Il Partito Laburista ha vinto le elezioni sull’isola caraibica in maniera netta, permettendo al primo ministro Roosevelt Skerrit, grande amico di Cuba e Venezuela, di ottenere un nuovo mandato al governo.
In occasione delle elezioni dello scorso 6 dicembre, l’isola caraibica di Dominica ha confermato ancora una volta la sua tradizione politica di sinistra. Al governo dal 2000, il Dominica Labour Party ha infatti ottenuto una nuova schiacciante vittoria sotto la guida del primo ministro Roosevelt Skerrit, in carica dal 2005, che ha ottenuto un quinto mandato consecutivo.
Dando i numeri, la formazione di Skerrit ha conquistato ben diciannove dei ventuno seggi che compongono il piccolo emiciclo di Roseau, la capitale dell’isola, superando l’83% delle preferenze. Gli altri due scranni saranno occupati da deputati indipendenti, mentre la lista di opposizione Team Unity Dominica ha ottenuto appena 153 voti a livello nazionale, non riuscendo ad eleggere rappresentanti.
Dopo aver conosciuto i risultati delle elezioni, Skerrit ha ringraziato i cittadini per “questa espressione di fiducia. Prometto di fare tutto ciò che è in mio potere per spingere la nostra gloriosa nazione verso la crescita, il progresso e la prosperità per tutti“, ha detto il primo ministro.
Nel corso della sua leadership, Roosevelt Skerrit ha tracciato una rotta molto chiara circa la politica estera di Dominica. Nel 2008, infatti, Dominica ha aderito all’ALBA-TCP (Alianza Bolivariana para los Pueblos de Nuestra – Tratado de Comercio de los Pueblos), l’organizzazione internazionale promossa da Cuba e Venezuela come argine all’imperversare dell’imperialismo nordamericano nel continente.
L’ALBA-TCP ha rilasciato un comunicato ufficiale per congratularsi con Skerrit circa la sua vittoria. L’organizzazione ha evidenziato che il popolo dominicano “ha deciso di proseguire sulla strada del proprio modello di sviluppo nazionale, garantendo continuità nella crescita economica, nelle trasformazioni sociali e rafforzando l’unità regionale”.
Lo scorso 30 novembre, Skerrit si è recato a Caracas, dove è stato ricevuto dal presidente Nicolás Maduro “al fine di rafforzare e approfondire i legami di scambio bilaterale tra i due Paesi”, secondo quanto si legge su TeleSur. “Oggi, 30 novembre, ho ricevuto una piacevole visita da Roosevelt Skerrit, primo ministro del Commonwealth della Dominica. Un grande amico del popolo venezuelano! Siamo Paesi fratelli, uniti dalla solidarietà, dalla cooperazione e dallo sviluppo delle nostre nazioni“, ha affermato in quell’occasione il leader venezuelano.
Entrambi gli alti funzionari hanno esaminato nel palazzo di Miraflores, la residenza presidenziale venezuelana, gli accordi che mirano a rafforzare i meccanismi di integrazione regionale, mostrando inoltre il loro interesse ad espandere i patti comuni che i due Paesi hanno stipulato.
Dominica ha anche fatto sentire la sua voce circa l’emergenza climatica che riguarda tutto il mondo. Charles Angelo Savarin, presidente dell’isola, ha tenuto un importante discorso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel mese di settembre, in occasione del quale ha esortato i leader dei principali Paesi mondiali ad agire al più presto per evitare la catastrofe.
Senza andare sul sottile, Savarin ha chiesto ai rappresentanti degli altri Paesi “di parlare meno e mettere in atto azioni concrete per ridurre l’anidride carbonica nell’atmosfera“. “Continuiamo a difendere l’appello all’azione globale, al multilateralismo, alla costruzione di un futuro sostenibile ed equo per tutti“, ha affermato Charles Angelo Savarin, chiedendo alla comunità internazionale finanziamenti per raggiungere l’adattamento e la resilienza degli Stati insulari ai disastri climatici.
Come altre isole caraibiche, anche Dominica subisce le pesanti conseguenze del cambiamento climatico, a partire dagli uragani che hanno devastato il Paese in diverse occasioni. Nel suo discorso, Savarin ha anche avvertito che l’innalzamento del livello del mare e il suo riscaldamento, la siccità e altre condizioni meteorologiche sfavorevoli portano al pericolo di scomparsa per i piccoli Stati insulari.
Nella stessa occasione, il presidente Savarin ha anche condannato il blocco economico e politico contro Cuba, dichiarandolo ingiusto e arcaico, e successivamente ha denunciato e chiesto la cessazione delle sanzioni finanziarie ed economiche contro il Venezuela. Allo stesso modo, ha riconosciuto il ruolo di Cuba e la sua solidarietà nell’invio e scambio di assistenza tecnica, medici professionisti e formazione professionale per studenti.
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Giulio Chinappi – World Politics Blog