FILE - At this time German Chancellor Angela Merkel talks to the media during her visit at the TUMO education center for creative technologies in Berlin, Germany, Monday, Nov. 22, 2021. Former German Chancellor Angela Merkel has defended decisions made during her time in power to buy natural gas from Russia, which was Germany's main gas supplier when she left power. (AP Photo/Markus Schreiber, Pool, File)

Giorgia Meloni e Matteo Salvini nel 2016

Nel 2016 Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia e Matteo Salvini della Lega si schierarono assieme a Forza Italia per vietare la proroga delle concessioni entro 12 miglia dalla costa. La leader di Fdi spiegava che le trivellazioni andavano fermate “per dire basta all’inquinamento del nostro mare”.  Matteo Salvini si era esposto con più decisione, affermando che, , “la nostra ricchezza è il nostro paesaggio, l’agricoltura, il turismo, il mare, la pesca e non qualche buco nell’acqua”. Salvini molto amante delle scritte sulle felpe, ne aveva indossato una con scritto “stop trivelle, vota sì”.
Eleonora Evi e Angelo Bonelli, hanno affermato: Giorgia Meloni è Giano Bifronte, come Salvini. Fuori dal governo facevano entrambi le battaglie contro le trivelle perché dicevano che inquinavano i nostri mari ed erano un favore alle lobby del petrolio. Ora invece hanno approvato un emendamento al DL Aiuti Ter che dà il via libera alla devastazione dei nostri mari.”

Giorgia Meloni e la mappa delle trivelle a mare, volute dal suo governo
In questo quadro la situazione del Polesine, dove la terra continua a sprofondare  è, probabilmente la più drammatica. Dal Polesine sale un coro: no. Ed è un coro che, va oltre le appartenenze politiche, le tessere di partito, la fedeltà a un governo «amico» appena votato. Men che meno c’entra l’«ambientalismo ideologico» additato da Giorgia Meloni in Parlamento come la causa prima di ogni blocco a questo o quel progetto: è il tutto il mondo, popolzione e sindaci, a dire no.  Non si fida il direttore del Consorzio di bonifica polesano Giancarlo Mantovani che spiega come i danni del passato sono stati tali che «pressoché tutto il territorio è sotto di tre metri se non di quattro col risultato che noi dobbiamo “sollevare”, cioè pompare e tirar su 400 milioni di metri cubi d’acqua l’anno: 150 di pioggia, 250 di infiltrazioni marine. Quanto agli studi rassicuranti, io dei modelli matematici non mi fido più. Basti vedere com’è finita al Lido di Dante, vicino a Ravenna. E dicevano che non c’erano problemi…». Non si fida Moreno Gasparini, il presidente del Parco Delta del Po che ha fatto ricorso al Tar contro la Po Valley, una multinazionale australiana portatrice di un progetto per gli ambientalisti «ad alto rischio»: «Non capisco perché insistere sul gas invece che sulle energie alternative. Stanno cercando di salvare dalle acque la basilica di San Marco e noi, a trenta chilometri, insistiamo sul gas?»
E’ stato creato un “Tavolo tecnico-scientifico a tutela dell’ambiente”, ma i polesani, che vivono nei comuni di Adria, Ariano Polesine, Corbola, Loreo,Popozzine Porto Tolle, Porto Viro,Rosolina e Taglio del Po,  non abboccano. Significativa è la dichiarazione  di Gianni Vidali, memoria storica del Delta del Po: ” Qui venne Enrico Mattei a rassicurarci e dirci che non sarebbe successo nulla. Poi abbiamo visto com’è andata.” La sua posizione rappresenta tutti i polesani.



POLESINE NO TRIVELLE

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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