Torniamo un attimo al discorso di Putin, non per parlare di Putin o di quello che ha detto ma per presentare il nuovo capitolo della campagna elettorale di Oleksij Arestovyč (che, ho scoperto, ormai si è trasferito a New York, o perlomeno è lì da un po’). Sul suo canale Telegram (https://t.me/O_Arestovich_official/4815) ha sfruttato alcuni dettagli del discorso putiniano per continuare non solo ad accreditarsi come uomo di pace e ragionevolezza, come fa da tempo, ma anche (secondo me, poi magari sbaglio ma io questo ci vedo) come interlocutore gradito a Mosca in vista di un potenziale cambio di regime. Allego immagine del post, e questo è quello che ha scritto:

  • Putin tiene una conferenza stampa su sfondo giallo-blu.
    Se Zelensky avesse parlato (su sfondo) bianco-blu-rosso gli avrebbero già dato fuoco.
    Putin ci chiama fratelli e un solo popolo, e noi a loro – maiali e orchi.
    Sullo schermo di Putin – domande scomode da parte dei russi.
    Siamo sempre più immersi nel «…non alzare lo sguardo».
    Che pensate – chi è in vantaggio:
  • noi, o loro?..

NB: lo sfondo dello studio non aveva niente a che fare con la bandiera ucraina, ovviamente, come si può vedere anche dalla foto.

Francesco Dall’Aglio

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