Manifestazione sindacale contro le morti sul lavoro


Francesco Cecchini


Da poco. Un operaio è morto schiacciato dalla cabina di un escavatore oggi pomeriggio in un cantiere stradale in via della Fontana a Besana in Brianza, alle porte di Monza. Si tratta del secondo operaio morto schiacciato da un escavatore in un cantiere stradale in due giorni: a Novate Milanese un 63enne è deceduto colpito dalla benna che si era staccata da un escavatore. Quindi nel 2022 sono già 13 i lavoratori morti mentre lavoravano
Nel 2021 sono morti 1404 lavoratori per infortuni sul lavoro, di questi 695 sui luoghi di lavoro, con un aumento del 18% sui luoghi di lavoro rispetto all anno 2020, ma l anno scorso cè stato il fermo covid e nel monitoraggio dell’ Osservatorio Nazionale Morti Sul Lavoro* ( aperto il 1° gennaio 2008 da Carlo Soricelli, carlo.soricelli@gmail.com) i lavoratori morti per infortuni da covid. Rispetto al 2008 anno di apertura dell Osservatorio Nazionale l aumento dei morti sui luoghi di lavoro è del 9%. In questi 14 anni non c è stato nessun miglioramento, anzi.
La strage continua ed è infinita.
La responsabilità è del padronato le cause sono molte. Sono le modalità di lavoro, i tempi di lavoro, i ritmi di lavoro, l inefficace formazione alla mansione, che rappresentano il reale punto debole del sistema, il tutto riconducibile a un organizzazione del lavoro che non è attenta alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro.
La liberalizzazione del sub appalto e la reintroduzione del massimo ribasso introdotta Decreto Semplificazioni significa colpire le tutele ed i diritti dei lavoratori intermini di sicurezza, legalità e qualità del lavoro. E inaccettabile che il Governo anziché impegnarsi per fermare le morti sul lavoro, deregolamenti celandosi dietro la semplificazione.
Ci saranno così cantieri giungla dove i lavoratori vedrebbero peggiorare le condizioni di sicurezza favorendo le infiltrazioni mafiose.
Rispetto a questa tragedia è ancora valido quanto dichiarato lo scorso 6 maggio da Antonello Patta, Segreteria Nazionale PRC-SE Responsabile del lavoro, e Giovanna Capelli, Segreteria Regionale Lombardia PRC- Se Responsabile Sanità:
…Non si vuole vedere e nominare la tragedia che è sotto gli occhi di tutti ed è condensata nelle nude cifre nellultimo report dellInail sugli infortuni sul lavoro negli ultimi 5 anni, dal 2015 al 2019.
Gli infortuni sono stati 642 mila allanno con 380 mila lavoratori che si sono infortunati 2 volte e sono ben 192 mila le imprese, che hanno avuto 2 infortuni. Il dato ancor più triste è quello sui morti: 1072 morti in media allanno, ben 3 al giorno.
Tutto lo schieramento politico che sostiene il governo Draghi manifesta un tasso di ipocrisia al di là di ogni limite. Nel PNRR, latto di gran lunga più importante di questa e delle prossime legislature, il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro non è nemmeno citato; sono gli stessi politici che hanno composto i governi degli ultimi 10 anni e che hanno consapevolmente lasciato ridurre progressivamente il personale degli enti preposti ai controlli della sicurezza nei luoghi di lavoro, del tutto insensibili alle scontate tragiche conseguenze.
Da decenni le politiche neoliberiste di tutti i partiti attualmente al governo, in nome alla totale libertà delle imprese e alla logica del profitto a tutti i costi hanno distrutto quanto più possibile dei diritti e delle tutele del mondo del lavoro, favorendo diffuse condizioni di sfruttamento estremo in cui linsicurezza è la norma; e non ci si può ribellare perché perdi il lavoro e il misero stipendio con cui dai da mangiare alla tua famiglia. Nello stesso tempo e per gli stessi motivi è stato drasticamente tagliato il personale di tutte le funzioni pubbliche deputate a garantire la legalità: l ultimo governo Conte per ridurre le tariffe Inail alle imprese ha ridotto gli investimenti per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Più chiaro di così!
Su lor signori non si può contare; anzi, come risulta dal Recovery Plan intendono continuare sulla stessa strada. Quindi è necessario riprendere e rilanciare una stagione di lotte, superare l attuale frammentazione e le divisioni nella classe per costruire un grande movimento unitario che obblighi a cambiare rotta e avviare la prospettiva del cambiamento, perché il profitto non continui ad essere anteposto alla vita delle persone.

Foto Fabio Cimaglia / LaPresse 27-04-2018 Roma Politica "Safeday", manifestazione a Piazza SS Apostoli per la sicurezza sul lavoro organizzata da Feneal-Uil, Filca-Cisl, Fillea-Cgil Photo Fabio Cimaglia / LaPresse 27-04-2018 Roma (Italy) Politic "Safeday" demonstration in SS Apostoli Square for safety at work
  • https://cadutisullavoro.blogspot.com/

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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