In Perù, ieri, la segretaria del Coordinamento Nazionale dei Diritti Umani (CNDDHH) Jennie Dador, ha elencato i numeri provvisori della repressione dei manifestanti da parte del neo governo peruviano, che ha estromesso ed imprigionato il presidente regolarmente eletto, il socialista Pedro Castillo.

“Ad oggi dobbiamo elencare 21 persone assassinate, non morte di morte naturale, ma assassinate.
89 feriti, 147 persone detenute illegalmente da personale non identificato e senza la possibilità di ricevere la visita di un avvocato difensore nel momento dell’arresto.

Il governo sta reprimendo con l’esercito la protesta in strada e usa i metodi militari impiegati contro il grande crimine organizzato e il narcotraffico.
Pertanto l’autoritarismo violento ha preso il posto del confronto democratico.

Chiediamo la fine dell’intervento militare e riteniamo responsabili di questi crimini le più alte autorità politiche del Paese”.

Contro la repressione del governo, ieri hanno presentato le dimissioni irrevocabili la ministra dell’Istruzione Patricia Correa, la quale ha respinto la “violenza di Stato” che ha causato proteste in varie regioni del Paese, ed il ministro della Cultura Jair Perez Brañez il quale ha definito “insostenibile” la sua permanenza al governo a causa delle “dolorose vicende avvenute nel Paese che hanno provocato la perdita irreparabile di fratelli e sorelle”.

Per quanto riguarda le reazioni internazionali, purtroppo il copione è noto.
I manifestanti uccisi assumono importanza per i governi occidentali e per i grandi media soltanto se la protesta è contro un presidente non gradito a Washington, nel caso contrario, il richiamo ai decantati Diritti Umani può attendere.

A 8 giorni dall’inizio della repressione in Perù non si rileva ancora alcuna condanna o presa di posizione ufficiale dell’Unione Europea, dei governi europei, del governo degli Stati Uniti o di Amnesty International, solitamente rapidi e coordinati nell’interferire nelle vicende degli altri paesi e nell’autoproclamarsi inflessibili paladini delle libertà e della democrazia.

Rete solidarietà rivoluzione bolivariana

Link e fonti del post nei commenti.

Fonti del post:

https://fb.watch/hsJWRjpgC8/

https://gestion.pe/peru/politica/jair-perez-presento-su-carta-de-renuncia-al-cargo-de-ministro-de-cultura-debido-a-muertes-en-protestas-dina-boluarte-noticia/

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