La propaganda antirussa non si ferma neppure di fronte al rischio concreto di una terza guerra mondiale, e fino all’ultimo sta provando ad addossare alla Russia le colpe dell’Ucraina, che potrebbe addirittura aver colpito la Polonia di proposito.

Lo scorso 15 novembre, un missile è caduto in territorio polacco, precisamente nel piccolo centro di Przewodów, uccidendo due persone. Immediatamente, il circo mediatico occidentale ha puntato il dito contro la Russia, ignorando completamente le smentite di Mosca e le evidenze secondo le quali le foto mostravano chiaramente come il missile non fosse russo, e creando un clima propizio unicamente allo scoppio della terza guerra mondiale. Accecati dalla loro russofobia, costoro non si sono forse resi conto che tale notizia avrebbe rappresentato un attacco contro un Paese membro della NATO, con tutte le sue possibili conseguenze.

Come dichiarato immediatamente dalla Russia, il missile era in realtà ucraino, fatto successivamente confermato dalle indagini effettuate dalla Polonia e avallate persino dagli Stati Uniti. Non un missile russo, né – come qualcuno aveva fantasiosamente ipotizzato – frammenti di un missile russo intercettato dalla difesa ucraina, ma un vero e proprio missile lanciato da Kiev in direzione opposta rispetto a dove si trova l’area del conflitto con la Russia.

Il presidente polacco Andrzej Duda non ha potuto far altro che dichiarare pubblicamente l’origine ucraina del missile, ricevendo immediatamente l’avallo del segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin. “Abbiamo piena fiducia nella capacità della Polonia di condurre questa indagine in modo corretto“, ha detto Austin, il quale ha aggiunto che “le nostre informazioni supportano ciò che il presidente Duda ha detto in precedenza, la sua valutazione preliminare. Questo è molto probabilmente il risultato di un missile della difesa aerea ucraina“.

I media antirussi sono allora corsi ai ripari, giustificando innanzi tutto l’accaduto come un incidente, e poi sposando la tesi secondo la quale “il missile è ucraino, ma la responsabilità è russa”, secondo le parole paradossali dello stesso Austin. Un’assurdità logica che dimostra come la propaganda non abbia nessun tipo di vergogna. Come risulta ovvio, invece, l’Ucraina – e non la Russia – ha colpito il territorio di un Paese NATO, uccidendone due cittadini, e a rigor di logica l’Alleanza Atlantica dovrebbe quanto meno sospendere la sua assistenza militare a Kiev, quando non prendere delle misure di rappresaglia nei suoi confronti. Invece, si preferisce vendere la tesi secondo la quale la causa prima di qualsiasi male sarebbe l’intrinseca malvagità della Russia e del suo terribile “autocrate”, Vladimir Putin.

La situazione potrebbe rivelarsi ancora peggiore se venisse provata la volontarietà dell’accaduto da parte dell’Ucraina. Se, al momento, il presidente polacco Andrzej Duda ha affermato che non si è trattato di un attacco deliberato alla Polonia e i media occidentali danno per scontata la tesi dell’incidente, non tutti sono d’accordo con tale teoria. L’Ucraina avrebbe infatti avuto l’interesse di simulare la caduta di un missile russo in Polonia nella speranza di un sostegno sempre maggiore da parte della NATO, quando non un suo intervento diretto. Questo è dimostrato non solo dalla distanza tra l’area dell’impatto e quella del conflitto, ma soprattutto dal fatto che il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj, anziché scusarsi immediatamente per l’incidente, abbia continuato fino all’ultimo ad affermare che il missile non fosse ucraino.

Vasilij Nebenzja, rappresentante della Federazione Russa alle Nazioni Unite, ha apertamente accusato Ucraina e Polonia di aver tentato di provocare uno scontro diretto tra NATO e Russia. “Le dichiarazioni assolutamente irresponsabili fatte dalla leadership di questi due paesi non possono essere interpretate che in questo modo”, ha detto il diplomatico russo. Nebenzja ha poi sottolineato che Zelens’kyj “non poteva non avere l’informazione che si trattasse di missili ucraini […]. Ciò significa che non è stata solo una deliberata disinformazione, ma un tentativo consapevole di spingere la NATO, che sta conducendo una guerra per procura con la Russia in Ucraina, a essere coinvolta in uno scontro diretto con il nostro Paese”.

Anche oggi, nonostante l’ovvio motivo della provocazione ucraino-polacca, molti rappresentanti dei paesi occidentali hanno parlato nel senso che anche se l’Ucraina ha lanciato il missile, la colpa è comunque della Russia che sta distruggendo infrastrutture critiche“, ha successivamente detto il diplomatico in una conferenza stampa a margine della riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. “I difetti di questa logica si manifestano con tutta la loro forza rispetto al bombardamento irresponsabile della centrale nucleare di Zaporož’e, che, come tutti qui capiscono perfettamente, è opera dell’Ucraina“.

La disinformazione diffusa dal governo ucraino e dai mass media occidentali ha oramai raggiunto un alto livello di pericolosità, tale da rischiare di fomentare direttamente lo scoppio della terza guerra mondiale. La situazione è diventata talmente allarmante che, persino negli Stati Uniti, molti alti funzionari hanno manifestato la propria contrarietà nei confronti di questa linea. Secondo l’importante testata nordamericana Politico, alti funzionari statunitensi hanno chiesto ai loro alleati della NATO di astenersi dal fare dichiarazioni categoriche circa le responsabilità dell’accaduto. Gli Stati Uniti avrebbero anche invitato il presidente ucraino ad usare toni più moderati in seguito alle sue insistenze circa l’origine non ucraina del missile.

In una situazione in cui Russia e Stati Uniti hanno iniziato a dialogare per tentare di trovare una soluzione di compromesso sulla questione ucraina, e mentre anche un importante esponente della leadership militare nordamericana come il capo di stato maggiore Mark Milley ha affermato che l’Ucraina ha possibilità minime di vittoria militare, il governo di Kiev potrebbe aver tentato un ultimo estremo tentativo per convincere la NATO a intervenire direttamente. Fortunatamente, almeno questa volta, l’animo guerrafondaio statunitense ha saputo placarsi di fronte al rischio di un conflitto nucleare globale.

CLICCA QUI PER LA PAGINA FACEBOOK

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy