Il presidente bulgaro Radaev: “Chi non è d’accordo con questa posizione dovrebbe non solo studiare bene le radici storiche del conflitto, ma anche condurre un’analisi di tutti i rischi.”

Rumen Radaev: “Niente armi all’Ucraina”

Il presidente bulgaro Rumen Radev si è opposto alla fornitura di armi all’Ucraina, dicendo che ciò equivale a “cercare di spegnere il fuoco con la benzina”. Lo ha detto in un’intervista a Darik Radio. “Chi non è d’accordo con questa posizione dovrebbe non solo studiare bene le radici storiche del conflitto, ma anche condurre un’analisi di tutti i rischi. Questa è un’escalation fino all’esaurimento non solo dell’Ucraina ma anche dell’Europa“, ha detto Radev.

La Bulgaria in questi mesi di conflitto ha cercato di mantenere un equilibrio tra le pressioni europee e i suoi rapporti economici con la Federazione Russa.

Nel mese di novembre il governo di Sofia  ha accettato l’offerta della russa Lukoil per esportarne il petrolio.

La Bulgaria consentirà a una raffineria del Mar Nero di proprietà di una compagnia petrolifera russa di continuare a operare ed esportare prodotti petroliferi nell’Unione Europea fino alla fine del 2024 nonostante gli avvertimenti di Bruxelles.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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