Giorgia Meloni e Joe Biden, amici si sorridono

Il primo ministro italiano Georgia Meloni è stato ospite del presidente Joe Biden alla Casa Bianca giovedì scorso, la prima volta che un vero e proprio personaggio di estrema destra ha ricevuto un tale benvenuto dal presidente degli Stati Uniti da quando è entrato in carica. I resoconti della stampa hanno notato che altri sostenitori del governo autoritario, tra cui Jair Bolsonaro del Brasile e Viktor Orban dell’Ungheria, non hanno mai ricevuto tali inviti. Biden è stato espansivo nel rivolgersi alla Meloni mentre si sedevano per una riunione a porte chiuse, dichiarando: “È un piacere dare il benvenuto allla primo ministro. Siamo diventati amici ed è bello riaverti. Grazie per essere venuta.”
Il partito di Meloni, Fratelli d’Italia, ha ottenuto il maggior numero di voti nelle elezioni del settembre 2022 e ora è a capo di un governo di coalizione di destra tripartito, tra cui Forza Italia, il partito fondato dal defunto miliardario Silvio Berlusconi come suo strumento personale, e la Liga, guidata da Matteo Salvini, sfrenato sostenitore della massima repressione contro gli immigrati ei lavoratori in sciopero. Fratelli d’Italia è stata fondata da ex sostenitori dei vari partiti emersi dal partito fascista di Mussolini, sciolto dopo la sconfitta e l’occupazione dell’Italia da parte degli Stati Uniti e della Gran Bretagna nella seconda guerra mondiale, quando Mussolini era alleato di Hitler. Gli oltre due decenni di governo di Mussolini terminarono nel 1943 e alla fine fu giustiziato dalle forze partigiane di sinistra nel 1945. La Meloni afferma di non essere un membro del “culto fascista”, ma la sua politica di estrema destra è indistinguibile da quella di Marine Le Pen in Francia o di Donald Trump, sostituendo solo l’Italia alla Francia o all’America come fulcro dei suoi appelli sciovinisti. Sposa lo stesso fanatismo ferocemente antidemocratico contro gay e lesbiche, agendo immediatamente per vietare alle coppie gay di registrarsi come genitori quando adottano un bambino. (Solo un genitore biologico può farlo.) Sono seguite altre restrizioni, oltre ad attacchi contro gli immigrati. A differenza di Berlusconi e Salvini in Italia e Orban in Ungheria, la Meloni è una fervente sostenitrice della guerra per procura della NATO contro la Russia in Ucraina. Ha consegnato miliardi in aiuti militari, compreso l’addestramento delle truppe ucraine sul suolo italiano e il viaggio a Kiev in segno di solidarietà con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. La Meloni ha citato questa posizione in brevi osservazioni mentre si sedeva con Biden per iniziare la riunione della Casa Bianca. “Dopo l’aggressione russa contro l’Ucraina”, ha detto, “abbiamo deciso di difendere il diritto internazionale, e sono orgogliosa che l’Italia fin dall’inizio abbia fatto la sua parte. “Lo abbiamo fatto semplicemente perché sostenere l’Ucraina significa difendere la convivenza pacifica delle persone negli stati di tutto il mondo. Contrariamente a quanto affermano alcuni, la resistenza ucraina allontana una guerra mondiale e non la avvicina. Come dicono alcuni, coloro che credono nella pace dovrebbero essere i primi sostenitori della causa ucraina”.
Poi è passata al vero scopo del suo viaggio, che era principalmente quello di discutere gli interessi italiani in Africa, inclusa la sua ex colonia della Libia, direttamente al di là del Mar Mediterraneo. “Il presidente Biden sa che tengo molto all’Africa, al ruolo che possiamo svolgere in questi Paesi che possono aiutarci a costruire con loro un nuovo rapporto…” Questo era necessario sia per fermare il flusso di immigrati attraverso il Mediterraneo, sia come aprire opportunità per lucrosi investimenti da parte delle società italiane nel petrolio e nelle altre risorse naturali della vasta regione. La Meloni e la classe dirigente italiana si aspettano chiaramente che il loro sostegno alla guerra per procura degli Stati Uniti in Ucraina sia ricompensato dal sostegno americano alle operazioni italiane in Africa, particolarmente concentrate nel Nord Africa e nei paesi del Sahara e del Sahel, più a sud. I diplomatici italiani hanno detto al Washington Post che Meloni si concentrerà sulle “sfide energetiche e di sicurezza nel Mediterraneo”, il che significa dare all’Italia l’accesso alle ricchezze petrolifere della Libia, sua ex colonia, oltre a sanzionare il giro di vite sulla migrazione da parte dell’Italia e dell’UE .
Biden si aspetta di ottenere oltre il continuo sostegno dell’Italia all’ Ucraina, un rapido ritiro sempre dell’Italia dalla Belt and Road guidata dalla Cina, Nel 2017, sotto il premier Giuseppe Conte del  Movimento Cinque Stelle, l’Italia è diventata il primo membro del G7 ad arruolarsi nel progetto di costruzione di infrastrutture cinesi, dando a Pechino la sua più profonda incursione nell’Europa occidentale. Da allora, Washington ha esercitato crescenti pressioni sull’Italia affinché si ritirasse.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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