Francesco Cecchini

Debretsion Gebremichael Debretsion, leader del  Fronte Popolare di Liberazione del Tigray (TPLF).
La guerra civile in Etiopia è scoppiata nel novembre 2020 quando il governo centrale ha inviato truppe per rovesciare il partito TPLF al governo della regione del Tigray, affermando che era in risposta agli attacchi dei ribelli ai campi dell’esercito.
Nonostante il governo centrale abbia dichiarato tregua umanitaria per il Tigray il 24 marzo 2022, questa regione composta da circa 7 milioni di persone, rimane tutt’oggi confinata ed assediata dalle forze speciali amhara, dalle milizie e dalle truppe eritree che fin dall’inizio hanno invaso e occupato territorio etiope in Tigray macchiandosi di crimini di guerra e contro l’umanità. Inoltre vi è mancanza di cibo, la popolazione soffre una fame cronica, e inesistenza di assistenza sanitaria.
I ribelli del Tigray hanno creato una squadra per negoziare con il governo etiope, ha detto all’AFP un portavoce del Fronte di liberazione del popolo del Tigray. L’annuncio arriva meno di una settimana dopo che un ente governativo etiope incaricato di esaminare la possibilità di colloqui di pace con il TPLF ha tenuto il suo primo incontro.
Ma in segno delle sfide che ostacolano il processo, il Prosperity Party del primo ministro Abiy Ahmed ha insistito sul fatto che qualsiasi negoziato potesse essere guidato solo dall’Unione Africana (UA), una posizione respinta dai ribelli. Il TPLF ha espresso preoccupazione per la “vicinanza” dell’inviato dell’UA, l’ex presidente nigeriano Olusegun Obasanjo, ad Abiy e ha affermato di volere che i colloqui si svolgano sotto gli auspici del presidente keniota Uhuru Kenyatta. “Saremo pronti a inviare una delegazione a Nairobi… e hanno creato una squadra con membri di alto rango”, ha detto all’AFP il portavoce del TPLF Getachew Reda, senza fornire ulteriori dettagli. “Sarebbe molto irresponsabile per noi sottoporre tutti i processi negoziali all’UA”, ha affermato, aggiungendo che qualsiasi colloquio dovrebbe coinvolgere Kenyatta, che ha svolto un ruolo attivo negli sforzi di pace.
Il comitato del governo è guidato dal vice primo ministro Demeke Mekonen, che funge anche da ministro degli esteri.
Non è stata ancora fissata una data per il primo incontro, comunque è chiaro che per la delegazione del TPLF gli obiettivi sono una pace reale e l’ autonomia del Tigray dal governo di Adis Abeba.

Primo ministro etiope Abiy Ahmed, un premio Nobel per la pace in tenuta da guerra

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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