Sospesi dal lavoro per aver scioperato: questa la sorte di 30 dipendenti della cooperativa MD Service, impiegata presso il magazzino Kamila di Parma – che rifornisce i punti vendita Coop -, i quali da mesi protestano per la mancata regolarizzazione della propria posizione lavorativa. Secondo il sindacato ADL COBAS, si tratta di una vera e propria “strategia della tensione”, oltre che di una “condotta antisindacale”, di “gravità inaudita perché mira a colpire e reprimere direttamente il puro e semplice diritto allo sciopero”.

La trattativa con MD Service per la regolarizzazione dei lavoratori è in atto da mesi, ma fino ad ora ha portato a risultati pressoché nulli. «Dopo le festività c’è stato ancora un confronto tra sindacato e cooperativa che ha portato a un nulla di fatto» ha spiegato a L’Indipendente Stefano, di ADL COBAS. «Contestualmente la settimana scorsa, a fronte di una contestazione disciplinare con sospensione data a un lavoratore iscritto al sindacato con motivazioni infondate, i lavoratori hanno scelto di scioperare, fermando il lavoro per chiedere il ritiro del provvedimento». Questo accadeva giovedì 12 gennaio: il giorno dopo, tuttavia, in trenta sono stati bloccati all’ingresso e raggiunti da una lettera di contestazione disciplinare, nella quale veniva loro contestato il fatto di essersi astenuti dal lavoro ed aver ostacolato le attività del magazzino. «Misure di questo tipo aprono la strada ad altre più gravi, che possono arrivare fino al licenziamento, oltre che a reprimere i lavoratori e il loro diritto di sciopero».

Non si tratterebbe, inoltre, del primo licenziamento ritrosivo per fatti avvenuti durante uno sciopero. «Anche a Cesena c’è stato un licenziamento avvenuto tre giorni dopo lo sciopero di dicembre, oltre ad altre sospensioni che riguardano i nostri iscritti. Noi ci vediamo un disegno, la cui finalità è ritorcersi sui lavoratori per far capire che queste aziende non tollerano lo sciopero» riferisce Stefano. Le violazioni delle cooperative sarebbero tali da aver spinto il sindacato a rivolgersi al Prefetto, per chiedere la tutela dei diritti dei lavoratori e la fine delle ritorsioni ai danni dei dipendenti.

Intanto, i lavoratori non si arrendono e proseguono la protesta: per questo fine settimana sono previsti diversi presidi di fronte ai punti vendita Coop di Parma, Cesena Reggio Emilia e Bologna, per spiegare alla cittadinanza quanto sta accadendo e chiedere il ritiro di questi provvedimenti. «Qualora questo non dovesse bastare, senza dubbio verranno messe in campo ulteriori mobilitazioni» dichiara Stefano.

[di Valeria Casolaro]

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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