Da mesi su queste pagine parliamo del possibile uso di armi nucleari in Ucraina. Da mesi sentiamo ripetere da un certo settore del mondo dell’analisi strategica che questa opzione non è realistica e che parlare del possibile impiego di armi atomiche fa solo il giorno del Cremlino. Oggi il New York Times esce invece con un articolo ben strutturato dove si informa il pubblico americano che la NEST (Nuclear Emergency Support Team), una agenzia paragovernativa USA, ha impiantato in Ucraina una rete di rilevazione in grado di analizzare le percentuali istotopiche che verrebbero rilasciate da una eventuale esplosione nucleare, al fine di identificare il reattore di origine del materiale fissile impiegato nell’eventuale ordigno che detonasse in Ucraina. Nell’articolo si fa riferiemeto alla possiblità che tale ordigno possa essere veicolato in Ucraina con mezzi non ortodossi (come a bordo di un camion) e che questo renda difficile l’individuazione dell’origine della bomba atomica in oggetto. La possibilità dell’uso di armi atomiche in Ucraina non è quindi una mera ipotesi accademica, oppure una remota teoria strutturata dal nostro gruppo (purtroppo) https://www.nytimes.com/2023/04/28/science/ukraine-nuclear-radiation-sensors.html?smid=url-share

@GeopoliticalCenterfb

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