Jakob Ellemann-Jensen of the Liberal Party, Prime Minister Mette Frederiksen of the Social Democrats and Lars Lokke Rasmussen of the Moderates attend a presentation of a new Danish government at Marienborg Castle, Copenhagen, Denmark December 14, 2022. Ritzau Scanpix/Mads Claus Rasmussen via REUTERS

Il primo ministro danese ha dato vita al suo secondo governo, ma questa volta i Socialdemocratici si sono alleati con gli storici avversari di Venstre, dimostrando ancora una volta come la rivalità tra centro-destra e centro-sinistra sia solo una messa in scena.

Primo ministro della Danimarca dal giugno del 2019, Mette Frederiksen ha inaugurato il 15 dicembre il suo secondo governo, nato in seguito alle elezioni dello scorso 1º novembre. Tuttavia, il nuovo esecutivo sarà caratterizzato da una forte svolta a destra, per via delle scelte di alleanza effettuate dalla stessa Frederiksen.

Leader dei Socialdemocratici (Socialdemokraterne), il primo ministro ha deciso di abbandonare il patto orientato a sinistra del suo precedente mandato, in cui il governo era sostenuto dal Partito Popolare Socialista (Socialistisk Folkeparti, SF) e dall’Alleanza Rosso-Verde (Enhedslisten – De Rød-Grønne), scegliendo di stringere un’alleanza con le formazioni di centro-destra. Questo ha portato allo “storico” patto con Jakob Ellemann-Jensen, leader di Venstre, la principale formazione di centro-destra, con la quale i Socialdemocratici non governavano dal 1978.

Il governo Frederiksen II sarà dunque composto da Socialdemocratici, Venstre e Moderati (Moderaterne), ottenendo il sostegno di 89 deputati sui 179 scranni che compongono l’emiciclo di Copenaghen. Jakob Ellemann-Jensen ha ottenuto gli incarichi di vice primo ministro e ministro della Difesa, mentre Lars Løkke Rasmussen, leader dei Moderati, è stato nominato ministro degli Esteri.

La nomina di Ellemann-Jensen alla Difesa non lascia presagire nulla di buono, visto che il leader di Venstre da sempre propone un cospicuo aumento della spesa militare della Danimarca. Il neoministro ha dichiarato che prevede di investire ulteriori 18 miliardi di euro all’anno nel settore della difesa: “C’è la guerra nel continente e la difesa della Danimarca è più importante di quanto non lo sia stata negli anni precedenti“, ha dichiarato Ellemann-Jensen, in evidente ricerca di approvazione da parte della NATO e di Washington.

Nel complesso, i Socialdemocratici esprimeranno il primo ministro ed altre otto cariche ministeriali, a Venstre spetteranno sette ministeri e ai Moderati cinque. Ciò significa anche che nove ministri socialdemocratici del precedente esecutivo non sono stati inclusi nella nuova squadra di governo.

La vicenda danese dimostra ancora una volta come l’opposizione tra forze di centro-destra e centro-sinistra sia in realtà fittizia e volta solamente a dare l’illusione ai cittadini di avere la possibilità di scegliere. Ai toni spesso violenti delle campagne elettorali, infatti, fanno poi seguito alleanze trasversali che dimostrano come le differenze riguardino questioni di secondo piano. I principali distinguo esistenti si limitano dunque alla retorica, in quanto in realtà questi due schieramenti rappresentano due anime della classe dominante che rivaleggiano per ottenere una maggiore fetta del potere politico ed economico. Ma, nel momento della verità, emerge sempre la comunanza di vedute sui temi fondamentali: piena fedeltà al modello economico capitalista e totale genuflessione all’imperialismo atlantista a guida statunitense.

LA SQUADRA DEL GOVERNO FREDERIKSEN II

Primo ministro: Mette Frederiksen (S)
Vice primo ministro e ministro della Difesa: Jakob Ellemann-Jensen (V)
Ministro degli Affari Esteri: Lars Løkke Rasmussen (M)
Ministro delle Finanze: Nicolai Wammen (S)
Ministro dell’Economia: Troels Lund Poulsen (V)
Ministro dell’Interno e della Sanità: Sophie Løhde (V)
Ministro della Giustizia: Peter Hummelgaard (S)
Ministro della Cultura: Jakob Engel-Schmidt (M)
Ministro degli Affari Economici: Morten Bødskov (S)
Ministro per la Cooperazione allo Sviluppo e la Politica Climatica Globale: Dan Jørgensen (S)
Ministro dell’Ambiente: Magnus Heunicke (S)
Ministro degli Affari Sociali e dell’Edilizia Abitativa: Pernille Rosenkrantz-Theil (S)
Ministro del Lavoro: Ane Halsboe-Jørgensen (S)
Ministro dell’Infanzia e dell’Istruzione: Mattias Tesfaye (S)
Ministro per l’Immigrazione e l’Integrazione: Kaare Dybvad Bek (S)
Ministro delle Finanze Jeppe Bruus (S)
Ministro dell’Alimentazione, dell’Agricoltura e della Pesca: Jacob Jensen (V)
Ministro della Chiesa, per i Distretti Rurali e per la Cooperazione Nordica: Louise Schack Elholm (V)
Ministro dei Trasporti: Thomas Danielsen (V)
Ministro dell’Istruzione e della Ricerca: Christina Egelund (M)
Ministro per la Digitalizzazione e per l’Uguaglianza: Marie Bjerre (V)
Ministro per gli Anziani: Mette Kierkgaard (M)
Ministro del Clima, dell’Energia e dell’Approvvigionamento: Lars Aagaard (M)

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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