I tre giorni di attacco dell’esercito israeliano a Jenin, con 12 morti e migliaia di palestinesi cacciati dalle loro case, sono l’ennesimo atto di terrorismo da parte del governo di Israele contro il popolo palestinese.

Facile e scontato condannare l’attentato di Tel Aviv ma diventa ipocrita se si tace sul regime di apartheid, l’occupazione illegale dei Territori palestinesi e il sostegno ai coloni fondamentalisti ebraici.

L’attacco israeliano condotto contro civili non è stato condannato dal governo italiano che si nasconde dietro Hamas per giustificare la sistematica violazione dei diritti umani, delle risoluzioni dell’ONU e del diritto internazionale.

Da troppi anni l’Italia, anche per responsabilità del PD, ha abbandonato la posizione di riconoscimento della legittimità della resistenza palestinese e di ricerca di una soluzione di pace che caratterizzava i partiti di governo e opposizione durante la cosiddetta “prima repubblica”.

Non ci stupisce che il governo Meloni sia schierato, come tutta l’ultradestra mondiale, dalla parte del governo etnonazionalista di Natyanahu sostenuto da formazioni esplicitamente fasciste.

Meloni e i (post)fascisti sono coerenti con la loro storia: sempre dalla parte degli oppressori, per il colonialismo e la supremazia bianca.

Netanyahu gli piace perché è fascista come loro. I nipotini di Almirante stanno dalla parte di Israele perché oggi incarna il caposaldo occidentale in Medio Oriente. E agli USA sono obbedienti dal dopoguerra.

È incredibile e indecente che l’Unione Europea che sostiene la prosecuzione della guerra nel conflitto Russia Ucraina in nome, a suo dire, del diritto internazionale, sia silente e complice di fronte a decenni di violazioni delle risoluzioni ONU da parte del governo di Israele.

Rifondazione Comunista è solidale con il popolo palestinese e chi nella società israeliana si batte per la fine dell’occupazione illegale dei territori e un futuro di pace e convivenza.

Siamo solidali con la lotta del popolo palestinese contro l’occupazione illegale e l’apartheid.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, coordinamento di Unione Popolare

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