Strage di Viareggio, la Cassazione conferma le responsabilità ma ci sarà un appello ter per il ricalcolo della pena per le attenuanti generiche per l’ex ad di Fs Moretti e altri imputati.

Strage di Viareggio, Cassazione conferma responsabilità

La Cassazione ha riconosciute le responsabilità civili e penali per la strage di Viareggio che nel 2009 causò la morte di 32 persone al termine di una camera di consiglio durato oltre cinque ore.

I giudici hanno però disposto un terzo processo di appello davanti ai magistrati di Firenze, limitatamente alle attuanti generiche, per alcuni imputati tra i quali l’ex ad di Fs e Rfi, Mauro Moretti condannato nell’appello bis a cinque anni. La decisione dei supremi giudici porterà ad un abbassamento della pena.

Oltre a Moretti, quindi, la pena sarà da ricalcolare per il tecnico della Junghental, Andreas Schröter, per l’operaio dell’officina di Junghental addetto ai controlli Uwe Kriebel, per il manager di Cima Riparazioni, Paolo Pizzadini, per Daniele Gobbi Frattini, responsabile tecnico Cima riparazioni, per Michele Mario Elia, ex ad di Rfi, per Rainer Kogelheide, ad di Gatx Rail Austria, per Peter Linowski, ad di Gatx Rail Germania, per Johannes Mansbart, manager Gatx Rail Austria, per Roman Meyer, responsabile flotta carri di Gatx Austria, per Mario Castaldo, ex direttore divisione di Cargo Chemical, e per Helmut Brödel, funzionario dirigente dell’officina Junghental di Hannover.

Quanto stabilito dei giudici è stato accolto dai familiari con incerta soddisfazione e sicura amarezza.  “L’unica cosa che abbiamo capito è che sono state riconosciute le responsabilità – commenta all’ANSA Marco Piagentini, presidente di “Il mondo che vorrei”, l’associazione dei familiari delle vittime -. Ora però vogliamo capire bene con i nostri avvocati il dispositivo della sentenza”.

Strage di Viareggio, Cremaschi: “Nessuna giustizia in Italia”

Duro il commento via social di Giorgio Cremaschi. Ha scritto l’ex sindacalista e oggi tra i portavoce di Unione Popolare:

“Ridimensionata ancora la condanna per la strage di Viareggio. Trentadue persone bruciate vive nelle loro case per il deragliamento di un treno che trasportava gas esplosivo. Una strage che avrebbe potuto essere evitata se le ferrovie avessero applicato ed imposto elementari norme di sicurezza.

In Italia non c’è giustizia per le stragi e per i omicidi sul lavoro.
Uccidere per profitto e per mancata sicurezza resta il reato più impunito; padroni, manager e i loro politici detengono speciali immunità.

Il Presidente Mattarella che spesso parla dei morti sul lavoro, che è presidente del CSM e può mandare messaggi alle Camere, non ha mai fatto nulla di vero contro questa immunità.

Solidarietà ai familiari delle vittime ai quali lo Stato vile e complice aumenta e rinnova il dolore.”

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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