Capitan Salvini e sullo sfondo il Ponte sullo Stretto di Messina.

Matteo Salvini, leghista, rilancia un progetto molto controverso, che la Lega di Bossi non ha mai potuto digerire. Il nuovo ministro riprende il progetto del ponte che collega la Sicilia al resto del Paese, in una zona sismica molto esposta.
Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture italiano Matteo Salvini posa prima della prima riunione di gabinetto del nuovo governo il 23 ottobre 2022 a Palazzo Chigi a Roma. – La leader di estrema destra Giorgia Meloni è stata nominata primo ministro italiano il 21 ottobre 2022 dopo la storica vittoria elettorale del suo partito, diventando la prima donna a capo di un governo in Italia
 Pochi giorni dopo essere stato nominato ministro delle Infrastrutture italiano, Matteo Salvini ha riacceso il vecchio e controverso sogno di costruire un gigantesco ponte multimiliardario che colleghi la Sicilia alla terraferma, in una delle zone più a rischio sismico d’Europa.
Matteo Salvini ha dichiarato alla televisione di Stato lunedì 24 ottobre che avrebbe attuato il piano a lungo discusso per collegare Messina con Reggio Calabria, riporta The Guardian, nonostante il progetto sia stato più volte respinto dai governi precedenti a causa dei costi elevati, dell’impraticabilità tecnica e dell’impatto ambientale .
“Nei prossimi cinque anni, l’inizio dei lavori di costruzione del Ponte sullo Stretto è uno dei miei obiettivi”, ha affermato Matteo Salvini. “Il trasbordo dei traghetti, oltre all’inquinamento e alla perdita di tempo, costa alle persone in un anno più di quanto costerebbe costruire il ponte. Secondo il ministro, la costruzione del ponte creerebbe circa 100mila nuovi posti di lavoro.
Il sogno di costruire un ponte sullo Stretto di Messina risale agli antichi romani che, secondo alcuni storici, furono gli unici ad aver costruito qualcosa di simile, per trasportare dalla Sicilia a Roma 140 elefanti da guerra catturati dai romani ai Cartaginesi durante la prima guerra punica.
Silvio Berlusconi era per questo progetto e dichiarò: : “Costruiremo il ponte, così se uno ha un grande amore dall’altra parte dello Stretto, potrà andarci anche alle quattro di notte, senza aspettare i traghetti…”.
Quasi 2000 anni dopo, fu la volta del dittatore Benito Mussolini di sognare di collegare la Sicilia al resto del Paese. Alla fine non ne è venuto fuori nulla. Poi è stata la volta di Silvio Berlusconi e del suo governo, che tra gli anni Novanta ei primi anni Duemila ha ottenuto da Bruxelles un finanziamento parziale per un programma da 6 miliardi di euro. Ma Romano Prodi, che poi ha sostituito Berlusconi, non ha dato seguito.

In uno studio del 2021, gli scienziati hanno individuato una faglia sul fondo marino dello Stretto di Messina, che ha causato il devastante terremoto che ha causato la morte di 120.000 persone nel 1908, il più grande terremoto del 20° secolo. L’ubicazione prevista per la realizzazione del ponte resta quindi una delle aree a più alto rischio sismico in Europa. Ma Matteo Salvini non si scoraggia. “Sono decenni che si parla di attraversare lo Stretto di Messina, e dal 1981 sono stati spesi centinaia di milioni di euro senza ottenere nulla. Intendiamo finalmente passare dalle parole ai fatti.”             

Cronaca di un possibile disastro annunciato, se Capitan Salvini riuscirà a realizzare il Ponte sullo Strettto di Messina.

La faglia responsabile del terremoto del 1908 mappata lungo l’asse dello Stretto di Messina ed in Calabria meridionale e immagini del terremoto

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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