidel Castro, il 1º gennaio 1959. A pochi giorni da questa importante ricorrenza, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, presidente della Repubblica di Cuba e primo segretario del Partido Comunista de Cuba, ha visitato diverse istituzioni scientifiche, risultate fondamentali nella lotta dell’isola contro la pandemia di Covid-19.
Innanzi tutto, Díaz-Canel ha visitato la sede centrale dell’Instituto Finlay de Vacunas (IFV): “È stato un piacere, alla vigilia dell’anniversario della Rivoluzione Cubana, visitare la sede, recentemente ristrutturata, dell’Istituto Finlay, un centro all’avanguardia nella creazione di vaccini della linea Soberana, che hanno così con successo contribuito alla lotta del Paese contro la pandemia”, ha detto il presidente. Díaz-Canel si è augurato che il 2022 porti ulteriori progressi scientifici attraverso “conoscenza, impegno, saggezza, resistenza creativa, bellezza”.
Díaz-Canel ha anche visitato il Centro delle Neuroscienze di Cuba (CNEURO), dove il suo direttore Mitchell Valdés-Sosa lo ha aggiornato sui progetti che portano avanti, tra cui Ventipap, un sistema di supporto respiratorio non invasivo, già registrato per il suo utilizzo; uno stimolatore del nervo vago per il trattamento dell’epilessia, che potrebbe predire l’insorgenza di convulsioni; un impianto cocleare cubano; infine gli studi della molecola Amylovis nel trattamento dell’Alzheimer.
Il presidente ha anche visitato un piccolo stabilimento in cui viene prodotto lo spray nasale con cui può essere somministrato il candidato vaccinale Mambisa contro il Covid-19, come riporta l’articolo a firma di Leticia Martínez Hernández pubblicato su Granma. Nello stesso stabilimento vengono prodotti anche occhiali protettivi di alta qualità per scienziati e personale sanitario, sempre esposti a grandi rischi.
Infine, Díaz-Canel ha completato il proprio giro di visite al Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica (CNIC), dove ha visitato la mostra fotografica “Con nosotros está Fidel”.
Negli ultimi giorni, il leader cubano ha tenuto anche un incontro con autorità statali e commerciali e scienziati ed esperti al fine di valutare l’attuazione del Sistema di Gestione del Governo basato sulla Scienza e l’Innovazione (SGGCI) nel settore agricolo. Oltre alla medicina, infatti, l’agricoltura rappresenta l’area in cui, sin dal trionfo della Rivoluzione nel 1959, si è maggiormente promosso un sistema di scienza, tecnologia e innovazione.
“La produzione alimentare, l’agricoltura, come settore primario, deve svilupparsi. È un compito in sospeso che dobbiamo risolvere nonostante la scarsa disponibilità di risorse e il blocco del governo degli Stati Uniti, ma siamo in questo dibattito da anni e non stiamo facendo progressi”, ha sottolineato criticamente Díaz-Canel nel suo discorso.
Alla riunione hanno partecipato diversi importanti esponenti politici, compreso il ministro dell’Agricoltura, Idael Pérez Brito. “Una delle sfide più grandi – ha spiegato Pérez Brito – è nel capitale umano, nel senso di garantire la permanenza della forza lavoro (operaia, tecnica e professionale), prima di tutto, diretta sul campo, oltre a farla crescere in numero e perfezionare la sua formazione”. L’obiettivo di Cuba resta quello di utilizzare le conoscenze scientifiche e tecnologiche al fine di ottenere “maggiore produzione con meno spese“.
Nelle conclusioni dell’incontro, il Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha sottolineato che nel settore agricolo e forestale è necessario realizzare innovazioni di ogni tipo, e la prima è organizzativa, come si legge nell’articolo pubblicato da René Tamayo León su Granma. Il segretario del PCC ha inoltre riflettuto sulla capacità del Paese di generare più scienza e innovazione in agricoltura, perché tutte le università cubane – ha affermato – hanno qualche programma o progetto legato alla produzione alimentare, e il sistema agricolo ha una fitta rete di centri di ricerca. “Per realizzare queste potenzialità, però, è necessario convocare scienziati, incoraggiare la loro partecipazione alla costruzione e realizzazione dei loro progetti, e poi avere da loro un riscontro affinché i risultati vengano valutati e discussi nuovamente”.
Cuba si approssima a chiudere un anno, il 2021, che ha portato numerose difficoltà, ma che proprio per questo ha anche dimostrato la capacità di resilienza del popolo e del governo dell’isola. La campagna vaccinale, effettuata interamente con vaccini prodotti a Cuba, ha raggiunto importanti successi, e il 2022 dovrà consolidare il lavoro svolto quest’anno. A tal proposito, il ministro della Sanità, José Angel Portal Miranda, ha annunciato che per il mese di gennaio l’intera popolazione cubana avrà la sua dose di richiamo.
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Giulio Chinappi – World Politics Blog