L’accordo trovato per la nascita dell’esecutivo di centro-destra rappresenta uno storico sdoganamento per l’estrema destra dei Democratici Svedesi, risultati decisivi per il voto di fiducia al governo.
Poco più di un mese dopo le elezioni dell’11 settembre, la Svezia ha visto la nascita di un nuovo governo ed il passaggio di consegne tra il primo ministro uscente, Magdalena Andersson, ed il nuovo capo dell’esecutivo Ulf Kristersson.
Il verdetto elettorale aveva visto il Partito Socialdemocratico dei Lavoratori di Svezia (Sveriges Socialdemokratiska Arbetareparti, S/SAP) risultare ancora una volta come la prima forza politica del Paese, ma senza una solida maggioranza a sostenerlo. Andersson avrebbe comunque potuto formare un nuovo governo con un accordo di compromesso, ma dopo cinque anni passati come leader dell’opposizione, Ulf Kristersson, leader del Partito Moderato (Moderata Samlingspartiet), aveva intenzione di salire al timone di comando.
Secondo l’accordo di Tidö, il nuovo governo di centro-destra sarà composto dal Partito Moderato, dai Liberali (Liberalerna) di Johan Pehrson e dai Democratici Cristiani (Kristdemokraterna) di Ebba Busch. Tuttavia, le tre formazioni di centro-destra contano solamente 104 seggi su 349, numero che non avrebbe permesso a Kristersson di ottenere la fiducia. Per questo, il leader dei Moderati ha incluso nel controverso accordo anche il partito di estrema destra dei Democratici Svedesi (Sverigedemokraterna, SD) di Jimmie Åkesson, reduci da uno storico secondo posto alle elezioni di settembre.
Åkesson ha accettato di fornire un supporto esterno al governo di centro-destra, ma in cambio i partiti di centro-destra hanno permesso a Julia Kronlid (SD) di essere eletta come vicepresidente del parlamento di Stoccolma, il Riksdag, dopo la conferma del moderato Andreas Norlén, in carica dal 2018, alla presidenza della camera. Con il sostegno dell’estrema destra, il governo Kristersson ha dunque ottenuto la fiducia nel voto del 17 ottobre con 176 voti contro 173.
Sebbene i Democratici Svedesi non siano entrati a pieno titolo nella formazione di governo, il loro voto è stato indubbiamente decisivo per la nascita del nuovo esecutivo. Questo rappresenta un importante sdoganamento per una formazione politica che, fino ad ora, era sempre stata esclusa dalle altre formazioni del parlamento svedese. Inoltre, molti temono che, pur restando formalmente fuori dal governo, il partito di Åkesson possa esercitare una grande influenza sull’esecutivo, visto che, senza i voti di SD, Kristersson perderebbe immediatamente la maggioranza. Del resto i Moderati di Kristersson rappresentano solamente la terza formazione per numero di seggi in parlamento, e risulta quanto meno ironico che un partito con tale nome abbia fatto appello all’estrema destra pur di andare al governo.
Per quanto riguarda la composizione dell’esecutivo, il Partito Moderato ha ottenuto 13 incarichi, mentre sei ministeri sono andati ai Democratici Cristiani e cinque ai Liberali. Ebba Busch, la leader dei Democratici Cristiani, è stata nominata vice primo ministro e ministro dell’Energia e dell’Impresa, mentre il leader liberale Johan Pehrson ha ottenuto la carica di ministro dell’Impiego e dell’Integrazione.
COMPOSIZIONE DEL GOVERNO KRISTERSSON
Primo ministro: Ulf Kristersson (Moderati)
Vice primo ministro: Ebba Busch (Democratici Cristiani)
Ministro degli Affari Europei: Jessika Roswall (Moderati)
Ministro della Giustizia: Gunnar Strömmer (Moderati)
Ministro dell Migrazioni: Maria Malmer Stenergard (Moderati)
Ministro degli Affari Esteri: Tobias Billström (Moderati)
Ministro del Commercio Estero e degli Aiuti Esteri: Johan Forssell (Moderati)
Ministro della Difesa: Pål Jonson (Moderati)
Ministro della Difesa Civile: Carl-Oskar Bohlin (Moderati)
Ministro degli Affari Sociali: Jakob Forssmed (Democratici Cristiani)
Ministro della Sanità: Acko Ankarberg Johansson (Democratici Cristiani)
Ministro dei Servizi Sociali: Camilla Waltersson Grönvall (Moderati)
Ministro della Sicurezza Sociale e delle Pensioni: Anna Tenje (Moderati)
Ministro delle Finanze: Elisabeth Svantesson (Moderati)
Ministro dei Mercati Finanziari: Niklas Wykman (Moderati)
Ministro della Pubblica Amministrazione: Erik Slottner (Democratici Cristiani)
Ministro dell’Istruzione: Mats Persson (Liberali)
Ministro delle Scuole: Lotta Edholm (Liberali)
Ministro dell’Energia e dell’Impresa: Ebba Busch (Democratici Cristiani)
Ministro dell’Ambiente: Romina Pourmokhtari (Liberali)
Ministro della Cultura: Parisa Liljestrand (Moderati)
Ministro dell’Impiego e dell’Integrazione: Johan Pehrson (Liberali)
Ministro dell’Uguaglianza di Genere: Paulina Brandberg (Liberali)
Ministro degli Affari Sociali: Peter Kullgren (Democratici Cristiani)
Ministro delle Infrastrutture e degli Alloggi: Andreas Carlson (Democratici Cristiani)
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Giulio Chinappi – World Politics Blog