Da ieri, Julian Assange è ufficialmente cittadino onorario di Napoli. A ricevere il conferimento per il fondatore di Wikileaks, che si trova recluso dal 2019 nel carcere londinese di Belmarsh, è stata sua moglie, l’avvocatessa Stella Morris, presente per il ciclo di sit-in e manifestazioni in favore del giornalista che hanno animato le strade della città partenopea negli ultimi tre giorni. «È un grande onore per Julian, per me e per la sua famiglia essere qui a Napoli e ricevere la cittadinanza onoraria per Julian – ha detto Morris nel corso della cerimonia al Castello dei Baroni a Castel Nuovo –. Napoli è una grande città europea e sono veramente colpita dalla mobilitazione che c’è stata e che ritengo fondamentale per la libertà di stampa e per l’ingiustizia che Julian sta subendo». In occasione della visita al capoluogo campano, l’avvocatessa ha voluto rivolgere un ringraziamento particolare al gruppo “Free Assange Napoli” e ha salutato con favore la protesta degli studenti che, da alcuni giorni, occupano l’Università L’Orientale di Napoli per dimostrare la loro vicinanza alla causa palestinese.

L’onorificenza a Julian Assange, fortemente sollecitata dall’universo dell’associazionismo e da figure di spicco della società civile, è stata approvata alcuni mesi fa in Consiglio comunale e successivamente deliberata dalla giunta napoletana. A consegnarla a Stella Morris è stato il sindaco Gaetano Manfredi, alla presenza dei consiglieri comunali Antonio Bassolino e Sergio D’Angelo, promotori dell’iniziativa. La prima tappa della visita di Morris si è tenuta giovedì all’Università Orientale di Napoli, dove l’avvocatessa ha spronato i ragazzi che la occupano in solidarietà ai palestinesi colpiti dagli attacchi di Israele a continuare a «combattere a favore della verità, perché la guerra uccide anche la verità». Successivamente, Morris si è recata all’Asilo, dove ha partecipato a un incontro sulla vicenda Assange insieme alle giornaliste Sara Chessa e Nancy Porcia, con il collegamento video di Pierluigi Battista. Ieri, la moglie di Assange è poi stata a Scampia, dove ha partecipato all’inaugurazione di un murales realizzato dall’artista Tisha raffigurante il marito. Al Maschio Angioino, nella cornice della cerimonia per il formale conferimento della cittadinanza onoraria, il primo cittadino Manfredi ha parlato di «un atto importante, fatto da una città, Napoli, che ha sempre visto nella libertà di espressione un valore che va condiviso, rafforzato e portato avanti». «Prerequisito per una vera democrazia – ha detto Stella Morris, ringraziando le autorità e tutti i cittadini – è avere un vibrante dibattito pubblico e Julian è stato punito per avere informato le persone e anche se è lui ad essere in prigione, lo siete anche tutti voi perché è il vostro diritto a sapere la verità che è stato messo in prigione. Julian è stato usato come deterrente per intimidire i giornalisti e per inibire un libero dibattito».

Sono molte le città e i comuni dello Stivale ad aver approvato la cittadinanza onoraria per Julian Assange. Oltre a Napoli, recentemente lo hanno fatto Roma Capitale – su spinta dell’ex sindaca Virginia Raggi e degli altri consiglieri del M5S – e quelli di Reggio Emilia e Castelfranco Emilia. Ad approvare l’onorificenza erano inoltre già stati i Consigli comunali di Catania, Pescara, Viareggio (Lucca), Castelnuovo Cilento (Salerno), Marcellinara (Catanzaro) e Lucera (Foggia), che è stato in assoluto il primo Comune a conferirgliela. Un mese fa, il Consiglio comunale di Perugia ha inoltre approvato l’ordine del giorno presentato da M5S, PD e Idee Persone Perugia con cui ha garantito il “Sostegno al riconoscimento della libertà, della protezione e dello status di rifugiato politico a Julian Assange”.

[di Stefano Baudino]

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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