Giorno del Ricordo 10 feb 2022. A  Montebelluna, all’ingresso del municipio fu deposta una corona per commemorare tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra.  Intervennero il vicesindaco Claudio Borgia, uomo in loco di Faccetta Nera Donazzan, gli assessori Maria Bortoletto, che tempo fa presentò l’esodo come un genocidio.

Mentre Le Giornate della Memoria vedono a Montebelluna iniziative lodevoli, vedi, per esempio, lo scorso 27 gennaio, alla scuola media di Biadene : tutti gli studenti in cortile a leggere ad alta voce il diario di Anna Frank. Inoltre, hanno incontrato il nipote di Giuseppe Moreali che ha raccontato loro la storia del nonno. Nei Giorni del Ricordo foibe ed esodo sono stati raccontati con poca oggettività storica. Cosa purtroppo diffusa in tutta Italia, anche grazie alla legge, 30 marzo 2004, n. 92 che ha istituito il Giorno del Ricordo. in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano- dalmata, delle vicende del confine orientale e concessione di un riconoscimento ai congiunti degli infoibati.
Il 10 febbraio 2012, in un’iniziativa organizzata dal  Comitato Provinciale di Treviso dell’ Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia  l’avv. Maria Bortoletto ha presentato il Giorno del Ricordo per non dimenticare il genocidio (sic!) degli istriani. Non esodo, ma un genocidio, che significa metodica distruzione di un gruppo etnico, razziale o religioso, compiuta attraverso lo sterminio degli individui e l’annullamento dei valori e dei documenti culturali. Una esagerazione antistorica, quindi.
Per il 10 febbraio 2013 l’Auditorium della Biblioteca fu negato dal sindaco Marzio Favero all’Anpi in quanto la relatrice Alessandra Kersevan, assieme a Monica Emanuelli, fu accusata di negazionismo sulle foibe. In realtà Alessandra Kersevan nega le bugie sulle foibe. In prima fila a contestare l’iniziativa dell’ANPI fu Claudio Borgia, ora vicesindaco di Montebelluna e allora segretario provinciale della Giovane Italia che dichiarò : “annuncio anche che faremo una raccolta di firme perché a Montebelluna sia eretto un monumento dedicato agli esuli giuliano-dalmati”.  Dopo il diniego espresso dal sindaco Marzio Favero, gli organizzatori decisero di confermare l’appuntamento spostandolo, però, in altra sede: villa Wassermann a Giavera, messa a disposizione dal sindaco locale. Da notare che l’Auditorium negato all’ANPI fu poi concesso a CasaPound travestita da una ONLUS, SOLID.ID., ha organizzato a Montebelluna un iniziativa sulla Siria. Relatori: Andrea De Bortoli, responsabile di CasaPound di Treviso e responsabile europeo di SOLID.ID Giulia Pilloni di CasaPound di Riva del Garda. Grazie a un intervento dell’Osservatorio Antifascista Vittoriese, il Comune di Montebelluna ha tolto il patrocinio e annullato uno sconto per l’affitto dell’Auditorium, ma non negata la sala.
In occasione del 10 febbraio 2019 fu intitolata a Norma Cossetto, vittima delle foibe, una strada che collega Via Rive a Via Foresto a Mercato Vecchio. L’iniziativa fu promossa dall’ allora assessore alla pubblica istruzione Claudio Borgia e dall’allora assessore ai lavori pubblici Michele Toaldo che non mancarono di dichiarareche Norma Cossetto fu Vittima di sodati dell’ Esercito popolare di liberazione della Jugoslavia di Tito. Un balla, in quanto Norma Cossetto fu torturata e infoibata da criminali comuni.
E così via fino al 10 febbraio 2023, con  l’  Amministrazione Comunale di Montebelluna che propone  alla cittadinanza lo spettacolo “Dalla strage di Vergarolla al treno della vergogna: dopo la sofferenza una nuova vita” , presso il Teatro “R. Binotto” di Biadene.
In questi anni, troppe foibe, troppo esodo, definito anche  genocidio.
In conclusione un paio di commenti.      
Lo storico Enzo Collotti sul Manifesto del 10 febbraio 2023:  “Non era difficile prevedere che collocare la Giornata del Ricordo per onorare le vittime delle foibe a dieci-quindici giorni dal Giorno della Memoria in ricordo della Shoah avrebbe significato dare ai fascisti e ai postfascisti la possibilità di urlare la possibilità di urlare la loro menzogna-verità per oscurare la risonanza dei crimini fascisti e nazisti.”
Agli organizzatori di Giorni del Ricordo va indicato il cantautore Sergio Endrigo che con la famiglia abbandonò Pola, ma non si sentì mai un esule e cantò la canzone 1947
Da quella volta non l’ho rivista più, cosa sarà della mia città. Ho visto il mondo e mi domando se sarei lo stesso se fossi ancora là. Non so perché stasera penso a te, strada fiorita della gioventù. Come vorrei essere un albero, che sa dove nasce e dove morirà. È troppo tardi per ritornare ormai, nessuno piùmi riconoscerà. La sera è un sogno che non si avvera mai, essere un altro e, invece, sono io.


  Sergio Endrigo

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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