L’UE e la NATO stanno unendo le loro attività militari, politiche ed economiche ancora più strettamente di prima. Questo emerge da una dichiarazione congiunta delle due alleanze firmata dal Segretario Generale della NATO Jens Stoltenberg, dal Presidente del Consiglio dell’UE Charles Michel e dal Presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen martedì presso la sede di Bruxelles del patto di guerra transatlantico.

Secondo l’accordo, la cooperazione non sarà intensificata solo negli ambiti di cooperazione esistenti. Sono ora previste anche attività congiunte per la protezione delle infrastrutture critiche – ad esempio, l’approvvigionamento energetico e idrico -, un rafforzamento congiunto della “resilienza”, cioè della capacità di difesa economica e sociale nei conflitti, nonché attività congiunte nell’uso di tecnologie all’avanguardia. Quest’ultima si riferisce esplicitamente ai viaggi spaziali e alle cosiddette tecnologie dirompenti, che includono in particolare l’”intelligenza artificiale” (AI). La NATO e l’UE vogliono anche affrontare congiuntamente le conseguenze della catastrofe climatica per le questioni di sicurezza.

La dichiarazione congiunta dell’UE e della NATO pone particolare enfasi sul posizionamento fianco a fianco nella “crescente competizione geostrategica”. Questo vale innanzitutto per la lotta di potere con la Russia, la cui guerra in Ucraina viene classificata dalla dichiarazione come la “più grave minaccia alla sicurezza euro-atlantica degli ultimi decenni”. Nella guerra in Ucraina e nella guerra economica contro la Russia, l’UE e la NATO operano già nel più stretto coordinamento possibile. Ma la dichiarazione si estende ora alla competizione dell’Occidente con la Repubblica Popolare Cinese. Il documento afferma che “la crescente assertività e le politiche della Cina” pongono “sfide che dobbiamo affrontare”. Il previsto più stretto coordinamento offre agli Stati Uniti nuove opportunità di influenzare la politica cinese dell’UE e indirettamente anche quella della Germania. La dichiarazione cita la “manipolazione straniera delle informazioni e l’interferenza” come esempio concreto di attività congiunte che in realtà sono dirette sia contro Mosca che contro Pechino.

Come sottolineato martedì a Bruxelles, la cooperazione tra l’UE e la NATO ha ormai una storia di oltre 20 anni. È iniziata nel 2002 con una dichiarazione che concedeva all’UE l’uso delle infrastrutture della NATO. L’UE ne aveva bisogno perché non era ancora sufficientemente ben posizionata militarmente. La NATO, a sua volta, potrebbe sperare che la volontà dell’”Europa” di costruire le proprie costose strutture militari si indebolisca se l’UE si unisce ad essa – l’UE rimarrebbe dipendente da essa. Nel 2016 e nel 2018, le due alleanze hanno consolidato la loro cooperazione con due dichiarazioni congiunte che hanno avviato sforzi congiunti nella guerra informatica e nella “mobilità militare”. La dichiarazione firmata martedì si basa esplicitamente su questo. Il documento afferma che la NATO e l’UE continueranno a svolgere “ruoli complementari, coerenti e di reciproco rafforzamento”.

Tuttavia, non vi è alcuna garanzia che la dichiarazione abbia successo. In passato, la Turchia in particolare si è ripetutamente opposta agli accordi e alle attività congiunte – ufficialmente in riferimento al fatto che non riconosce Cipro, membro dell’UE, in base al diritto internazionale.

Di Nardi

Davide Nardi nasce a Milano nel 1975. Vive Rimini e ha cominciato a fare militanza politica nel 1994 iscrivendosi al PDS per poi uscirne nel 2006 quando questo si è trasformato in PD. Per due anni ha militato in Sinistra Democratica, per aderire infine nel 2009 al PRC. Blogger di AFV dal 2014

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