L’elezione di Jakov Milatović alla presidenza del Montenegro non dovrebbe cambiare l’indirizzo di politica estera del Paese, nonostante la sconfitta del presidente in carica Milo Đukanović.

Il 2 aprile si e consumata la sfida del secondo turno delle presidenziali montenegrine tra il presidente in carica Milo Đukanović e l’ex ministro dell’Economia Jakov MilatovićFavorito della vigilia dopo aver superato il 35% dei consensi al primo turno, Đukanović non è andato oltre il 41,12% delle preferenze in occasione del ballottaggio, lasciando la massima carica allo sfidante Milatović (58,88%).

Sulla carta, i due candidati erano esponenti di partiti politici con orientamento diverso: leader indiscusso del Partito Democratico dei Socialisti del Montenegro (Демократска Партија Социјалиста Црне Горе, ДПС; Demokratska Partija Socijalista Crne Gore, DPS), di cui occupa la presidenza da venticinque anni, Đukanović era il candidato della coalizione di centro-sinistra, denominata Montenegro Europeo (Европскa Црна Горa; Evropska Crna Gora); indipendente entrato da poco in politica, Milatović ha invece ottenuto il sostegno della formazione centrista denominata Movimento “Europa Adesso!” (Покрет “Европа сад!”; Pokret “Evropa sad!”, PES!). Tuttavia, come rivela il richiamo all’europeismo di entrambi gli schieramenti, le differenze tra i due candidati erano più formali che sostanziali.

Entrato ufficialmente nella NATO nel 2017 e candidato all’ingresso nell’Unione Europea, il Montenegro sotto la presidenza di Đukanović ha assunto una postura di politica estera completamente asservita agli ordini di Washington e Bruxelles. Il nuovo membro dell’Alleanza Atlantica vuole infatti dimostrare la propria fedeltà ai nordamericani e guadagnarsi l’agognato ingresso nell’UE, e le politiche antirusse applicate negli ultimi mesi sono state la testimonianza di quanto affermiamo. Questo ci lascia pensare che il nuovo presidente possa proseguire sulla strada tracciata dal suo predecessore, e che si concentrerà piuttosto sulla risoluzione dei problemi interni, visto che nel Paese vige un governo senza maggioranza sin dall’agosto dello scorso anno, con Dritan Abazović rimasto ad occupare il ruolo di primo ministro ad interim in una situazione di paralisi istituzionale.

Tornando alle politiche antirusse di Podgorica, nello scorso mese di settembre il Montenegro ha espulso quasi tutti i membri del personale diplomatico dell’ambasciata russa, costringendo le autorità russe a sospendere le attività consolari nell’ex repubblica jugoslava: “Quasi tutti i membri del personale diplomatico dell’ambasciata sono stati espulsi. A causa delle azioni ostili del governo montenegrino nei confronti del personale dell’ambasciata russa, il lavoro del suo dipartimento consolare è sospeso a tempo indeterminato a partire dal 30 settembre 2022“, si leggeva lo scorso 30 settembre in una nota ufficiale dell’ambasciata russa in Montenegro.

La decisione del governo montenegrino era arrivata poche ore dopo che il portale Vijesti aveva riferito che diversi cittadini montenegrini erano stati detenuti nella capitale Podgorica perché sospettati di lavorare per i servizi speciali russi, notizia successivamente confermata dal primo ministro Abazović. Immediatamente dopo gli arresti, il Ministero degli Affari Esteri montenegrino ha rilasciato una nota nel quale affermava di aver “dichiarato personae non gratae sei diplomatici dell’ambasciata della Federazione Russa, accreditati in Montenegro, per atti incompatibili con la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche e le relazioni di rispetto tra i due Paesi”.

In risposta alle azioni ostili intraprese dal governo montenegrino, il 14 ottobre il ministero degli Esteri russo ha notificato all’ambasciata montenegrina a Mosca un divieto di ingresso per il ministro degli Esteri Ranko Krivokapić e per il ministro della Difesa Raško Konjević, nonché per l’ex capo dell’Agenzia per la sicurezza nazionale della repubblica Savo Kentera. I diplomatici russi hanno affermato che questa azione rappresentava la risposta a quella che hanno definito una “decisione ostile” da parte montenegrina di dichiarare i diplomatici dell’ambasciata russa a Podgorica personae non gratae.

Del resto, va sottolineato che il Montenegro aveva preso decisioni ostili alla diplomazia russa sin dall’aprile dello scorso anno, quando Podgorica aveva dichiarato personae non gratae quattro diplomatici russi. In quell’occasione, l’ambasciatore russo in Montenegro fece notare come la nota ufficiale rilasciata dal Paese balcanico non contenesse nessuna motivazione ufficiale per le espulsioni. In risposta, il 31 maggio la Russia ha espulso un diplomatico montenegrino. Ad agosto, dopo una nuova espulsione di un diplomatico russo decisa da parte delle autorità montenegrine, Marija Zacharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, aveva sottolineato che Mosca considera “l’atto delle autorità montenegrine come l’ennesimo episodio della campagna ibrida scatenata dall’Occidente e dai suoi tirapiedi contro la Russia. Percepiamo questa mossa come la riluttanza e l’incapacità della Podgorica ufficiale di allontanarsi dalla politica di seguire meccanicamente questa linea distruttiva – a scapito della sicurezza internazionale e, allo stesso modo, dei propri interessi nazionali”.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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